Cari lettori de ilSussidiario.net, buon Natale a tutti! Scampati alle predizioni dei Maya, siamo qui anche quest’anno a festeggiare, con i soliti riti, piacevoli e rassicuranti: dopo la santa Messa di mezzanotte, l’apertura dei doni e il pranzo familiare con parenti vicini e, talvolta, lontani. Accomunati tutti quanti da due passioni: la buona tavola e il gioco della tombola (non a caso i più veraci tra i napoletani veraci, durante il pranzo natalizio giocano a… vongola). Sulla prima, niente da dire: il piacere della tavola è universale, accomuna una buona parte del genere umano, dai carnivori ai vegetariani, dai vegani più oltranzisti ai buzziconi di tradizione romanesca. Sulla seconda, invece, qualcosa si può dire: la tombola natalizia, posta solitamente tra la torta ipercalorica delle 17.30 e il consommè delle 21 (consommè che riapre le danze di una cena abbondante come e più del pranzo), è un rito con tradizioni proprie e ben circoscritte, che variano di molto da casa a casa e da famiglia a famiglia.



Nel quartier generale dell’Agenzia delle Entrate si gioca a tombola con le cartelle pazze, mentre nelle Asl, negli ospedali e nei 118 i numeri estratti si segnano sulle cartelle cliniche.

A casa di Flavio Briatore, cioè sul suo yacht, vince la tradizione: la sua è una classica tombola con regolari cartelle cartonate, in pregiatissima filigrana, però. La differenza, come al solito, la fanno i dettagli: come il croupier in livrea, con guanti di raso, vestito Armani di tutto punto, declamante i numeri in sette lingue, visto il parterre de roi degli ospiti, tutti di rango e per la maggior parte stranieri. Si vince facendo cinquina, ma, grazie alla prodigalità del padrone di casa – ehm… del padrone di barca -, anche facendo quartina, terzina, duina, uina (solo Briatore poteva pensarci, da gran signore qual è, a far vincere i suoi ospiti con l’uina!). Si vince anche con l’ammuina, vista la confusione che fanno gli invitati. Come da conclamata consuetudine, i primi premi per chi fa tombola sono assai sfarzosi. Quest’anno, per esempio, la tombola metterà in palio “Lo Strutto di Hormuz”, uno yacht lungo quanto una salsiccia, tutto foderato di culatello, con lo scafo a forma di braciola, albero maestro in budello naturale di suino insaccato e vele in sottili fette di Pata Negra spagnolo. A bordo sarà ammesso qualsiasi tipo di porcheria. Per l’eventuale seconda tombola, il signor Gregoraci mette in palio la proprietà del nuovo Billionaire che intende aprire nelle isole Cayman, dove sarà possibile giocare emozionanti partite a gringo, un gioco a metà tra il bingo e il poker con il morto (di solito, l’ispettore delle tasse).



A casa di Piergiorgio Odifreddi, invece, si gioca a tombola senza cartelle, perché lì si danno solo i numeri (a memoria!). Anche a casa di Nando Orfei si gioca senza cartelle e senza rete, visto che si fanno solo dei gran numeri circensi, mentre a casa di Dario Argento è tutto molto spaventosamente prevedibile: il primo numero che esce è sempre da paura… il 90. A quel punto la partita a tombola finisce e tutti si ritrovano a vedere in versione Vhs il film “Profondo rosso” (un colore che, secondo Argento, ricorda tanto Babbo Natale…).

Se a casa di Angiolina Jolie si gioca a tombol… raider, in casa di Hannibal (the Cannibal) si gioca a tombola con la smorfia (no, non quella napoletana, ma di dolore). E che a casa Zurbriggen si giocasse a Tombola era alquanto prevedibile, molto meno che a casa Tomba si giocasse a Zurbriggola.



A casa della nostra vecchia professoressa di lettere si gioca a tombola con le cartelle. Sono piene di libri e il croupier tiene pure un diario. A chi è distratto viene data una nota, poi se la vedrà con la prof di musica. A chi è assente viene concesso il permesso di rientrare in gioco solo se accompagnato dai genitori.

Di solito a tombola si vince anche con l’ambo. A casa del nonno, però, che era brianzolo e faceva il pescatore di tinche e cavedani, si giocava a tombola vincendo con L’ambro, o meglio, sulL’ambro.

Anche il presidente di Legambiente è un accanito giocatore di tombola. Al posto del sacchetto, però, i numeri vengono distribuiti in appositi sacchi per la raccolta differenziata: nel sacco trasparente i numeri pari; in quello giallo, i numeri primi; in quello nero i numeri dispari, mentre nel sacco biodegradabile finiscono i numeri residui dopo l’estrazione dell’ultimo numero della tombola. Il croupier è ovviamente vestito da operatore ecologico. Sulle cartelle i numeri vengono segnati con fagioli, piselli o ceci: sono tutti prodotti rigorosamente bio e, cotti dopo la tombola, fanno un ottimo minestrone.

A casa di Mario Monti, nel giorno di Santo Stefano, è atteso tutto il governo, da pochissimi giorni dimissionario: ministri e sottosegretari giocheranno a tombola addirittura con premi in denaro, grazie alla munificenza dei contribuenti italiani. Che magari, l’anno prossimo, vorrebbero loro stessi giocare a tombola con i propri soldi, invece che far giocare gli altri.

Anche perché quest’anno molte famiglie, con l’acqua già alla gola e ormai alla canna del gas, saranno costrette a giocare a… bombola, cioè la tombola dei subacquei: si pescano i numeri, si segnano su cartelle idroimpermeabili da pescheria, e chi fa cinquina o tombola esulta di gioia. Muta, ovviamente.