Ballarò. Alemanno: al Pdl serve nuova classe dirigente, puntata 31 gennaio 2012 – Nella puntata di ieri sera di Ballarò  si è parlato di pensioni, costo della vita e aspettative degli italiani.  Si è parlato anche della disciplina fiscale imposta agli stati dellUnione Europea. Punto centrale della puntata, ha spiegato Giovanni Floris conduttore del programma, è un altro: dato l’altissimo tasso di disoccupazione e i bassi redditi di ogni famiglia. Cosa potrebbe fare dunque il fisco per  combattere la crisi, dato che con la nuova riforma esso può accedere a un numero di dati crescenti per la lotta all’evasione. In studio, ci sono il vicesegretario nazionale del Pd Enrico Letta, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianpaolo D’Andrea, il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il direttore generale Conad Francesco Pugliese, la segretaria confederale della Cgil Serena Sorrentino e il docente di diritto tributario di Roma Tor Vergata Raffaello Lupi. In collegamento, l’economista della Louis di Roma Jean Paul Fitoussi. Enrico Letta è il primo a parlare, e lo fa in merito alla questione del debito pubblico italiano, da restituire in 20 anni, con una manovra di 50 miliardi di euro l’anno. Il politico fa notare le proporzioni della cosa: “Questo debito è tutto, e il resto delle questioni non può superarlo”. Poi spiega: “Vi sono delle attenuanti, e sono derivate dalla fiducia che Germania e Francia hanno verso Monti”.
Alemanno, intervistato in seguito, dirà: “Monti può essere soddisfatto: è riuscito a ottenere dalla Germania il fondo salva stati. Ma aldilà dei tagli, di sviluppo non si parla ancora”. D’Andrea mostra di essere d’accordo con tale visione del problema: “Siamo entrati in trattativa enormemente svantaggiati, e ci è andata perfino bene”. Ma la Sorrentino prontamente fa notare che “il peso della manovra è insostenibile, e per di più si abbatte solo e soltanto sulle fasce più deboli”. Pugliese non riporta dati confortanti sui consumi italiani: l’indice di fiducia dei consumatori è sceso dopo la manovra e gli acquisti sono diventati più bassi e di qualità inferiore. Mastrapasqua riferisce la crisi vista dall’INPS: i mezzi telematici e gli ammortizzatori sociali hanno migliorato le situazioni di chi è in cassa integrazione. Il professor Fitoussi poi si pronuncia in merito all’accordo di Monti: “E’ un’ultima spiaggia, e di base dà soddisfazione alla Germania”. Viene mostrato un video che spiega l’interessante teoria di Serge Latouche, sostenuta da un numero sempre crescente di persone, quali per esempio il cantante Adriano Celentano: secondo tale teoria, la decrescita è l’unico rimedio per la crescita. In sostanza, si tratta di tornare a un impauperimento generale che permetta di godere equamente delle risorse globali. Poi si passa nel vivo della puntata: può la lotta all’evasione dare il giusto contributo a risanare l’economia del nostro Stato?
Letta è il primo a esprimersi in merito: “Avere mezzi in possesso per combatterla è sicuramente la giusta strada… non stiamo andando verso l’asfissia del contribuente, ma verso una gestione razionale del problema”. Anche Alemanno è concorde, ma con riserva: “il rischio è davvero quello di opprimere la popolazione. I controlli sono sacrosanti, ma non si può fare uno stato di polizia fiscale”. Pugliese ci tiene a far sapere che non è difficile, almeno in alcune categorie, incrociare i dati per scoprire eventuali evasioni. Come a dire “se non si vede è perché non si vuole vedere”. A questo punto Floris manda un video con una frase introduttiva: “Se c’è chi fugge dalle tasse, c’è chi invece, dalle tasse non può fuggire”. E’ un preambolo per parlare del tema degli aumenti. Chi del carburante non può fare a meno, infatti, è costretto a soffrire. Infatti, il video mostra alcuni pescatori in seria difficoltà economica. Il professore Giuseppe Ciccarone, dell’università della Sapienza, spiega: la forbice tra prezzi e stipendi si è allargata ulteriormente. Tornati in studio, si ragiona proprio su ciò: la Sorrentino parla di disuguaglianze, spiegando come il 45% della ricchezza complessiva sia detenuto dal 10% delle famiglie. Ma se le tasse incidono sul reddito basso, non se ne verrà a capo.



Poi D’Andrea parla di tutela dei redditi: “Non c’è dubbio che accise come quella sulla benzina siano forti, ma non dimentichiamo in che situazione eravamo a dicembre. Il problema è ridare credibilità, e dobbiamo impegnarci”. Alemanno parla di Berlusconi: “Spesso ricordiamo di quanto si è venuto a creare nel suo governo, parzialmente responsabile della situazione, ma non completamente fautore della crisi”.  Alemanno ha toccato anche il tema del Pdl dopo la fine del governo Berlusconi: “Il problema non è tanto quello di creare o meno un altro partito  il problema è avere facce nuove, una nuova classe dirigente“. Per fare questo ha detto, bisogna cominciare a cambiare la legge elettorale, poi fare un grande investimento. Il Pdl potrà uscirne bene se non diventerà un partito di plastica ma di uomini e donne vere.  Infine, Fitoussi fa un’analisi: “sono d’accordo con l’esistenza di disuguaglianze, e la decrescita è un problema proprio perché ricade su fasce di reddito basse”.



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