Maurizio Crozza, la copertina di Ballarò (video puntata 1 febbraio 2012) Maurizio Crozza ha come di consueto aperto la puntata di Ballarò con la sua copertina satirica. LItalia è una Repubblica fondata sulla ricerca del lavoro ha solennemente dichiarato il comico genovese, davanti alle telecamere con cuffia, guanti e sciarpa per affrontare il malptempo. La prima notizia che Crozza commenta è proprio il freddo del nord, l’arrivo dei “giorni della merla “. Maurizio Crozza dice che a Milano anche i proprietari dei locali quando è arrivata la finanza hanno detto ” eh ma che giornata di “merla”. Oltre al freddo al nord c’è stato anche il terremoto, secondo Crozza Milano non ha tremato per il terremoto ma a causa dei troppi esercenti che battevano finalmente gli scontrini. Crozza fa notare che i blitz sono iniziati a Cortina, poi sono andati a Portofino, poi in Via del Corso e poi nei quartieri della movida di Milano, solo due tipi di persona in questi tempi possono fare una vita così, il finanziere e Lapo Elkann. Fare il finanziere sta diventando il lavoro più bello del mondo. I negozi, anche a Milano come a Cortina, con la finanza in giro hanno aumentato i loro incassi, in un caso anche del 200% rispetto il sabato precedente, è stato un miracolo. Crozza fa notare che i blitz probabilmente seguono la filmografia della famiglia De Sica, prima ” Vacanze a Cortina ” poi “Miracolo a Milano ” , probabilmente con il prossimo la finanza andrà a caccia de ” L’oro di Napoli “. Non poteva mancare un commento al vetriolo sui tagli agli stipendi dei parlamentari. Anche se sono i più pagati d’Europa, si sono decurtati gli stipendi di 1300 euro lordi e per questo si sentono eroi. Crozza si agita e spogliandosi di guanti, sciarpa e cappello spiega che non è un taglio reale e che non sono per niente eroi. I 1300 euro erano un aumento per i vitalizi, tagliati perché si passerà dal sistema retributivo al contributivo, in pratica i parlamentari percepiranno una pensione dallo Stato pari al contributo dato, quindi hanno sterilizzato l’aumento facendolo comparire come un taglio. Crozza fa notare che con il sistema contributivo, dato l’inesistente contributo dato allo Stato dai nostri parlamentari, sono tutti rovinati. Crozza propone un parallelismo tra il sentirsi eroi dei parlamentari ed un ipotetico vanto da eroe del capitano Schettino, Maurizio dice infatti che è come se il capitano si vantasse di essere un eroe perché è vero che ha fatto affondare la nave ma all’ultimo momento si è rifiutato di farla entrare nella pizzeria del porto del Giglio. Nonostante i tagli siano finti, ci sono già 22 parlamentari in protesta e che hanno fatto già ricorso, a loro ci si vuole aggiungere la Melandri che si dice contro il populismo e contro questo clima da forconi. Maurizio Crozza chiede al ministro Letta di parlare alla Melandri perché lui, essendo nervoso rischia di essere poco comico. Chiede inoltre a Letta come è possibile che il senatore del PD, Luigi Lusi, abbia sottratto 13 milioni di euro al partito e li abbia usati per comprarsi case in Canada. Maurizio si chiede come mai sono stati rubati così tanti soldi e nessuno si è accorto di niente quando se a lui rubassero 10 euro dal portafogli se ne accorgerebbe subito. Crozza chiede a Letta come mai i partiti hanno così tanti soldi e subito si risponde da solo ricordando che provengono dai rimborsi elettorali e fa notare che i politici della sinistra prima, per finanziare il partito, usavano l’auto tassazione ora usano le auto blu. Gli elettori danno il rimborso elettorale ma il partito non ha mai il rimorso. Crozza fa notare che i partiti, che prendono in anticipo da noi i soldi per governare, ora che c’è il governo tecnico dovrebbero rimborsarci. Il comico chiede a Floris se è possibile licenziarli per giusta causa, non bisognerebbe neanche modificare l’articolo 18. Dato che il 30% dei giovani è disoccupato bisognerebbe cambiare il primo articolo della nostra costituzione con ” L’Italia è una repubblica fondata sulla ricerca del lavoro”. Ultima notizia è che Napolitano ha ricevuto la laurea ad honorem a 87 anni e Martone ha subito aggiustato il tiro delle sue ultime affermazioni cambiando l’età per la laurea: ” Se uno non si laurea entro i 90 anni è uno sfigato”. Il video alla pagina seguente



 

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