Servizio Pubblico, ospite lex ministro Giulio Tremonti, 9 febbraio 2012 La puntata di ieri sera di Servizio Pubblico, il programma di politica e attualità condotto da Michele Santoro, ha visto ospite in studio lex ministro dellEconomia Giulio Tremonti, insieme a Paolo Mieli direttore di Rcs libri, Enrico Mentana direttore del Tg di La7, Emanuele Ferragina, ricercatore di Fonderia Oxford e Luca Casarini, leader no global. Si parla del libro, uscito recentemente, scritto da Tremonti, ed è proprio lui a prendere la parola: lex ministro spiega che le cose scritte sono le stesse che da tempo ripeteai convegni, nelle Università straniere e a Yale. Si parla di crisi, attuale e non, e Tremonti sottolinea come la storia si ripeta, se non identica, almeno per analogie. La crisi del ’29 è infatti iniziata nel momento in cui si è cominciato a speculare sui terreni della Florida, da cui successivamente si passò alla Borsa. Quando poi cominciò a mancare il denaro, si attinse alla Federal Bank che prestava gratis i soldi alle banche. Tremonti spiega che la disperazione delle famiglie si risolse solo con l’intervento di Roosvelt che volle distinguere tra banche commerciali e banche d’affari, dando accesso alle risorse nazionali solo alle prime. Come sta avvenendo anche oggi, spiega lex ministro, perché la Bce sta stampando denaro che presta alle banche all’1%, queste lo prestano agli stati al 4-5 % e alle famiglie con un interesse dell’11%. Santoro allora, riassumendo le parole di Tremonti e rivolgendosi a Mieli, spiega che la crisi originata dalle banche si è spostata sul debito pubblico: la politica è stata esclusa e la finanza entra nelle decisioni economiche degli stati con i governi tecnici. Mieli si trova daccordo con le parole del conduttore, ed è successo così in Grecia e anche in Italia. Questo però perché, nel momento in cui la politica sarebbe dovuta intervenire, questa si è distratta, ed è avvenuto sia in America che in Europa. Prende poi la parola Enrico Mentana, che da una parte si trova daccordo con le affermazioni di Tremonti, ma dall’altro contesta il fatto che l’evoluzione che avrebbe avuto l’economia era di fatto già visibile a metà del primo decennio del 2000 e che all’epoca bisognava puntare sul capitalismo reale e non su quello finanziario. Stiamo vivendo il commissariamento della politica, prosegue il giornalista, il rischio è che la gente, vedendo che il Governo funziona senza politica possa abituarvisi e ritenere inutile un ritorno della stessa. Sempre sul libro dellex ministro dellEconomia, intervengono Emanuele Ferragina e Luca Casarini. Il primo contesta a Tremonti la data di origine della crisi che fissa a metà degli anni ’90, mentre Ferragina afferma che fu la Thatcher nell’86 a dare mano libera alle banche. Casarini ricorda invece a Tremonti che qualcuno è pur stato ministro dell’economia negli ultimi 10 anni e che mentre il libro parla delle origini della crisi, la discussione pubblica diceva che la crisi non c’era che era un fatto mentale che i nostri conti erano a posto. La politica, afferma Casarini, non ha fatto nulla.



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