Servizio pubblico, 9 febbraio. Michele Santoro entra in studio sulle note di Adriano Celentano. La canzone è un vecchio successo degli anni 70, Svalutation, che parlando della crisi economica del tempo anticipava in qualche modo la crisi mondiale che stiamo vivendo oggi. Santoro, grande amico di Celentano che è suo fan ed è intervenuto alcune volte nel corso dei suoi  programmi, si dice molto interessato alle esternazioni che il Molleggiato farà nella veste di ospite speciale al prossimo festival di Sanremo. Intanto prende la parola Marco Travaglio, che nella puntata precedente aveva dedicato il suo editoriale al vice ministro Michel Martone, quello diventato famoso per “gli sfigati che non si laureano entro 28 anni”, dicendo che Martone si è molto infuriato per quanto da lui detto. La polemica è su chi fosse stato il relatore della tesi di Martone: non il professor Pisani come aveva detto Travaglio, ma il professor Dall’Oglio, corregge adesso. Santoro continua a sottolineare la risposta all’editoriale su Martone, secondo il quale non sarebbe vero che egli stesso avrebbe inviato la candidatura a sotto segretario al governo a Catricalà, sebbene la notizia non abbia mai ricevuto una smentita ufficiale. Pare che Martone abbia anche rifiutato le accuse di Travaglio di aver ricevuto deleghe particolari e di essere stato consigliere sotto il ministero Brunetta per la “digitalizzazione dei servizi nei paesi terzi”. Nella sua replica, Martone afferma che il padre avrebbe visto Previti una sola volta, per prendersi un solo caffè, senza nessun tipo di implicazione. Santoro si chiede dunque perché Previti abbia dovuto dimettersi da magistrato dopo lo scandalo della P3. Santoro, rivolgendosi all’attuale sotto segretario, chiede apertamente che lo stesso acconsenta ad accettare una “ospitata” nel suo studio per rispondere a delle domande impertinenti, visto il proprio essere “sbarazzino e senza peli sulla lingua”. Il rifiuto – prosegue Santoro – è accettabile dal premier Monti, persona composta e a modo, con un certo fardello da portare sulle spalle, ma non – a suo avviso – da un giovane politicante come Martone.  Se il giovane accettasse di intervenire nel suo programma – spiega Santoro – sarebbe ben felice di mostrargli in anteprima le immagini di Inside Job  e prenderebbe assolutamente in considerazione la situazione dei lavoratori di Pomigliano, nella qual sede della FIAT non si riscontra – su 1845 – ancora alcun tesserato FIOM. Il conduttore, inoltre, sarebbe ben contento di sapere se il ministro Fornero e lo stesso Martone siano o meno preoccupati di questa situazione, visto che sul posto di lavoro non ci devono assolutamente essere delle discriminazioni sul lavoro, cosa che invece, ad oggi, pare più che evidente per migliaia di poveri ed onesti cittadini lavoratori.



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