Stasera comincia il Festival di Sanremo. Del Festival si sa già tutto: dal vincitore alle polemiche del dopofestival, dalle grandi star internazionali ai vestiti (vestiti? meglio dire centimetri quadrati di stoffa colorata) che indosseranno le vallette. E poi le Nuove (nuove?) Proposte, una sorta di girone dantesco dei dilettanti, dove vecchi marpioni della musica di nicchia contendono la sopravvivenza musicale a giovani sconosciuti al grande pubblico, e pure ai discografici.
Noi, per fortuna, abbiamo avuto la fortuna di assistere alle performance dei partecipanti a un concorso-sottoclou, denominato Le stalle di Sanremo, voluto fortemente da Gianni Morandi in persona per festeggiare, in forma autocelebrativa e con un anno danticipo, i 50 anni del suo grande successo Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte.
Questo concorso, sponsorizzato da Granarolo, Centrale del latte di Milano e Porca & Vacca (azienda di salumi e latticini), vuole premiare le nuove voci bianche, cioè i cantanti che mettono a tema il latte e i suoi derivati. Noi abbiamo fatto parte della Giuria Impopolare (si chiama così perché, dopo ogni votazione, si devono subire insulti, fischi e lanci di uova e ortaggi da parte di parenti, amici e conoscenti dei cantanti in lizza). Perché allora avete accettato lingrato compito? vi e ci domanderete. Semplice: perché il cachet era esattamente il doppio di quello previsto per la presenza al festival di Adriano Celentano (con qualche zero in meno, naturalmente) e anche noi, come il Molleggiato, abbiamo deciso di devolvere il nostro cospicuo compenso in beneficenza: lui ad Emergency, noi allAbi (Associazione Bancaria Italiana), visto che la vera emergency dellItalia è la crisi in cui versano gli istituti di credito del nostro Paese. Comunque, alla fine, dopo aver messo ripetutamente a repentaglio la nostra incolumità di giudici, abbiamo fatto la nostra parte per scegliere i finalisti di ogni categoria.
Categoria: Proposte Complesse. A questa categoria, ovviamente, hanno partecipato i gruppi musicali, cioè i complessi. Hanno vinto gli Edipici, che sono arrivati sul palco accompagnati dalle loro mamme, con il pezzo Non farti (ovvero Non farti mandare dalla mamma, ma cerca sempre di andare con lei a prendere il latte e non solo quello). Un pezzo molto materno e rassicurante con cui hanno sbaragliato la concorrenza, a partire dai più timorosi, almeno sul palco, e impacciati componenti de Il Complesso di Colpa, che hanno cantato E se la mamma (segnatamente E se la mamma non mi avesse mandato a prendere il latte bensì lo yogurt?).
A noi sono molto piaciuti i bassi del trio Inferiority Complex con la loro “Anche” (per esteso “Io mi faccio anche mandare dalla mamma a prendere il latte, ma so di non essere all’altezza”). Sonoramente bocciati invece, perché “troppo vanitosi” (Morandi dixit), i 25 componenti del coro I Narcisi Superiori, che si sono tutti presentati, in maniera alquanto originale, con uno specchio in una mano e il microfono nell’altra, interpretando, in maniera un po’ enfatica, “Non è” (titolo completo: “Mamma, non è compito nostro andare a prendere il latte, manda quella poveraccia della badante ucraina del nonno!”).
Categoria: Fermenti lattici (c’è fermento, ma fanno venire il latte alle ginocchia!). “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte / devo dirti qualche cosa che riguarda noi due. / Ti ho vista uscire dalla scuola insieme ad un “altro”, / con la mano nella mano passeggiava con te. / Tu digli a quel “coso” che sono geloso / e se lo rivedo gli spaccherò il muso”, cantava quasi 50 anni fa il Gianni nazionale. A distanza di così tanti anni il “coso” del motivetto popolare, assurto agli onori della canzone d’autore, si è materializzato, con tanto di nome e cognome. Si chiama Neraldo Ruperti, voce e muscoli possenti, unico partecipante a questa categoria (gli altri li ha ha sbaragliati tutti con …forza, ancor prima che si presentassero sul palco per le selezioni). Nel 1963, quando uscì la canzone di Morandi, Neraldo, era già un ragazzo alto, spallato, dal viso rubizzo, con un carattere bonario. In poche parole: cuccava di brutto! Gianni, allora piccolo e mingherlino, era roso dall’invidia; decise così di fargliela pagare. Con l’aiuto de “I Giganti” (un gruppo che incuteva una certa soggezione solo con la voce), dei “Primitives” (pre-sessantottini di sinistra, di origine genovese, allora agli esordi con il 45 giri “Pesto duro”, poi diventati famosi a Cuba per aver vinto un festival caro a Fidel, il “Festival di Castrocaro” con la canzone “Cubane cubiste”; finalisti del Festival “Free in the Forest” di Juneau, Alaska, con la canzone “Elk and Hammer”, in italiano Alce e Martello) e da Antoine (un ragazzo francese che tirava pietre ai belli e ai brutti), suonò, stavolta non con la chitarra né con qualche altro strumento musicale, il povero e malcapitato Ruperti. Uscito da quell’esperienza con le ossa rotte, e non in senso figurato, Neraldo ha iniziato a covare un desiderio di rivalsa mai sopito. Dopo innumerevoli sforzi, è riuscito a presentarsi a “Le stalle di Sanremo” cantando con una stentorea voce da tenore “Ehi Gianni, fatti mandare tu dalla mamma ADESSO a prendere il latte senza farti accompagnare dai Giganti, dai Primitives e da Antoine e vediamo come va a finire!”. Siccome il titolo avrebbe completamente occupato lo spazio della copertina del cd, Neraldo ha deciso di utilizzarne uno in codice (fiscale): FMMPLCTFCC!!! (Fatti Mandare dalla Mamma a Prendere il Latte Che Ti Faccio un C… ehm,…Mazzo Così!!!). Una gran bella interpretazione per grinta e timbro vocale. Ancora adesso non riusciamo a capire l’ostinazione con cui Morandi voleva a tutti i costi eliminarlo dalla competizione…
Categoria: Proposte Metropolitane. Straordinaria performance dei Bovisabullona, gruppo heavy metal della periferia meneghina (deve il proprio nome a due famose fermate ferroviarie dell’hinterland milanese). I suoi componenti, tutti con il cappello, la paletta rossa e un minuscolo flauto traverso (che qualche incompetente ha scambiato per un semplice fischietto), suonano un rock binario (cioè fatto di sole due note, ben intercalate tra loro) e molto stazionario. Per cause tecniche ancora da chiarire, si sono presentati alla prima audizione con ben 37 minuti di ritardo, garantendo però il risarcimento dell’intero biglietto a tutti gli spettatori presenti. Al concorso “Le stalle di Sanremo” hanno presentato il fin troppo puntuale “Biglietti… prego”. Alla nostra domanda: “Ma cosa c’entrano le ferrovie con il latte?”, hanno candidamente risposto: “Noi, tutte le mattine, prendiamo il treno per andare a prendere il latte, altrimenti dobbiamo pregare il buon Dio che la mamma non venga a prenderci, e a darcele, in stazione”.
Categoria: Proposte Incisive. Mal dei Gengiv è un cantante chiamato così perché è sempre malmesso, malinconico e malconcio. Si fa accompagnare dalla sua band, “Le orde di Gengiv Khan”, un gruppo di dark-punk-casinar-rock. Molto dolente il pezzo che hanno presentato, “La mamma mi ha mandato dal dentista a farmi prelevare i miei denti da latte”, tratto dal loro primo album, in uscita dopo Sanremo, intitolato “Tartaro”, un lavoro, a sentire gli addetti ai lavori, molto incisivo. Nel loro repertorio spiccano brani indimenticabili come “Canino & Abele”, “Carie amiche vi scrivo”, “Tieni duro, non molare”, “O’ tonto tecnico” (dedicata a un dentista napoletano scartato all’esame di abilitazione), “Trapani” (dedicata a un’assistente di sedia siciliana), “Che Pasta di Capitano, ovvero il dentifrocio” (presentato per il lancio di una compagna pubblicitaria patrocinata dall’Arcigay).
Categoria: Proposte di Matrimonio. Qui ha vinto un duo molto promettente, sponsorizzato dalla Fiat Ypsilon. Si tratta di Mary e Monty, che hanno presentato “Se my…” (che sarebbe “Se my prometty di farty mandare da mamy a prendere yl latte…”), tratto dal loro ultimo album “Y Promessy Sposy”, in cui spyccano testy eccellenty come “Fatty, non promesse”, “Datecy y vostry risparmy (vy faremo mylyonary)”, “Conosco Monty, Draghy e Sarkozi (posso mettere una buona parola per voy e un accento sulla y)”, “Un mare dy eccessy”, “Un eccesso dy maree”.
Categoria: Proposte solitarie. Non abbiamo avuto dubbi, in questa categoria ci poteva essere un solo vincitore: Tino Slit, in arte SlitTino. E’ il figlio adottivo di Bobby Solo. Appassionato di sport della neve, ha composto il suo primo album all’età di sei anni, un mix di ritmi sudtirolesi e partenopei dal titolo “Thoeni Esposito”. A “Le stalle di Sanremo” ha cantato, con voce bianchissima, il brano “Mamma, vado con alcuni amici a prendere il latte: ma prima faccio un giro con il bob del nonno” (suo nonno era il famoso filosofo Norberto Bob), tratto dal Dvd di cui riportiamo qui sotto copertina e titolo.
(I ComicAstri, gli Edipici, Neraldo Ruperti, I Bovisabullona, Mal dei Gengiv, Mary e Monty e SlitTino ringraziano Marcello per le simpatiche e preziose ideazioni e realizzazioni grafiche)