Martedì, 14 febbraio, finalmente è partito il Festival di Sanremo 2012: unedizione sfortunata a cominciare delle delusioni per le fashioniste, quelle che guardano Sanremo per lo spettacolo di abiti da gran sera: dopo aver perso la Ecclestone (non una gran perdita se ci è consentito), Ivanka non ce lha fatta, sta male: niente sfoggio di abiti da gran soiree, e probabilmente ci toccherà aspettare gli Oscar per vedere un tappeto rosso degno di questo nome. Intanto ci consoliamo con i bozzetti degli abiti che avrebbe dovuto indossare.
Si comincia: Morandi va sul sicuro e si presenta vestito Ferragamo come nella scorsa edizione, il revers però non convince, esattamente come la sua conduzione, purtroppo.
Arrivano gli ospiti e la prima ad esibirsi è Dolcenera, si veste da alternativa ma è un totale flop (un guazzabuglio disordinato coronato da capelli verdi). Finalmente dopo mezzora, con Bersani troviamo pane per i nostri denti: frac senza papillon, scarpette chiodate in tema con la canzone (Il Pallone), occhiale da nerd dordinanza e per ora lunica canzone degna di nota.
Sorvoliamo su Noemi, canzone sotto la sufficienza, outfit pure: revers Pantera Rosa, capello Milva-Jessica Rabbit, altro che color blocking. A questo punto dopo unora di trasmissione la noia ci attanaglia, di grande spettacolo qua se ne vede poco. Speriamo in Renga, ma si presenta vestito da cocktail più che da prima serata di Sanremo, e la bandana non basta a fare sera.
La sfortuna però si accanisce su questa edizione, il televoto va in tilt, Morandi in imbarazzo, Papaleo imbarazzante (nella mise da Monti e nei contributi). Tutto sembra più interessante, soprattutto allarrivo di Celentano, preceduto da scene di guerra, con la Canalis in assetto recitazione e Pupo improvvisatore dal parterre, mentre su Twitter si assistono a scene da esodo di massa.
Unora di sproloqui, e arriva la grande attesa: Emma, di verde vestita, sembra il prato pefertto per i tacchetti di Bersani. Rischia la caduta rovinosa dai tacchi mentre scende le scale, gambe in mostra (pure troppo), solita canzone à la Emma e ciuffo esagerato da Little Tony, che amarezza!
I Marlene Kuntz fanno i Marlene Kuntz, dolcevita inclusa, niente da dichiarare, si raschia il fondo del barile e si recuperano Belen in Ferretti e Canalis in Versace, che cantano una serenata a Morandi rigorosamente in playback (mal-recitato). Belle e finalmente con un po di lustrini, Versace ripropone il taglio asimmetrico molto visto questa stagione. Speravamo di più, ma in una serata simile va bene anche così.
Finardi, non pervenuto (solito look austero) anticipa la strana coppia, Bertè-DAlessio, lei – un mix tra Lady Gaga de noartri e Morticia Adams con troppe labbra –  è irriconoscibile, lui solito look giacca biker e denim sdrucito. Finalmente la tanto attesa Nina Zilli; ha presenza, peccato la cofana in testa (in onore della winehouse? già visto da Gaultier, però). Abito Westwood, non male, non posso dire lo stesso del suo pezzo, non mi convince troppo ma il bel canto non è il mio mestiere, dopotutto. 

Il Tg1 interrompe malamente lo spettacolo che ricomincia con un monologo di Papaleo, è mezzanotte e non se ne può davvero più, ma manca ancora Lucio Dalla che dirige e duetta con Pierdavide Carone, in look sobri e puliti. Arisa, dal passo incerto forse perché senza occhiali, si presenta con un mini-abito pulito color champagne e con una bellissima voce canta La Notte. Finalmente gli ultimi in gara, i Matia Bazar, una certezza di Sanremo come Vessicchio, le coriste e i fiori, anche Silvia Mezzanotte in nero e rosa shock come la Marrone.
L’encefalogramma dello show è piatto, mini polemica quando Morandi annuncia che per “un guasto il voto della giuria è sospeso”, la Canalis e Belen ancora si parlano sopra, rubandosi le battute. E finalmente si chiude.
La verità è che questa sera il vero spettacolo sono state le musiche che accompagnavano i cantanti all’ingresso (Springsteen, Led Zeppelin, Pink Floyd ed AC DC tra gli altri), tutto il resto noia e approssimazione. Se domani non mi vedrete qua saprete perchè!

 

(La Pochette)