Chi l’ha visto?: Salvatore Parolisi, i trans e gli attacchi alla famiglia di Melania. A Chi l’ha visto? nell’ultima puntata andata in onda ieri sera, 22 gennaio 2012, nuovi aggiornamenti sul delitto di Meliania Rea e in particolare sulla situazione di Salvatore Parolisi, a cui sono stati negati gli arresti domiciliari. Il primo collegamento proposto da Federica Sciarelli è stato infatti con Stefano e Gennaro, rispettivamente lo zio e il fratello di Melania. La domanda è attinente a quanto scoperto sul computer di Salvatore, nelle cui chat sono presenti contatti di trans. La conduttrice chiede se secondo loro questo può aver concorso all’omicidio. I due smentiscono. Viene chiesto inoltre se hanno idea di come avrebbe reagito Melania Rea se avesse saputo dei contatti di Parolisi con transessuali e della sua abitudine a frequentare siti pornografici. Michele e Gennaro definiscono Melania incapace di fare del male a nessuno: di sicuro non sarebbe stata contenta. Intanto, il tribunale si è pronunciato contro la richiesta di scarcerazione di Parolisi. Dalla sua cella arriva l’attacco alla famiglia di Melania: “sono cafoni e ignoranti, e continuano ad andare in televisione ad accusarmi”. E in carcere, l’uomo sembra trovare il tempo anche per alcune “fan” che gli mandano lettere di corteggiamento. La risposta alle parole di lui avviene in diretta, da parte di Michele: “tali parole dette da uno come lui, non valgono niente”. E Gennaro, oltre a concordare con le affermazioni di Michele, aggiunge: “a noi interessa la verità, non le sue parole”. Al telefono, parla poi Gennaro Rea, padre di Melania, che rispetto alle parole di Salvatore, preferisce non fare alcun commento: “io non commento il nulla, e lui per me è il nulla. Mia figlia l’ha reso uomo e lui non se lo meritava”. Michele sente di commentare le parole del padre: “ha ragione quando dice che l’ha fatto uomo, finché c’è stata. Un uomo come lui, che in cella pensa alle sue fan, non merita niente di buono”.



Le telecamere di Chi l’ha visto? hanno poi indagato sulla misteriosa e inquietante scomparsa di Roberta Ragusa, giovane mamma toscana. La donna è scomparsa misteriosamente la notte tra il 13 e il 14 Gennaio. Qualche elemento del puzzle comincia a comporsi: un video esclusivo mostra infatti le testimonianze delle amiche della palestra (rimaste anonime). Hanno parlato di matrimonio giunto al capolinea. Il marito, inoltre, pare abbia intrattenuto una relazione extraconiugale, causa di litigi continui con Roberta. Le amiche parlano anche di una burrascosa serata di Capodanno tra i due, che Roberta commentò con le parole “era meglio che non fossi uscita”. Il servizio indugia su un altro elemento: tre giorni prima della scomparsa la donna era caduta da una scala in soffitta per aiutare il marito. L’impatto pare non sia stato di poco conto. Tra gli effetti personali della Ragusa, mancano le scarpe da ginnastica della palestra e il pigiama. Continua alla pagina seguente.



A Chi l’ha visto, oltre ad aver cercato di avere segnalazioni e dare dettagli di persone comparse, Federica Sciarelli ha affrontato tragica fine del piccolo Claudio Franceschelli, gettato nel Tevere da suo padre Patrizio alle 6 di mattina di sabato 4 Febbraio. Le ricerche ancora non hanno portato a galla il suo corpo, che potrebbe essere ora dovunque, lungo il corso del fiume. Per quanto riguarda il padre, è rinchiuso al Regina Coeli, che, ironia della sorte, è a pochi passi dal lungotevere, dal ponte da cui ha gettato il piccolo Claudio. In studio, Alberto Biascucci e Germano Paolini, legali della famiglia Ciadini-Maccarelli (i nonni materni), raccontano: “era un bambino straordinario, ed io – afferma l’avvocato Biascucci –  ho avuto la fortuna di conoscerlo da vivo. Ci batteremo per scongiurare l’infermità mentale, perché quest’uomo ha agito nel pieno delle facoltà mentali”.



In chiusura di puntata un documento interno al Vaticano, risalente a 1 mese e mezzo fa, potrebbe rappresentare una svolta sul caso di Emanuela Orlandi. Padre Lombardi, portavoce del Papa, ha invitato in un appunto privato a un destinatario non ancora identificato, con alcuni spunti a proseguire le indagini, tra cui l’invito a cercare nella basilica di S.Apollinare, presente sotto casa del boss “Renatino”, possibile mandante del rapimento.