Polemica tra Lucia Annunziata e i gruppi gay, colpa di una frase pronunciata ieri sera durante il programma Servizio Pubblico. E’ successo che la giornalista ex direttore della Rai, durante il dibattito che si occupava della recente partecipazione di Adriano Celentano a Sanremo (il cantante è anche intervenuto ieri sera durante il programma di Santoro a difendere le sue ragioni) si è lasciata sfuggire una frase che ovviamente non voleva essere presa alla lettera, ma aveva valore simbolico. Per dimostrare cioè la sua strenua difesa della libertà di espressione di chiunque, e nel caso specifico di Celentano, la giornalista ha detto che lo avrebbe difeso anche se avesse sostenuto che i gay sono da mandare in campo di sterminio. Un paragone forse non azzeccato quello della Annunziata e infatti nelle ultime ore si stanno scatenando le associazioni e i gruppi gay a contestarle quanto detto. Per primo è Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, a parlarne e a criticarla. La Annunziata lo ha prontamente chiamato per spiegarle cosa intendesse e Mancuso è sembrato rassicurato: ha tenuto a dire, ha spiegato, che la sua non era una presa di posizione omofoba e che lei ha sempre difeso i gay. Voleva, ha aggiunto Mancuso, dire che in televisione non è lecito dire qualunque cosa. Parlando con il sito del quotidiano La Repubblica, la giornalista aveva già detto che la sua era una frase chiaramente paradossale durante un discorso in cui aveva preso le distanze dagli attacchi di Celentano nei confronti di Avvenire e Famiglia Cristiana. “Ho difeso la libertà di espressione dell’artista,  ma ho usato l’esempio  della ferocia antigay per rendere più chiara l’esistenza anche di una contraddizione fra questo diritto e il merito delle opinioni che si esprimono”. Intanto, per chiarire meglio la sua posizione, la Annunziata ha annunciato che la prossima puntata del suo programma In mezz’ora sarà proprio dedicato all’odio contro i gay: in studio alcune associazioni Glbt italiane. Ieri sera servizio Pubblico era interamente dedicato non solo a Sanremo ma alla Rai in generale. La Annunziata aveva preso una posizione parzialmente di difesa della rete pubblica affermando che c’è il rischio di demonizzare tutto distruggendo la Rai, mentre il direttore di Libero Belpietro ha paralto della lottizzazione tra i partiti della Rai.



A tal proposito Santoro ha ricordato che la lottizzazione c’è sempre stata, ma che la differenza è che prima la spartizione era tra tre partiti grandi ora tra molti piccoli. A questo proposito Santoro in vista del rinnovo del CDA Rai il prossimo 28 marzo, lancia la proposta che i partiti si facciano indietro e che il direttore venga scelto in base ai curricula presentati. Tra questi annuncia ci sarà il suo e ha proposto la candidatura di Beppe Grillo che nel corso della trasmissione, come comunica Giulia Innocenzi, raccoglierà 15.000 preferenze su Facebook.
Anche per la Annunziata basterebbe che i partiti non esprimano il loro parere per assistere ad una svolta, mentre per Di Pietro sarebbe fondamentale che fossero i cittadini stessi a scegliere il nuovo direttore della Rai.

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