The Artist miglior film dell’anno con un bottino di ben cinque premi Oscar, quelli più prestigiosi. Tra questi anche quello di miglior regista andato a Michel Hazanavicius. Un trionfo per il cinema francese che non aveva mai raggiunto obbiettivi così alti alla serata degli Oscar. Tra l’altro Michel Hazanavicius aveva dei concorrenti mica male, visto che tra i nominati c’erano personaggi come Martin Scorsese, Woody Allen o Terrence Malick. Il regista francese ha una carriera davvero breve alle spalle con pochi film, dunque quasi uno sconosciuto in terra americana, in tutto cinque film compreso The Artist il primo dei quali risale al 1993. Michel Hazanavicius è nato a Parigi nel 1967. La sua carriera comincia nel mondo della televisione dove lavora per il canale tv Canal + per poi dedicarsi alla regia di diversi spot pubblicitari. Il suo primo lavoro cinematografico è appunto del 1993, La classe américaine, che in realtà è un film per la televisione. Il suo primo lavoro che diventa conosciuto anche fuori della Francia risale al 2004 quando cura la regia di Les Dalton, rifacimento cinematografico del famoso fumetto francese Lucky Luke. Piuttosto famosi sono anche i due film OSS 117, Le Caire nid d’espions e il sequel OSS 117: Rio ne répond plus, due lavori di spionaggio ispirati a un personaggio degli anni 40. Quindi il coraggioso The Artist, un film muto dedicato all’epopea del cinema muto che gli dà fama imperitura (e cinque Oscar). E’ la storia di un divo di quell’epoca caduto in disgrazia che vive una storia d’amore con una attrice che invece sta cominciando a conoscere il successo. In molti avevano detto che fare oggi un film muto era una pazzia, ma evidentemente si sono sbagliati. In un momento storico dove vanno di gran moda i film ad effetti speciali o con nuove tecnologie come il 3D (anche un grande vecchio del cinema d’autore come Martin Scorsese si è piegato a questa moda; il suo Hugo Cabret è stato il primo film a 3D della sua carrier, ama è stato sonoramente sconfitto proprio da The Artist), un lavoro come quello del regista francese ha dimostrato valori che sembravano invece dimenticati. In Italia al momento il film non ha ancora conosciuto un grande successo di pubblico, chissà se adesso dopo gli Oscar cambierà qualcosa.
Il regista è sposato con l’attrice francese Bérénice Bejo da cui ha avuto due figli. Ha già due figli da una precedente relazione. Di tanto in tanto gli piace lavorare anche come attore: Quattro delitti in allegria (1994) di Alain Berbérian con Alain Chabat, Didier (1997) e Mia moglie è un’attrice (2001) con Terence Stamp.