SERVIZIO PUBBLICO – lìanteprima di Michele Santoro (video) – Servizio Pubblico si è aperto con l’anteprima di Michele Santoro, che ha commentato la vicenda dei tredici milioni del senatore Lusi, aprendo così il tema dei finanziamenti ai partiti politici. Michele Santoro ha voluto innanzitutto approfittare della presenza in studio di un amico, Riccardo Iacona, conduttore di Presadiretta, per mandare un saluto particolare alla RAI, quella vera, come Santoro la definisce, quella cioè del vero Servizio Pubblico. La colonna sonora sono le note della Marsigliese, Santoro cita il motot della Rivoluzione: Uguaglianza, Fratellanza, Libertà e invita gli italiani a tener conto del fatto che in questo momento occorre mettere al primo posto il bene del Paese. Se non si vuole infatti che le nostre aziende si trasferiscono all’estero, occorre capire che anche i singoli lavoratori devono imparare a fare le loro rinunce. Ma il Partito Democratico fa un po’ fatica a “cantare” o anche solo a sentire la Marsigliese, perché proprio un suo senatore è stato trovato ad appropriarsi di tredici milioni di euro per usarli non si sa a che fine, forse a scopi personali, e li ha trasferiti all’estero come se fossero proventi di evasione fiscale, per poi riportarli in Italia scudati. Bersani avrebbe affermato che erano proventi della Margherita, e che dunque il PD non c’entra con questa vicenda. E invece c’entra anche il PD, sostienee Santoro. Come fa infatti – si chiede il giornalista – un partito che si prepara ad accogliere il testimone per governare il Paese, ad accettare che al suo interno agiscano fondazioni diverse con casse separate che continuano a raccogliere finanziamenti pubblici per i partiti indipendentemente e a farne un uso separato per aiutare questa o quella corrente che a loro più piace? E come fa un partito serio ad accettare che il senatore possa decidere se aiutare questo o quell’esponente del PD o addirittura anche Rutelli che nel PD non ci sta più ed è andato a fondare un altro partito? Possibile che tutto questo sia considerato normale? Ed è normale che Conti, deputato del PDL in un giorno compri e venda un grande immobile realizzando profitti enormi senza nemmeno usare i soldi ma solo sulla parola, e questo agendo d’accordo con le banche? Questo, sempre secondo legge, è del tutto normale, è tutto trasparente, però lui è un nostro rappresentante e questo in un altro Paese non sarebbe di certo considerato normale. E allora se tutto è normale si capisce naturalmente perché questi leader “normali” si arrendono ai tecnici.



Ma di certo noi adesso non possiamo cantare la Marsigliese, perché lo spread è sceso solo a 380, allora aspettiamo almeno che arrivi a 200. Si, perché da 380 a 500 si può arrivare benissimo anche in una sola giornata. E allora guardiamo ad esempio a quanto sta accadendo in Portogallo e in Grecia, dove hanno provveduto a tagliare pensioni e dipendenti pubblici, ad alzare le tasse, eppure sono ancora sull’orlo del fallimento e stanno aspettando che l’Europa li aiuti con un’altra iniezione di denaro. In Italia invece cosa sta succedendo? La benzina ad esempio è aumentata del 15,8 per cento, il gasolio del 24,2 per cento ed i prezzi al supermercato sono aumentati del 3,5 per cento. Rispettivamente del 4,9 e del 2,7 per cento sono aumentate anche le bollette di luce e gas, che tra poco arriveranno nelle nostre case. Allora è evidente che si sta andando in una recessione, la quale potrebbe essere anche del 3 per cento e ciò vuol dire anche lacrime e sangue. Ma cosa bisogna fare allora in questo momento? Assolutamente evitare di fare domande scomode al conducente, anzi non parlargli proprio. E quindi accade che ci sta invadendo una situazione monotona. La gravità di questa situazione si capisce anche dal fatto che Giulio Tremonti ha scritto il libro intitolato “Uscita di Emergenza”, in cui ha scritto che la Finanza per garantire i suoi interessi è arrivata all’ultimo stadio, cioè si è messa a governare facendo uso di tecnici e riducendo la democrazia. Emergono dunque i segni di un nuovo fascismo, un fascismo finanziario. Tutto questo infatti lo dice un ex super-ministro, che si è dimesso relativamente da poco. Negli Stati Uniti, ad esempio, una cosa del genere avrebbe scatenato un putiferio, con titoli sulle prime pagine di tutti i giornali. Qui invece no. Ma allora Santoro vuol dire a Monti che visto che egli non ama la vita monotona, non trova allo stesso modo che sia anche un po’ stucchevole andare a parlare in tutte queste trasmissioni così garantite? Non avrebbe voglia invece di provare lungo la schiena un bel brivido da Servizio Pubblico? E con questo “appello” al Presidente del Consiglio, Santoro chiude il suo monologo introduttivo. Continua alla pagina seguente.



 

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