Riassunto Che tempo che fa, puntata dell’11 marzo 2012 (video) –Nella puntata andata in onda ieri sera di Che tempo che fa, Fabio Fazio ha presentato diversi ospiti come Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia e Libertà, creatore dell’Arcigay e della Lila, Ferzan Ozpetek, regista vincitore, tra gli altri premi, di due David di Donatello e cinque nastri d’argento, e Flavio Caroli, esperto di storia dell’arte. Quest’ultimo è il primo ospite della serata, con la sua consueta rubrica “le vite dell’arte”. Protagonisti dello spazio, stasera, Max Ernst, defnito l’ala sinistra del surrealismo e Renè Magritte, contrapposto come ala destra. I primi dipinti analizzati sono quelli di Max Ernst : da qui Caroli parte per spiegare il surrealismo, definito da lui come “una Freudiana ricerca dei sogni e delle cose inesistenti”. René Magritte invece viene descritto attraverso il dipinto “Gli amanti”, rappresentante due persone unite ma separate da un telo che ne ricopre la testa: Caroli spiega che è un elemento un po’ autobiografico, derivante da una madre mai vista che egli desiderava conoscere. Dopo il momento dell’arte, si parla di cinema con Ferzan Ozpetek, introdotto come sempre da Filippa Lagherback. L’ospite presenta “Magnifica presenza”, il film che arriverà nelle sale il 16 Marzo e che vede nel cast attori quali Elio Germano, Margherita Buy, Vittoria Puccini e Beppe Fiorello. La dedica del film è alla poetessa Wislawa Szymborska, che l’autore definisce “una presenza forte nella mia vita”. 
L’idea del film, come racconta Elio Germano, non è casuale: l’evento scatenante è stato un aneddoto di un amico, che gli ha raccontato di una casa infestata da alcune vittime della seconda guerra mondiale. Ma le presenze nel film non sono semplici fantasmi, venendo invece palesate a mezzo di impressioni, idee, e ricordi, utilizzando una complessa serie di simbolismi insiti nella trama.
L’attore ha anche parlato di “frequentazione della solitudine” come spunto per interpretare il suo ruolo: chi ha una certa sensibilità, secondo il protagonista, riesce a vedere quello che gli altri non vedono. Il conduttore discute di questo aspetto con Ozpetek: il regista risponde che anche in questo caso ci hanno pensato a lungo. L’ultimo momento della puntata è come sempre di stampo politico: ecco quindi entrare in studio Nichi Vendola. Il conduttore gli chiede subito la sua opinione sulla direzione che la politica può prendere dall’avvento del governo Monti: per Vendola, importanti sono le risposte da dare: “Io vedo l’Europa, e non solo l’Italia, prendere una strada terribile. Se essa non ha parole per parlare e mediare, rischia di dividersi. Figuriamoci l’Italia”. Poi continua: “Siamo frutto di politiche che praticano l’austerity è uccidono i diritti, specie di chi lavora”. E nel dettaglio, entra nel merito del governo Monti: “Il vero merito di questo periodo è quello di aver fermato questa politica dove tutto è merce di scambio: la morte di gente come Dalla, gli scandali politici e le intercettazioni; che si smetta di parlare di queste cose, e si faccia politica”. Il discorso del politico si allarga a macchia d’olio, parlando di ambienti, di infrastrutture e di opere: “Vogliamo bucare una montagna in un paese in cui basta una nevicata per paralizzarci, in cui la gente viene stipata in dei vagoni”.



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