Riassunto Presadiretta, puntata Fukushima Italia dell’11 marzo 2012 (video) Partendo dalla tragedia di Fukushima, di cui ieri è stato l’anniversario, la puntata di Presa diretta ha cercato di analizzare lo stato e le potenzialità dell’energia rinnovabile in Italia. Il primo servizio che abbiamo visto è proprio una panoramica di quanto accaduto un anno fa in Giappone, lo tsunami e il disastro nucleare, le conseguenze immediate, quelle attuali e quelle che ancora non si possono prevedere. Il giornalista italiano Alessandro Libbri ci mostra paesi disabitati, asili dove non si può utilizzare l’acqua potabile, scuole dove è stato necessario bonificare cortili prima di far uscire i bambini, paesi disabitati, animali abbandonati. Il problema maggiore di queste tragedie, ricorda poi il conduttore della trasmissione Riccardo Iacona, è che i danni sono a lungo termine e non sempre prevedibili. In Italia, dopo la tragedia giapponese, ogni progetto sul nucleare è stato bloccato, ma qual è la situazione delle energie rinnovabili in Italia? Nicola Armandi, chimico del CNR è convinto che con le energie rinnovabili ce la si possa fare, del resto fotovoltaico e pale eoliche stanno avanzando rapidamente. Basterebbe pannellare una superficie pari alla provincia di Piacenza, circa 2400 Km quadrati, per fornire l’energia per tutta l’Europa. Il servizio successivo mostra alcuni esempi di sfruttamento di energia solare, come la zona industriale di Castelguglielmo, in provincia di Rovigo, che è stata trasformata nel più grande impianto fotovoltaico d’Europa. Il paese ci ha guadagnato in termini economici e con i primi proventi ha potuto costruire una scuola ultramoderna. Anche a Casalecchio del Reno il comune ha investito sulle energie rinnovabili, ecco infatti pannelli sugli edifici pubblici, sulle scuole e persino sul cimitero. Ma non solo, grazie ad una cooperativa i cittadini che non possono investire per impianti energetici li noleggiano dal comune: lo scopo è raggiungere l’autonomia elettrica, ma soprattutto quella termica, che poi è quella che pesa di più nelle tasche dei cittadini. Entro il 2020 anche l’Italia dovrebbe adeguarsi alla direttiva europea, ma la situazione è ancora lontana dal realizzarsi come ci mostrano i servizi successivi.
Tor bella Monaca in un caseggiato di edilizia popolare vediamo intonaco staccato dall’umidità, pareti pervie dalle quali entrano acqua e freddo in inverno e caldo in estate con dispendio energetico notevole. Marco Valle ed Edoardo Zampini di Legambiente, grazie ad una termocamera, mostrano come nella maggior parte dei casi le nostre abitazioni disperdano il calore a causa dell’inesistente isolamento termico. Questo tipo di controlli in alcune province come quella di Bolzano, vengono effettuate direttamente dai comuni e i costruttori che costruiscono senza adeguati standard di coibentazione vengono multati. Il limite dell’energia solare è l’impossibiità di essere immagazzinata: il servizio successivo ci mostra infatti come due ricercatori dell’Università di Padova, dipartimento di fisica, Marcella Banchio e Maurizio Prato stiano cercando di ricreare una fotosintesi artificiale ispirata a quella delle foglie, in modo da avere l’energia disponibile in qualsiasi momento e non solo durante le ore di sole. Un altro esperimento è quello del ricercatore Elios Vocca che ha ricavato energia dalle vibrazioni.
L’ultimo servizio sul tema ci porta a casa di Luca Mercalli, autore del libro Prepariamoci. Mercalli utilizza acqua piovana raccolta in una cisterna per innaffiare l’orto, energia solare per elettricità ed acqua calda, una pompa di calore per mantenere per tre giorni l’acqua prodotta, infissi che intercettano il calore in entrata e che non lo fanno uscire. Il costo per ristrutturare una casa e renderla ad impatto zero è, afferma Mercalli, di 15.000 euro, il 55% dei quali viene restituito dallo stato in 10 anni. Il resto è restituito in 7 anni dal risparmio in bolletta.