Visto che leccezionale governo tecnico funziona come un normalissimo governo politico il debito pubblico non smette di crescere, la disoccupazione sale, le tasse raggiungono livelli record: insomma, è un po come ritrovarsi dincanto nella migliore tradizione della Prima Repubblica , tra i poteri forti già fervono i preparativi, in vista delle elezioni politiche del 2013, perché questa esperienza possa continuare oltre la sua scadenza naturale. Ma gli stessi poteri forti stanno lavorando perché altre ipotesi di governi diversamente tecnici possano sostituire lattuale. In fondo, un governo tecnico è pur sempre un governo diversamente politico! Sono già tante le ipotesi sul tavolo (ovviamente, tecnico).

Governo tecnico Bi-Monti. E lo scenario a cui lavorano, appunto, i poteri forti. Il piano prevede che lattuale governo Monti arrivi quasi intatto allappuntamento con le urne. Si parla tuttal più di un piccolo rimpasto per rafforzare lo spirito montanaro dellEsecutivo. Larbitro Collina, per esempio, prenderà la delega allo Sport (e sceglierà come suo vice lex arbitro Rodomonti); il commissario Montalbano diventerà il nuovo capo della Polizia; la cantante Marcella Bella, sulle note della sua celebre Montagne verdi, verrà trionfalmente cooptata per meriti alpini nel dicastero dellAmbiente. La compagine governativa così rinnovata, composta da vere e proprie cime nei rispettivi ambiti di competenza, dovrà a quel punto affrontare sfide difficilissime, ma non si lascerà irretire, perché avrà una nuova parola dordine molto montiana: fare Monviso a cattiva sorte. E dopo il Bi-Monti? I poteri forti sono un po scettici sullidea di continuare: cè un certo-non-so-che nellipotetico governo Tre-Monti che non li convince del tutto.

Governo degli elettrotecnici. Qualora il Governo tecnico Bi-Monti non dovesse prendere quota, i poteri storti, che altro non sono se non i poteri forti rimasti un po fisicamente offesi dalla folgorazione che hanno avuto, nel 2013 potrebbero puntare sul Governo degli elettrotecnici, che avrà un solo compito: dare la scossa al Paese, facendo piena luce sui gravi problemi che lo attanagliano. A guidarlo dovrebbe essere chiamato un esponente del laborioso Nord-Est: il famoso Aladino Meneghin, elettricista nativo di Cortina dAmpère e grande esperto di lampade e lampadine. I suoi slogan elettorali? Sfregatemi pure, non vi fregherò oppure Esprimete tre desideri e io ve li soddisferò in meno di un mandato. E ancora: Ho tante buone idee nel mio canestro politico!.  

Governo degli agrotecnici. Qualora non dovesse scoccare la scintilla giusta per il Governo degli elettrotecnici, i poderi forti, che altro non sono se non i poteri forti già pronti a scendere in campo, nel 2013 potrebbero coltivare il sogno di insediare il primo Governo degli agrotecnici nella storia dellItalia contadina. Il programma sarà molto semplice quanto ambizioso: potare gli sprechi, non perdere terreno sul fronte della competitività e prendere a badilate i commissari europei di Bruxelles se solo si azzardassero a infliggerci una nuova multa per le quote latte. Lobiettivo di questo Esecutivo sarà uno solo: la credibilità. Che vuol dire soprattutto: seminare fatti e non parole. Sui nomi dei possibili ministri è stata fatta terra bruciata, ma si sa che verranno rastrellati qua e là. Il cantadino (nel senso di cantante e contadino) Luca Sardella si è comunque detto pronto a tracciare il solco delle riforme, mettendosi alla guida del movimento trattore Italia.

Governo dei tecnici informatici. Qualora il Governo degli agrotecnici dovesse finire sotterrato, nel 2013 i poteri assorti, che altro non sono se non cellule dormienti dei poteri forti che, nascosti dietro un elegante screen saver, sono sempre pronti a intervenire laddove ci sia da riannodare un file, sistemare una tabella, fare pulizia per liberare spazio sull’hard disk italiano (il loro motto? “Excel, not only Word!”, cioè “L’eccellenza, non solo parole!”), potrebbero lanciare via internet  il Governo dei tecnici informatici. Il pilastro del suo programma sarà strettamente economico-finanziario: tenere i conti pubblici sotto Ctrl (Control), perché se si pigia il tasto Shift rischiamo che il nostro debito pubblico schizzi con il cursore verso l’Alt. Ma nei primi 100 giorni dal suo insediamento questo governo intende porre mano anche a importanti e radicali riforme: vietare l’utilizzo dei mouse da laboratorio per effettuare esperimenti di vivisezione; incarcerare nelle cellette di Excel tutti i delinquenti; convocare i Consigli dei ministri utilizzando facebook; pubblicare le leggi non più sulla Gazzetta Ufficiale ma su Twitter, riassunte in soli 140 caratteri; favorire la mobilità intelligente sostituendo i motori a benzina o diesel con i motori di ricerca. A guidare la compagine, visto l’impegnativo programma, sarà chiamato il dottor Guglielmo Cancelli. Un nome nuovo della politica italiana? Assolutamente no. I poteri assorti hanno taggato il miglior cervello a disposizione, che ha accettato, solo a patto di potersi celare dietro uno username rigorosamente italiano. E così Bill Gates si è detto disposto a guidare questo sistema – pardon, governo – operativo.

Governo dei periti meno abbienti. Qualora l’idea del Governo dei tecnici informatici dovesse spegnersi all’improvviso, nel 2013 i poteri smorti, che altro non sono se non i poteri forti quando prendono un po’ di paura perché temono che il popolo sovrano dica la sua nelle urne, potrebbero giocare la carta di un governo di morti di fame, il cui scopo sarà quello di puntare tutto sulle lotterie, ma in una logica veramente bipartisan, che possa cioè accontentare centrodestra e centrosinistra: in pratica, con giochi e scommesse avranno da guadagnarci “ambo” le parti. Il giorno in cui si insedierà questo governo verrà chiamato con un nome in codice: L’Otto Matica.

Governo dei tecnici di salute pubblica. Qualora il Governo dei periti meno abbienti non dovesse avere più le risorse necessarie per sfamare la propria sete di potere, nel 2013, invocato dai poteri corti, che altro non sono se non i poteri forti quando non riescono ad allungare le mani sui bottoni che si trovano nelle stanze dei bottoni, potrebbe scoccare l’ora del Governo dei tecnici di salute pubblica. I membri di questo esecutivo si chiamano tra loro “Dottore”, non hanno i portaborse, ma i portantini, non hanno le auto blu ma le autoambulanze, non hanno grandi proposte ma grandi supposte da propinare ai cittadini. E di una sola cosa sono strasicuri: hanno (secondo loro) le ricette giuste per guarire l’Italia. La prima ricetta? Rendere il ticket sanitario l’unica vera moneta dell’Unione europea.

Governo delle tecniche amorose. Qualora il Governo dei tecnici di salute pubblica dovesse cadere subito (malato), nel 2013, sollecitato dai poteri contorti, che altro non sono se non i poteri forti quando si dedicano alle politiche per la famiglia, nel 2013 potrebbe scendere in strada il Governo delle tecniche amorose. Composto di sole donne (sarà ammesso, per via delle quote azzurre, un solo uomo), propone un programma che è una vera figata, anche se presenta molte lacune, cioè sembra un po’ un casino. Punto primo: illuminazione pubblica rigorosamente a luci rosse. Punto secondo: le vie delle città non si chiameranno più così, ma viados. Punto tre: anche se molti di voi saranno contrari, noi vogliamo che l’Italia finisca sul marciapiede. Dicasteri previsti: ministero del Turismo sessuale; ministero per le Pere opportunità; ministero dell’Amico (perché chi trova un Amico trova un Tesoro); Ilona Staller al ministero dell’Agricoltura; Rosy Bindi ministro dei Clienti senza portafoglio; Rocco Siffredi al ministero per l’Attuazione dei programmi (lui vorrebbe verificarli tutti direttamente con… le ministre!).

Governo degli interisti. Qualora il Governo delle tecniche amorose dovesse fermarsi ai preliminari, nel 2013 i poteri della Fifa, che altro non sono se non i poteri forti quando vengono presi a pallonate, potrebbero optare per un’onesta alternativa: siccome ci sarà poco da stare Allegri, non si potrà certo formare un governo di milanisti. Toccherà dunque al Governo degli interisti. Previsto un piano “lacrime e sangue”: per le lacrime l’Esecutivo potrà contare, oltre che sulla Fornero e su tutti i tifosi della Beneamata, anche su Ranieri e Cambiasso (già allenati a piangere); per il sangue, invece, se dovesse dichiararsi indisponibile il conte Dracula, potrebbe essere contattata l’Avis. Già quasi completata la squadra di governo: Roberto Vecchioni all’Istruzione; Gino Strada alla Sanità e ai Lavori pubblici (doppio incarico); Gino e Michele alla Salute (perché ridere fa buon sangue); Aldo, Giovanni e Giacomo alle Telecomunicazioni; Massimo Moratti alle Finanze allegre. Insomma, una ventata di simpatia per scacciare questi noiosi tempi (tecnici).

Governo dei tecnici funerari. Qualora tutti questi tentativi dovessero andare male, nel 2013 i poteri morti, cioè i poteri forti che gestiscono le esequie prima di fuggire con il malloppo alle isole Cayman, converranno che sarà doveroso dare alla nazione Italia un addio degno del prestigio bimillenario che l’ha sempre contraddistinta. Senza indugiare oltre, il Governo dei tecnici funerari – alla cui guida verrà chiamato l’onorevole Italo Becchino del FLI (Funerali e Lumini per l’Italia) – prenderà la triste, ma realistica, decisione di accantonare in via definitiva (verrebbe da dire: eterna) qualsiasi forma di governo tecnico. A quel punto si andrà alle urne. Naturalmente funerarie.