Video copertina di Ballarò, puntata 20 marzo 2012 – Maurizio Crozza ha aperto con la sua copertina satirica una “calda” puntata di Ballarò, che ha affrontato la trattavia sul lavoro tra governo e parti sociali, in cui non è arrivata la “fimata bianca”. E non poteva non avere contenuti politici ed economici l’incipit satirico di Crozza.  Con l’arrivo della primavera, Crozza sente aria di nuove notizie, prima fra tutte la scoperta del fratello di Ignazio la Russa, ex presidente della difesa del precedente governo Berlusconi, di cui considerava impossibile l’avvenimento in natura. E invece eccolo arrivare con l’arrivo della nuova stagione Romano la Russa, decimo indagato della regione Lombardia per illecito contributo elettorale. Difeso in un’intervista da Formigoni, il quale non considera l’avviso di garanzia una condanna, viene espressamente condannato dalle parole del comico, reinventando la ormai diffusa sigla P.I.L., prodotto interno lordo, con Percentuale Indagati Lombardia o Prodotto Interno Ladro. Per il comico, la tesi più valida sta nel fatto che i dirigenti della regione Lombardia si sono impegnati per arrivare ad undici indagati, per fare in modo di raggiungere il numero utile per poter competere degnamente in una partita di calcio in un campo regolamentare, nel fantasmagorico torneo chiamato Champions Legacy. Sicuramente anche Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita finito nelle cronache di tutti i giornali per i misteriosi ammanchi nella cassa del partito, sarebbe un degno partecipante del torneo di Maurizio Crozza, che lo rende protagonista, insieme a Francesco Rutelli, leader del partito, di un’esilarante scena in cui è lo stesso Rutelli, dopo aver saputo dei soldi messi da parte da Lusi, a volersi candidare a tesoriere dello stesso. La proposta dell'”apripista” di Ballarò per risolvere il diffuso malcostume italiano della corruzione, consiste nel licenziare, senza possibilità di appello, un politico per ogni disastro che avviene nel belpaese. Per un prossimo terremoto in Abruzzo, sperando che ciò non avvenga mai più, si dovrà mandare a casa Scilipoti. Nel caso di invasione di cavallette, Rutelli. Per una calamità degna di nome, saranno mille i dirigenti che riusciremo a far dimettere. Con una più ampia riflessione, Crozza giunge però alla conclusione che non potrà mai accadere la riuscita di un tale piano, cioè di far lasciare la poltrona ad un qualsivoglia politico, dato che la calamità più disastrosa dell’Italia sono gli italiani stessi. Gli stessi italiani che operano a Caserta in ambito ospedaliero, arrivando a una percentuale di evasione fiscale pari al cento per cento, coronando finalmente il sogno di Pagnoncelli, uno degli ospiti della serata. Per l’imitatore si tratta di una nuova fiction dal nome “Medici senza Tastiere”, di cui il protagonista è un fantastico Dott. Fattura, mortificato da un paziente che aveva osato chiedere la ricevuta. Gran finale della copertina di Crozza con l’imitazione di Sergio Marchionne, chiamato da Pippo Baudo per prendere le redini della Rai. Il manager accetta, dettando alcune condizioni non trattabili, come lo spostamento della sede del servizio pubblico da Roma al Canada, il cambio dei titoli di alcuni programmi, da” Porta a Porta”, che dovrà chiamarsi “Panda a Panda”, a “Ballarò”, rinominato “Pandarò”. Continua alla pagina seguente.



 

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