Michele Santoro ha aperto la puntata di Servizio Pubblico con l’Anteprima (video alla pagina seguente). Con la sua sferzante oratoria ha rivolto parole tra satira e polemica a Vittorio Feltri, che ha definito nemico-amico di Servizio Pubblico. Santoro fa il suo ingresso con le parole di una canzone che introducono il tema della serata: “se otto ore vi sembran poche, provate voi a lavorare”. Si tratta di un celebre pezzo del “Coro delle Mondine di Novi di Modena”. Questa sera si discute delle affermazioni del premier Monti: il primo ministro ha infatti espresso il disappunto verso le proteste seguite alle riforme del governo tecnico, dicendo “se il Paese non è pronto, il Governo non tirerà a campare”. Alla luce di tutto questo, in trasmissione ci si chiede se il prossimo anno la condizione dei cittadini riuscirà a migliorare, o se la pressione fiscale porterà a un punto di non ritorno. Ricollegandosi alle parole della canzone sopracitata, Santoro ha alcuni “sassolini” dalle scarpe da togliersi: “spesso per capire un’altra persona è giusto che ci si metta nei suoi panni. Stessa cosa è valida per coloro che hanno parlato non conoscendo la situazione dei licenziati, come essi la vivono, anche e soprattutto per via di ingiustizie. O la situazione degli esodati. E sarebbe bene, afferma Santoro, che anche Vittorio Feltri capisca che una trasmissione come Servizio Pullico, contro molte aspettative, è riuscita da quattro puntate pilota ad arrivare, senza un editore, alla puntata numero 19, mettendo insieme il 7 per cento di share e battendo Rete 4, La 7, Italia 1 e persino Rai 2, riuscita a riprendersi il suo pubblico solo grazie alla carta reality dell’Isola dei Famosi. Il giorno in cui abbiamo affrontato questa coraggiosa scelta, spiega Michele Santoro, abbiamo superato la battaglia vincendola pienamente, dovendo trovare molti sponsor per sopperire ai finanziamenti che prima venivano dalle reti pubbliche o private. D’altra parte, Feltri ha Sgarbi e Ferrara per fare la stessa nostra cosa. Ma a un certo punto, continua il conduttore, vi siete ritrovati nella vostra foresta, a sbattere Masi in prima pagina senza capire che era finito e che cercava consensi. Avete addirittura scritto che Santoro ha rifiutato 17 milioni da Masi, senza sapere che quello che rendeva alla Rai erano molti milioni di euro in più di quelli che erano stati offerti: un guadagno di 4 milioni di euro, era questo il punto da vedere”. Nelle sue parole, Santoro si riferisce ai titoli che campeggiano su vari quotidiani, in particolare quello di Feltri, che vedrebbero lui aver rifiutato un accordo milionario e vantaggioso per puntare ad altro, e cioè la presidenza della Rai. Nell’intricata vicenda c’è una serie di “dietrofront” attribuita al conduttore. Ma poi Santoro, atto a non dare troppo peso a queste dicerie, continua: “è normale che si facciano queste polemiche, cosi come è normale che poi ci si dimentica di tutti. Avete poi detto che io avevo una casa ad Amalfi, ma queste cose le sapevano tutte. Com’è finita la faccenda della casa ad Amalfi? Era tutto regolare, appigliatevi ad altro. Così è stato per tutte le altre cause che avete cercato di affibbiarmi. Cosi io posso, da alcuni giorni, dedicarmi al mio giardino, ora che anche la faccenda della casa è stata risolta. Voi mi affibbiate cause che ben sapete come finiranno, ed io affibbierò, pianta per pianta, gli appellativi di queste cause passate. Ma tutto sommato, ne approfitto per augurare a Feltri, che in fin dei conti è un nemico amico di Servizio pubblico, Buona Pasqua”. La chiusa di questo preview della trasmissione è dal tono dolceamaro, e chiarisce la posizione del conduttore, ancora non pronto a perdonare quelle parole dette su di lui, che nel bene o nel male hanno fatto smuovere alcune proteste. Continua alla pagina seguente.  



 

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