Riassunto Che tempo che fa, puntata del 4 marzo 2012 (video) – Puntata interessante e ricca di ospiti quella di “Che tempo che fa” andata in onda domenica 4 marzo, alle ore 20:10 su Rai Tre. Fabio Fazio ha intervistato tre personaggi d’ eccezione: Attilio Befera, presidente di Equitalia, Antonio Pappano, direttore d’orchestra e pianista, e Massimo Gramellini, vicedirettore de “La Stampa” e volto noto del programma. A chiusura finale della puntata l’ intervento della simpaticissima Luciana Littizzetto. La prima intervista è stata quella ad Attilio Befera, che dal 2006 è Presidente di Equitalia, società un tempo nota con il nome di Riscossione spa, società pubblica che ha il compito di riaffidare alle casse del Tesoro le tasse esatte; questa esazione prima era eseguita dalle banche sulla base di una concessione statale. Si partiva da un numero iniziale di 40 società, si è poi scesi a 16 società, oggi infine ce ne sono solo tre: Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud. Attilio Befera, laureato in Economia, oltre ad essere Presidente di Equitalia, è anche, dal 2008, direttore dell’ Agenzia delle Entrate; inoltre da molti anni lavora alla banca d’affare Efi, nel ruolo di direttore regionale. Con Fazio la discussione ha spaziato dall’ evasione fiscale agli ultimi controlli a tappeto della finanza. Il recupero, secondo Befera, dell’ evasione fiscale in Italia supera di gran lunga le stime del governo, si parla di una cifra non definitiva di 12,3 miliardi di euro. Ma il problema vero è che nel nostro paese l’evasione annua sfiora cifre vicine ai 120 miliardi di euro. Befera ha sottolineato che il fisco è favorevole alla ricchezza che genera gettito fiscale, ma contrario alla ricchezza che si basa sull’evasione e impoverisce l’economia del paese. La battaglia contro l’evasione però si fa sempre più concreta, anche grazie al governo Monti che sta mettendo in atto delle forti misure di trasparenza. Bisogna riportare il paese a una condizione di normalità, afferma Befera, dopo mezzo secolo di condoni fiscali. Basterebbe recuperare tutta la cifra evasa per risolvere la crisi e stare meglio tutti. Per quanto riguarda i blitz dei controlli fiscali a tappeto, Befera sostiene che i controlli sono fatti in maniera informatizzata e devono essere basati sulla creazione di un rapporto di fiducia tra cittadino e stato. Bisogna premiare chi rispetta le norme e paga tutte le tasse con dei vantaggi. Inoltre cita anche un software in fase di sperimentazione all’agenzia delle Entrate per un autocontrollo dei cittadini su disponibilità economiche e dichiarazioni. Ogni cittadino potrà diventare controllore fiscale di se stesso. Per quanto riguarda i sistemi di riscossione, spesso causa di proteste, Befera spiega che nel caso di accertamento di un’ evasione fiscale, la risposta necessaria è la riscossione, altrimenti l’accertamento stesso non avrebbe senso. 



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