Intervista a Katia Greco – Il pubblico sta decretando il successo di Il giovane Montalbano, la fiction in onda su Rai Uno (stasera, giovedì 8 marzo con la terza puntata), diretta da Gianluca Maria Tavarelli, che racconta i primi casi polizieschi di Salvo Montalbano nelletà giovanile, quando, come narra magistralmente Andrea Camilleri nei libri da cui è tratta la serie, muoveva i primi passi da commissario di Vigata. Ne Il giovane Montalbano esiste un personaggio esclusivo, che non è presente nella serie di film dedicata al commissario interpretato da Luca Zingaretti: si tratta di Mery, la primissima fidanzata di Salvo Montalbano, zita per dirla nel dialetto siculo caro a Camilleri e che la fiction ripropone fedelmente. Si tratta di Mery interpretata da Katia Greco, giovane attrice messinese, che in questa intervista a il sussidiario.net parla di questo interessante personaggio femminile. E in occasione dell8 marzo, festa delle donne, abbiamo proposto a Katia una riflessione partendo dai modelli femminili che lautore di Montalbano, Andrea Camilleri, propone nei suoi romanzi dedicati al commissario Montalbano e più in generale, grazie allesperienza personale della giovane attrice, sul ruolo della donna nel mondo dellarte e dello spettacolo.
Parlaci del personaggio di Mery, che i telespettatori hanno conosciuto per la prima volta proprio ne Il giovane Montalbano…
Mery è il primo amore di Salvo, insegna latino ed è siciliana come il suo fidanzato. una ragazza determinata, passionale, forte, ma è anche romantica, crede nellamore, nei valori importanti come la famiglia e ama la buona cucina. Cercherà di convincere Montalbano a convivere, ma Salvo ama troppo la sua indipendenza per assecondare questo desiderio di Mery e instaurare un rapporto più solido con lei. Questo è stato il motivo della loro rottura.
Anche tu sei siciliana, ti sei identificata in Mery?
Ho molti aspetti della personalità simili a quelli di Mery. Sono anchio determinata, passionale e amo la buona tavola. Come lei credo nei valori della famiglia e dellamore. Considero un orgoglio aver interpretato questo personaggio; per prima cosa perché nasce dalla penna di Andrea Camilleri, scrittore straordinario nonchè mio conterraneo, poi perché ho vissuto lesperienza del set nella mia terra, ho conosciuto e ammirato luoghi che, seppur siciliana, non avevo mai visto.
Il cast della fiction è composto per la maggior parte da attori giovani: come vi siete trovati a lavorare insieme?
Michele Riondino, linterprete di Salvo, era già conosciuto nel mondo del cinema e del teatro, io ho lavorato soprattutto con lui e mi sono trovata benissimo. Siamo riusciti a comunicare molto, ci siamo confrontati per girare le varie scene, cè stata unottima complicità professionale sul set.
Avete sentito il peso del confronto con la precedente saga di Montalbano, molto amata dal pubblico televisivo?
Abbiamo creduto molto in questo nuovo prodotto televisivo, un progetto fresco e diverso rispetto alla precedente serie di film. Certo, un minimo di preoccupazione per la reazione del pubblico labbiamo avuta, ma non abbiamo pensato al confronto. Si è cercato di usare proprio la curiosità del pubblico di scoprire chi fosse Montalbano come carta vincente di questa nuova fiction: chi fisse Salvo prima di diventare commissario a Vigata, chi fosse il suo amore prima di conoscere Livia, il rapporto con suo padre
Oggi è l 8 marzo. Cosa pensi delle donne che abbiamo conosciuto nei libri e di conseguenza nelle fiction su Salvo Montalbano? Andrea Camilleri, fedele alla cultura sicula, propone figure femminili legate fortemente ai valori tradizionali della sua terra, sono donne forti, che sanno fare sacrifici
Partiamo da Mery: la prima fidanzata di Montalbano ha avuto la forza di rompere il legame con luomo che amava per tenere fede al suo forte credo nellamore e nella famiglia. Ha fatto capire a Salvo tutto questo, ma quando ha capito che non sarebbe stata corrisposta, ha avuto il coraggio di lasciarlo. Andrea Camilleri porta al grande pubblico le donne siciliane di tanti anni fa. Forti, che sapevano fare sacrifici per il bene della famiglia, anche forse a discapito di se stesse. Sono valori fortemente sentiti in Sicilia, ma sono universali e li considero molto importanti ancora oggi. Sono orgogliosa di essere cresciuta con questi valori e con alle spalle una famiglia solida che me li ha trasmessi e mi ha spinto a mantenerli saldi. Spero che anche le nuove generazioni riscoprano questi ideali forti. Continua alla pagina seguente
Sei una giovane attrice in carriera, partendo dalla tua esperienza professionale e personale, che idea ti sei fatta del ruolo delle donne nell’ambiente non facile dello spettacolo e dell’arte?
Ognuno è responsabile del proprio percorso. A me per fortuna non sono mai capitate proposte indecenti e amo così tanto questo lavoro che il contorno di mondanità e pubbliche relazioni interessa molto poco. Se devo fare promozione, come nel caso della fiction Il giovane Montalbano, allora partecipo a conferenze stampa, eventi, trasmissioni, ma cerco di valutare in prima persona le scelte professionali o collegate al lavoro di attrice. A volte è rischioso dire no, rifiuto proposte magari anche a malincuore, ma considero necessario dire talvolta “no” per costruire una carriera su una base solida e non attraverso scorciatoie. Forse è più faticoso, comporta sacrifici e tempi lunghi, ma credo ne valga la pena perché quando raggiungo un obiettivo, quel risultato ha un valore e un’importanza maggiore…
A proposito di obiettivi, quali sono i tuoi prossimi impegni professionali?
Ho da poco finito di girare il videoclip della cantante Lavinia Desideri, cantante che ha partecipato a X Factor nel 2010. Dall’8 al 27 maggio sarò in scena al teatro San Babila di Milano nello spettacolo teatrale “Ti sposo ma non troppo” diretto e interpretato Gabriele Pignotta. Tra aprile e marzo saremo in tournèe tra Modena Bologna e altre città dell’Emilia.
(Camilla Schiantarelli)