Maurizio Crozza comincia la consueta copertina di Ballarò spiegando al conduttore Giovanni Floris che non deve pensar male, perché egli ci tiene davvero a ribadire il concetto che nessuno è disonesto e che i leghisti sono perfetti. Il problema sta nel fatto che questa volta proprio non si sono capiti: la spiegazione di quanto è accaduto, dice Crozza, è infatti abbastanza semplice. Sappiamo tutti che Umberto Bossi alle volte si mangia un po’ le parole, ed allora è avvenuto che un giorno erano tutti con lui, anche la Rosy Mauro, e Bossi disse di comprare titoli di Stato con i soldi avanzati dalla campagna elettorale, ma loro hanno capito titoli di “Studio” e così Rosy ha pensato di comprare quattro diplomi e un po’ di lauree. Lui aveva poi detto “Dobbiamo riformare il palazzo”, solo che loro hanno capito “Dobbiamo ristrutturare il terrazzo”. Dunque è tutto chiarissimo, è stato solo un equivoco e figuriamoci se si debba pensare a dei contatti con la n’drangheta. E’ assurdo anche solo immaginarla un’attività criminale che si fondi su un giro di diplomi. La Lega per 20 anni ci ha raccontato infatti la favola della sua onestà contro Roma ladrona ed ora per tutti noi è un po’ come scoprire che Biancaneve ai Sette Nani non faceva solo i letti, dice Crozza. L’autista del Trota, poi, abbiamo visto che gli faceva anche da bancomat. Ora, fa notare Crozza, già dire “l’autista del Trota” è un assurdo, ma è ancora più incredibile che egli fungesse anche da bancomat. Del resto, però, pensiamoci bene, il Trota davanti a un bancomat vero non ce la potrebbe proprio fare: il pin, lo scontrino e tutti gli altri dati da inserire sarebbero davvero troppo per lui. Gli ci vorrebbe un diploma! Però il Trota ha dato l’esempio, perché prima lo hanno beccato e poi si è dimesso. Ma adesso c’è la giornata dell’orgoglio padano. Come dire, davvero un tempismo perfetto, un po’ come celebrare l’orgoglio vegetariano nel giorno in cui si è scoperto il capo del movimento a mangiare da Mc Donald! Maroni intanto ha detto “pulizia, pulizia, pulizia” e allora gli hanno risposto “tu dov’eri, tu dov’eri, tu dov’eri?”. Sappiamo comunque che per il 2008 la Lega ha avuto 40 milioni di euro di rimborso, ma ne ha dichiarati soltanto 3. Ma noi, si chiede Crozza, non avevamo abolito il finanziamento pubblico ai partiti? E allora, visto che l’avevamo abolito ma esiste ancora, cosa li facciamo a fare i referendum? Solo perché ci piace allestire i seggi elettorali? Eppure non è come sembra, perché ora non è più un finanziamento, ma si chiama rimborso e i partiti se lo sono anche aumentato! Menomale che lo abbiamo abolito, sennò finiva che ci venivano a prendere anche i mobili. E visto che i partiti prendono 5 euro per ogni elettore che vota, perché allora non proviamo a ribaltare le cose, propone Crozza, e facciamo in modo che siano invece i partiti a dare a noi 5 euro quando andiamo a votare? Intanto Bersani ha detto che entro mercoledì prossimo verrà presentata la proposta per rendere i rimborsi trasparenti. Ma forse Bersani non ha capito: non bisogna renderli trasparenti, occorre proprio eliminarli! Cosa ci può essere infatti di più trasparente del niente? Crozza si chiede anche perché i partiti hanno i tesorieri, ma soprattutto perché hanno un tesoro. Entro il prossimo 31 luglio,100 milioni di euro andranno ai partiti come rimborso per le elezioni del 2010. E allora Crozza vuole suggerire a Monti di nascondersi in bagno quando Angelino Alfano o Bersani andranno da lui a chiedergli quei soldi. Rosy Mauro, vice presidente del senato ha deciso comunque che non intende affatto dimettersi. Dev’essere dunque un’usanza celtica quella di stare attaccati al carroccio fino all’ultimo momento. Si, perché secondo le accuse, la Mauro con quei soldi si sarebbe comprata la laurea e l’avrebbe comprata anche al fidanzato, per poi farlo assumere al Senato come consulente. Ma che consulenza può fare un cantante? Ed è proprio con quest’ultima domanda che Maurizio Crozza va a chiudere il suo monologo introduttivo a questa puntata di Ballarò.