Yara Gambirasio. Pomeriggio 5: isolati alcuni Dna compatibili con le tracce rinvenute – Le novità e le polemiche sulle indagini che riguardano lomicidio della piccola Yara Gambirasio sono al centro della puntata di oggi di Pomeriggio Cinque. E ancora gli ultimi aggiornamenti su Roberta Ragusa e la liberazione di Bosusco.
Ma prima Barbara DUrso legge, come di consueto, alcune lettere dei suoi “followers” su Twitter. Una ragazza di Napoli vuole segnalare una pagina di Facebook che mostra cani disciolti nell’acido o addirittura trucidati da ragazzi senza scrupoli. La conduttrice si impegna a ricercare tutte le pagine di tale matrice, per farle chiudere.
Al telefono, a seguire, c’è Sebastiano Mauro, assessore all’ambiente del comune di Taranto, che racconta di un disastro ambientale seguito al versamento di petrolio da parte di una nave, che ha occupato 800 metri quadri di superficie. I segnali da parte dell’assessore sono positivi: “è stata presa per tempo, e sta rientrando. L’iniziale possibile disastro è stato scongiurato”.
Un servizio poi mostra la liberazione di Paolo Bosusco, turista rapito in India che proprio oggi è stato rilasciato. Egli racconta l’esperienza: “io credo che sia stato uno dei rapimenti meno rischiosi del mondo. Francamente sono stato trattato molto bene. Certo, la tensione c’è stata sempre tutto il tempo, cosi come l’incertezza. Ma di qui a dire che sono stato trattato male, non è possibile”. Da Condove(TO) è inviato Marco Graziano, che racconta come la gente aspetti il suo ritorno: “era una persona molto schiva, qui non lo conoscevano in molti. Ma dopo la vicenda è come se lo avessero adottato”. Piero Listello fa poi capolino: è il sindaco del paese, che racconta come l’attesa per il suo rientro stia crescendo. Un altro servizio mosta poi suo padre, di 89 anni, commosso per la liberazione. Azelio, cosi si chiama l’uomo, già sa che il figlio tornerà in India: “è innamorato di quel continente”.
Al telefono c’è Claudio Colangelo, il primo dei due prigionieri, liberato alcune settimane fa. L’uomo è invitato a parlare della polemica seguita ad alcune dichiarazioni di Bosusco, che ha raccontato il rapimento come una “vacanza pagata”. Egli dichiarerà che si tratta di un’esagerazione: “ha voluto solo sdrammatizzare la cosa”. E sul motivo del rapimento(le presunte foto di donne nude fotografate durante la visita in India), continua a raccontare come si sia trattato di un errore.
Cambiando argomento, si torna a parlare, come da tempo, di allarme rapine. Un primo servizio mostra la madre di Luca Rosi, ragazzo ucciso nella villa dei suoi genitori mentre, durante una rapina, stava tentando di evitare lo stupro della sua ragazza. A seguire, le immagini di Alessandra Mota, la cui madre è stata stuprata sempre in una rapina. In studio invece c’è Gianfranco Camnasio, immobiliarista rapinato nella sua villa a Meda(MB), giunto a raccontare l’ennesimo caso di rapina: “ho fatto rientrare la mia ragazza nella sera di pasqua, quando all’improvviso mi hanno puntato la pistola sugli occhi”. Mentre parla, mostra un occhio tumefatto per effetto della botta presa contro l’arma. Poi continua: “mi ha salvato una vicina, che ha chiamato i carabinieri. Loro sono arrivati in tempo, e i rapinatori sono stati costretti a scappare”. Nel suo caso, proprio le forze dell’ordine sono riuscite ad arrestare uno dei rapinatori, già volto noto alla giustizia e persona conosciuta in paese. L’uomo ha sole poche parole da dire: “non è possibile non poter stare tranquilli nemmeno a casa propria”. E per concludere, stavolta ringrazia le istituzioni che, nel suo caso, sono state tempestive.
Altro cambio di argomento: il caso trattato questa volta è quello di Yara Gambirasio, che in questi giorni è sulle prime pagine perché pare che siano state trovate importanti tracce biologiche dell’assassino. Si sa anche qualcosa della sua identità, ma non verrà rivelata fino ad averne certezza. In studio, dopo un servizio che racconta come siano stati isolati alcuni Dna compatibili con le tracce, c’è Giangavino Sulas di “Oggi”.



In collegamento da roma la criminologa Roberta Sacchi.
Sulas ci tiene a puntualizzare che non sia niente di nuovo: “si sapeva dall’inizio di queste macchie. La notizia è un’altra, e cioè che dopo quattordici mesi gli inquirenti sono fermi”. Al telefono si collega Carlo Quiri, direttore de “Il giornale di Bergamo”, che fa notare, in accordo con Sulas, che si brancoli nel buio: “qualora si accertasse il reato sessuale, raramente questo avviene quando la vittima ha collegamenti col carnefice”. Il problema principale, da quanto emerge dal dibattito in studio, è il tempo che, passando, rende labili le tracce. E proprio su questo aspetto, viene mostrato il caso di Roberta Ragusa, che man mano che il tempo passa diventa sempre più misterioso.
Di ciò parla Federico Cortesi de “la nazione”, in collegamento telefonico: “nessuna novità sulle indagini, si stanno vagliando alcuni casi. E le ricerche riprenderanno”.
Spostandosi per un attimo sul caso di Salvatore Parolisi, sembra che si siano accertati i suoi contatti con 7 transessuali, che interrogati hanno ammesso via chat di aver avuto seppur brevi scambi di parole con il suo nickname.
La criminologa Sacchi parla delle indagini in Italia: “spesso c’è sfiducia nelle istituzioni, ma voglio puntualizzare il fatto che le indagini tradizionali, quelle basate su indizi e prove piuttosto che su basi scientifiche, hanno risolto casi come quello di Sarah Scazzi e dei fratelli di Gravina”.
A questo punto, la conduttrice, dà appuntamento alla seconda parte, in cui si parlerà di aggressioni dei cani.

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