Pomeriggio 5, riassunto prima parte della puntata. 19 aprile 2012 – Una nuova puntata di Pomeriggio 5 ci ha tenuto compagnia nella giornata di oggi, 19 aprile 2012. Molta cronaca anche in questo appuntamento: dalla lettura di quotidiani nazionali più importanti ai video più cliccati che circolano sul web. Ma non solo, perché si è parlato anche dei cani randagi in Italia, in particolare a Roma, e del caso di un ragazzo omosessuale picchiato prima da alcuni ragazzi e preso poi in giro da un infermiere nell’ospedale in cui era stato ricoverato. Barbara parte sempre con i suoi followers che la seguono su Twitter: mail e messaggi che servono per comunicare direttamente con lei. Il primo servizio è dedicato ai funerali di Piermario Morosini. Vengono mostrate le immagini registrate questa mattina a Bergamo una città gremita da tifosi, persone comuni, uomini del mondo del calcio tutte accomunate da una sola cosa, dare un ultimo saluto a Piermario Morosini. Tante sciarpe del Livorno, i calciatori dell’Atalanta, fiori e messaggi d’amore per il calciatore. L’inviato di Pomeriggio 5 comunica in diretta che il perito che si sta occupando del caso ha dichiarato che se il defibrillatore fosse stato usato, visto che c’era nello stadio di Pescara, forse ci sarebbero state delle speranze per lui. 



Si passa poi al caso di Samanta, la mamma a cui hanno deciso di affidare il suo bambino nonostante lei debba vivere nella comunità di recupero di San Patrignano. La notizia era stata data ieri in diretta proprio in collegamento con il programma della D’Urso e oggi c’è in diretta la stessa Samanta proprio da San Patrignano. La ragazza racconta la sua storia e quella del suo piccolo. Dopo una battaglia legale i giudici hanno deciso di affidarle il bambino anche se la donna verrà monitorata di continuo. Una storia difficile quella della donna che a gennaio aveva perso anche una bambina di due anni morta a causa di una malformazione congenita.



Sandra Mariani dopo più di un anno di prigionia è stata liberata due giorni fa e ieri è arrivata dall’Algeria in Italia. In collegamento telefonico la donna rapita racconta a Barbara la sua prigionia durata 440 giorni. “La sofferenza più grande è stata quella di non poter comunicare con la mia famiglia, con mio figlio, tutto il resto si può sopportare e passa in secondo piano; ora devo riorganizzare tutta la mia vita, ma giuro una cosa, che non mi lamenterò mai più di niente.” Barbara le chiede cosa abbia provato nel rivedere suo figlio: “In quei momenti non contano le parole io volevo solo sentirlo vicino.”.



Si passa al caso di un giovane omosessuale calabrese che prima era stato picchiato da alcuni ragazzi e che poi, dopo esser stato portato in ospedale aveva anche subito delle prese in giro da parte di un infermiere. Claudio è in studio con Barbara per raccontare quello che gli è successo, in volto ha ancora i segni della violenza. Il racconto del ragazzo: fuori da una discoteca alcuni ragazzi lo hanno prima insultato e poi malmenato. Ma la cosa peggiore avviene nel momento in cui il viene portato al pronto soccorso. Mentre sta aspettando in sala d’attesa un infermiere gli chiede cosa sia successo e gli fa delle altre domande. Non contento l’infermiere si sdraia sul lettino e lo prende in giro per la sua omosessualità facendo pesanti insinuazioni ed entrando con prepotenza nella sua vita privata. Arriva una lettera che Barbara legge, una mail mandata dal compagno di Claudio che racconta tutta la sofferenza sua e del ragazzo. L’appello di Claudio: “E’ ora di dire basta, bisogna denunciare e non permettere che gli altri ci trattino come anormali.”

Un nuovo caso di scomparsa: Loretta Mansueto una donna di 37 anni sparita da una settimana da Rozzano. In collegamento telefonico il fratello della donna: l’appello si rivolge agli eventuali testimoni che possono aver visto qualcosa. La donna ha lasciato i cellulari a casa e la sua macchina è stata trovata ma non c’è nessun particolare indizio. Quello che il fratello denuncia è il mancato impegno da parte delle forze dell’ordine. Potrebbe essere che la donna si sia allontanata perchè non voleva più sposare il compagno? Il fratello smentisce queste voci ribadendo che sua sorella non se ne sarebbe mai andata in modo volontario. Da casa sembra che non sia sparito nulla, almeno in base a quello che è il racconto del suo compagno Antonio. Il fratello chiede che vengano controllate le mail che la donna ha ricevuto nelle ultime settimane, forse si potrebbe trovare la chiave della scomparsa nel suo pc.

Si torna a parlare di cani randagi: c’è una collina a Roma dove ci sono un centinaio di cani accuditi solo dai volontari. Per ora sembra che non abbiano aggredito nessuno anche perchè i volontari lasciano loro del cibo in modo che non siano affamati. La piaga del randagismo sembra però essere diffusa in tutta Italia e la gente è stufa di convivere con la paura dei cani randagi. In studio la mamma di un ragazzo aggredito da un branco di randagi. Barbara legge delle mail arrivate in redazione in cui sono tanti gli appelli per fare qualcosa per combattere l’emergenza cani randagi. La gente chiede che si possa fare qualcosa perchè non si può vivere nella paura. Diverse le testimonianze di violenza ricevute da cani randagi. In collegamento telefonico il sindaco di Taranto Ippazio Stefano che spiega la situazione dei canili della città pugliese. Si torna poi a parlare della collina in zona Magliana a Roma dove ci sono più di cento cani randagi.