Nella puntata di Ballarò di martedì 24 aprile 2012 la copertina di Maurizio Crozza prende di mira tutte le cose che in questi giorni a suo dire rendono lItalia un paese non degno di grande fiducia. Crozza prende spunto dal principale fatto del giorno ossia lintercettazione che vede Silvio Berlusconi coinvolto nel processo Ruby Rubacuori. Crozza chiede a Giovanni Floris in maniera retorica e con ironia come non avere fiducia di un Paese come lItalia che fino a qualche mese fa aveva come capo del Governo una persona che aveva promesso ben cinque milioni di euro a una minorenne di origini marocchine per farle fare la matta e affinché poi non parlasse di quanto accaduto. Inoltre, rincara la dose Crozza, come non aver fiducia di un Paese che aveva come presidente del Consiglio un uomo che pagava la mafia per avere protezione a 360 gradi. Crozza, mantenendo sempre lo stesso tono, continua a chiedere a Floris come si fa a non aver fiducia di un Paese in cui un ex autista e buttafuori come Belsito diventa tesoriere della Lega e vice presidente di Fincantieri e che da lì a poco avrebbe “imboscato un diamante”. Crozza a questo punto svela il gioco di parole e dice: come non avere fiducia di un paese come la Nuova Zelanda. Incomincia, quindi a fare una serie di raffronti tra lItalia e la Nuova Zelanda dicendo che in questultima ci sono le tribù Maori mentre in Italia ci sono i Maroni, in Nuova Zelanda ci sono quattro milioni di abitanti e oltre 700 mila pecore mentre in Italia ci sono quattro milioni di pecore e oltre sessanta di milioni di pecoroni. Crozza definisce in questo modo gli italiani in maniera ironica in quanto solo nel nostro Paese potevano consentire di gestire diamanti, lingotti e denaro a un ex autista come Belsito e inoltre farlo diventare il vice presidente di Fincantieri. Tra laltro Crozza mostra stupore per lultimo scandalo che sta travolgendo la Lega rea di aver intascato dieci milioni di euro da Finmeccanica per alcuni elicotteri destinati allIndia. Evidentemente, dice Crozza, visto il periodo di vacche magre la Lega si è buttata sulle vacche sacre. Crozza a questo punto continua insistendo sul tema degli scandali simulando lintervista di Formigoni a opera dellinviato di Repubblica che a dire del finto Governatore della Regione Lombardia lo perseguita. Alle continue domande sulle vacanze pagate il finto Formigoni Crozza svia le domande facendo paragoni con Gesù a cui quando moltiplicò pane e pesci non gli fu chiesto lo scontrino o la ricevuta oppure allo stesso Gesù che proveniente da una regione molto meno ricca rispetto alla Lombardia fu costretto a camminare sullacqua mentre lui può andare in barca. Crozza poi ritorna sul discorso dei pecoroni e si chiede: come sarebbe possibile se non fossimo pecoroni che i principali partiti credano che basti cambiare nome per avere nuovi consensi?. Crozza porta lesempio di Angelino Alfano che presto cambierà nome al PDL e poi lo paragona ad Ambra Angiolini quando poco più che quindicenne presentava Non è la Rai grazie ad un auricolare con il quale seguiva i suggerimenti di Gianni Boncompagni. Secondo Crozza lo stesso succede con Alfano e Berlusconi solo che spesso il collegamento tra i due funziona anche quando lex premier è nel pieno della propria vita privata. A tal proposito Crozza propone quello che potrebbe essere un discorso di Alfano suggerito da un Berlusconi distratto in alcuni momenti da alcuni affari personali. Dopo una serie di battute brillanti e doppi sensi Alfano Crozza conclude dicendo: chiameremo il nuovo partito… è finito il viagra!.



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