Pomeriggio 5, riassunto seconda parte. 27 aprile 2012 Puntata dedicata interamente alla cronaca quella di Pomeriggio 5 andata in onda oggi, 27 aprile 2012. Purtroppo ieri è avvenuta una tragedia a Enna, in Sicilia: si cercava una ragazza di 20 anni, Vanessa Scialfa, che però era stata uccisa dal fidanzato per un futile litigio. Si è parlato molto di lei in questa puntata, con le testimonianze di tante persone che conoscevano bene la ragazza. Vanessa viveva da soli 3 mesi con Francesco, un uomo di 34 anni con alle spalle un matrimonio finito male e un bambino. I genitori della ragazza non avevano approvato la convivenza ma alla fine avevano ceduto. Il padre, in un video mostrato proprio questo pomeriggio, si dispera per non essere stato in grado di capire che sua figlia aveva bisogno di protezione: “Io l’ho accolto in casa mia, l’ho fatto mangiare nei miei piatti, solo perchè volevo bene a lei e non volevo che si allontanasse dalla sua famiglia”. In un altro video esclusivo viene intervistato il proprietario del chioschetto in cui Vanessa ha lavorato. Usiamo il passato perchè il suo fidanzato, colui che l’ha uccisa, aveva chiesto che venisse licenziata. Il ragazzo racconta di aver sconsigliato a Vanessa di andare a vivere con l’uomo e le aveva invece consigliato di continuare a lavorare. Chi è questo Francesco e perchè ha fatto del male alla ragazza che ha amato? La seconda parte del programma di Barbara D’Urso è dedicata proprio a questa storia. Il focus è su Francesco che ha ucciso strangolando e soffocando la sua fidanzata. Francesco Lo Presti ha confessato: una lite nata per un futile motivo, lo ha chiamato come il suo ex. Era sotto effetto di droga, aveva preso della cocaina e non aveva più capito nulla. Era un periodo duro: aveva perso l’ennesimo lavoro e non aveva i soldi per pagare l’affitto. Francesco, dalle indiscrezioni che si hanno, avrebbe strangolato con i cavi di un dvd la ragazza e le avrebbe messo dopo un fazzoletto imbevuto di candeggina in bocca. Ha poi messo Vanessa in un lenzuolo e ha gettato il corpo sotto il cavalcavia. La polizia ha trovato Vanessa proprio in seguito alla sua confessione. Sono stati i genitori del Lo Presti a chiamare la polizia per chiedere aiuto avendo anche paura che l’uomo potesse compiere violenza contro se stesso. Ospiti di questa seconda parte anche Alessandra Mussolini, Liguori, Ketty Caraffa e Maria Carmela Rozza. Barbara ricorda che dall’inizio del 2012 sono state uccise 46 donne: questo vuol dire che ogni due giorni una donna viene uccisa. La Mussolini sottolinea che si tratta di femminicidi, una vera e propria emergenza che dovrebbe far riflettere. E’ vero, i genitori devono dare consigli ma spesso i ragazzi fanno praticamente il contrario di quello che viene detto loro. Si parla poi ancora della giustizia: la Mussolini ricorda che molto spesso mamme che hanno perso i loro figli non ricevono neppure i soldi del risarcimento per pagare gli avvocati. “I processi vanno fatti in quindici giorni non in anni. Non c’è infermità mentale ma solo una colpa: si tratta di assassini” non ha dubbi su questo la Mussolini, secondo la quale inoltre non ci sarebbe rispetto per la morte.
Maria Carmela Rozza del Pd è d’accordo con la Mussolini: “L’uso della droga non deve essere un’attenuante in nessun reato. Cosa possiamo fare per le donne? Ricominciare a parlare con loro: chi si fa manipolare il cervello è insicura e ha bisogno di una guida”. Vengono mandati in onda diversi servizi in cui si chiede agli italiani incontrati per le strade di Milano cosa pensano di tutto quello che sta succedendo. Si parla prima del ruolo dei genitori e di quello che dovrebbero fare per non permettere ai ragazzi di sbagliare. Il secondo servizio invece sottolinea come si arrivi a uccidere sempre più facilmente e quanto gli uomini siano violenti senza motivo. Per Liguori invece non ci sono dubbi: è “madame cocaina” la molla che porta gli uomini a essere violenti. E’ la droga che porta alla violenza, è la droga che fa uccidere. ” Un assassino non nasce assassino ma lo diventa e la droga ti porta a diventarlo” queste le convinzioni di Liguori. Ne nasce una discussione accesa tra lui e le altre ospiti in studio: per il direttore è la droga la causa di tanti omicidi mentre invece la Rozza sottolinea come la cocaina sia solo una ricerca di riduzione della pena. I due ospiti di Barbara D’Urso si infervorano sull’argomento mettendola anche sul personale. L’ultima parola alla Mussolini:”Noi non dobbiamo parlare alle donne ma agli uomini, non sono fragili nel momento in cui uccidono ma lo fanno solo per dimostrare il loro dominio.” Barbara chiude ricordando a Liguori che il ragazzo non è reo confesso ma è vittima di un tranello, ha ammesso la sue colpe solo quando gli è stato detto che la ragazza stava meglio ed era ancora viva.