Servizio Pubblico, lanteprima di Michele Santoro. 26 aprile 2012 La puntata andata in onda ieri sera di Servizio Pubblico si è aperta come di consueto con lanteprima presentata da Michele Santoro: il conduttore commenta innanzitutto le frasi di Napolitano, che durante le celebrazioni per il 25 aprile ha diffidato gli italiani dall’abbandonarsi alla cieca sfiducia nei partiti, per non dar fiato ai demagoghi di turno, riferendosi palesemente a Beppe Grillo. Parlando in maniera diretta ai due personaggi in questione, nei confronti del quale il conduttore ha sempre mostrato grande rispetto, Santoro spiega di come la sfiducia nei partiti sia concretamente causata da gravi errori commessi in seno ad essi, e di come il Movimento 5 Stelle abbia bisogno di aprirsi a chi non vede il mondo esattamente come lui. Quello di Santoro è, inizialmente, un appello al Presidente Napolitano, che ha parlato di demagogia: Napolitano, che in una fase iniziale della crisi, in cui i giornali e le televisioni non avevano capito, o non volevano veicolare, la portata del problema, era stato lungimirante nel capirla, viene criticato per la sua difesa dei partiti, che hanno ormai perso la loro dimensione originale. La sfiducia nei partiti non nasce, secondo Santoro, da demagogia e populismo, ma da una serie di fatti assodati, quali appropriazioni indebite, corruzione, e vari reati che hanno caratterizzato le alte sfere di un po’ tutti gli schieramenti politici italiani, in tempi recenti.
Grillo non è, dice il conduttore, un demagogo, ma un uomo che lo stesso Santoro considera come un grande contributo al risveglio democratico: le sue proposte rappresentano la dimostrazione che un mondo diverso è possibile, e non sono solo provocazioni populiste. Non viene risparmiato neanche Grillo, col quale il conduttore ha sempre avuto un rapporto privilegiato, e a cui ha dato voce quando il suo Movimento 5 Stelle sembrava più una sparata polemica che una vera forza politica. Al comico genovese viene obiettato di non accettare critiche e di rispondere piccato alle domande dei giornalisti, ricadendo in un errore molto grave per una forza politica: un mondo senza pluralismo e senza contraddittorio non è accettabile, e Grillo probabilmente ha l’attitudine di considerare in malafede chiunque non concordi con lui. La concezione del mondo futuro deve avere sì le innovazioni e le idee del Movimento di Grillo, che però dovrebbe aprirsi alle concezioni e alle proposte degli altri: Santoro, prendendo ad esempio un monologo di Grillo di qualche anno fa che parlava degli spazzolini elettrici, utilizza una forma retorica che adopera spesso, proponendo la metafora di un mondo in cui ci sia un solo tipo di spazzolino a disposizione. Nella parte finale del monologo Santoro ci porta a conoscenza che lui e Freccero presenteranno la propria candidatura per dirigere la Rai: due uomini di grandi capacità e con grande esperienza al servizio della televisione pubblica, che le questioni politiche hanno costretto ad abbandonare, e che si fanno portavoce di un movimento desideroso di riappropriarsi di un bene comune, qual è la Rai.



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