Nero Wolfe è la nuova fiction che esordisce stasera su Rai Uno (la prima puntata è in onda alle 21.10), portando davanti al pubblico italiano il celebre detective nato dalla penna di Rex Stout. Nel ruolo del protagonista l’attore Francesco Pannofino, ma l’investigatore che risolve i casi… in casa è aiutato dall’inseparabile e fedele Archie Goodwin, a cui dà il volto Pietro Sermonti, e non poteva mancare il cuoco (perchè Nero è un vero intenditore di prelibatezze e si vede…) che in questa fiction è Nanni Laghi, uno chef soppraffino, intepretato da un vero cuoco, Andy Luotto. Nero arriva a Roma portando con sé la sua fedele spalla e le sue tre irrinunciabili ossessioni: le orchidee, gli abiti di alta sartoria e la buona cucina. Come sempre il detective risolverà difficilissimi casi, ovviamente stando rigorosamente in casa, ma sarà Archie a correre sui luoghi dei delitti e a raccogliere testimonianze e prove. Il giallo si unisce alla leggerezza e all’umorismo non solo tipico del personaggio, ma anche del suo inteprete, Francesco Pannofino, che in questa intervista ci presenta la fiction, svelandoci alcune divertenti curiosità su come si è preparato a interpetare una dei detective più conosciuti e amati della letteratura di genere. E alla fine è stato raggiunto dal suo Renè Ferretti (il regista in Boris interpretato da Pannofino)…
Ci presenta la fiction? Nero Wolfe si trasferisce a Roma…
Nero Wolfe e Archie Goodwin si trasferiscono a Roma perchè a New York ci sono stati dissidi con l’FBI, così per evitare l’inchiesta arrivano in Italia, Paese in cui il detective era già stato durante la guerra come ufficiale dell’esercito, dove resteranno per un periodo di tempo. A Roma viene immediatamente scoperta la presenza di Nero e Archie, che vengono incaricati di risolvere i casi, che sono quelli narrati nei romanzi di Rex Stout.
La localizzazione serve ad avvicinare Nero Wolfe al pubblico italiano?
Credo sia in parte una scelta di scrittura e certamente in parte per rendere il personaggio e le storie più immediate e vicine agli spettatori.
Nelle note di regia Riccardo Donna rivela che lei si è trasformato per interpretare il celebre detective: ci racconta come si è preparato?
Non ho fatto nulla di clamoroso, ma ho dovuto ingrassare di qualche chilo per acquisire una stazza simile a quella del personaggio; una cosa che ho fatto volentieri senza nessun sacrificio, per un certo periodo ho mangiato di più fino ad arrivare al peso forma di Nero. Ho lavorato molto insieme a Pietro Sermonti, che interpreta Archie Goodwin, ci siamo aiutati molto anche per memorizzare i copioni. stata un’esperienza davvero esaltante.
Questa fiction ha un famosissimo precedente: lo sceneggiato Nero Wolfe, in bianco e nero, andato in onda dal ’69 al ’71 nell’allora unico canale della Rai, in cui lo storico detective era interpretato da Tino Buazzelli. Ha sentito il confronto con questo attore e con questo prodotto?
Questa nuova fiction è di per sé distante dallo sceneggiato di allora, perchè a quei tempi era diverso il modo di realizzare prodotti televisivi, il primo Nero Wolfe è stato un romanzo-sceneggiato sperimentale, era in bianco e nero, mentre la nuova serie è ovviamente a colori, si tratta di due linguaggi televisivi distanti e anche i contenuti, le storie sono differenti. Ciò non toglie che essere il successore di Tino Buazzelli, il “signore” del teatro italiano, un po’ mette i brividi…
Il pubblico adulto sicuramente sarà incuriosito da questo nuovo Nero Wolfe, ma pensa che la fiction potrà attirare anche un’audience più giovane?
Spero proprio di sì, la presenza di Pietro Sermonti e mia nel cast la dice lunga… Mi auguro che Nero Wolfe possa piacere anche ai giovani: nella fiction c’è un’importante componente di ironia e umorismo perchè la convivenza tra questi tre strani individui, Nero Wolfe, Archie Goodwin e Nanni Laghi, il cuoco interpretato da Andy Luotto, suscita già risate. Anche la scelta degli interpreti…
Cosa direbbe Renè Ferretti, il regista che lei interpreta in Boris, di Nero Wolfe?
Raga adesso uccidiamo il ciccione e poi facciamo il controcampo! Dai, forza, il ciccione è pronto??
(Camilla Schiantarelli)