Pomeriggio 5, riassunto prima parte – Nella prima parte di Pomeriggio 5 verranno trattati come spesso accade diversi casi di cronaca, ma anche le recenti dimissioni di Umberto Bossi da segretario della Lega. Prima di iniziare la rassegna, infatti, viene passata un’ansa dell’ultimo minuto: Umberto Bossi si è dimesso. Intanto, passando di notizia in notizia si cerca chi ha sparato al consigliere comunale Musy: delle immagini mostrano l’attentatore ripreso da alcune telecamere di servizio. L’uomo è irriconoscibile per via di un casco indossato, un impermeabile e alcuni libri, in grado di mimetizzarne aspetto e altezza. Poi, per la consueta parentesi dai toni più leggeri, viene mostrato l’attore Alessandro Preziosi accanto alla sua nuova fiamma, la 23enne di cui si sa solo il nome(Greta). La somiglianza della ragazza con la sua ex Vittoria Puccini è impressionante. Rimanendo su questi toni, viene mostrato un video che ritrae una simpatica “nonna ballerina” preso da quelli che, in questi giorni, stanno spopolando sul web. Altra storia di speranza e coraggio mostra poi la campionessa di scherma paraolimpica Bebè(Beatrice Vio), che è stata scelta come tedofora alle prossime olimpiadi di Londra. La ragazza è ospite in studio, e racconta la sua storia: ora porta delle protesi per le gambe, e dei prolungamenti sulle braccia che la aiutano nei movimenti. Barbara legge una lettera(poi pubblicata sul quotidiano La Repubblica), in cui parla “a caldo” dell’annuncio di questo suo importante compito. Poi, in collegamento telefonico c’è Emanuele Filiberto, reduce da un intervento per rimuovere un tumore al setto nasale, andato a buon fine. Una notizia ha parlato ieri dell’astronoma Margherita Hack, giunta all’età di novant’anni, che è in contenzioso con la motorizzazione perché ha deciso di non rinnovargli la patente. La studiosa è in collegamento via skype per raccontare l’accaduto: “Il medico preposto alla visita mi ha detto di non accettare per il rinnovo pazienti con età superiore a 85 anni. Le ho detto che commetteva un atto incostituzionale escludendo una determinata categoria a priori”. Barbara, a seguire, conferma l’ansa delle dimissioni di Umberto Bossi. In collegamento, Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”, ne dà ulteriore certezza: “E una pagina politica nera, specialmente per il nord”. E in collegamento video da Milano, Donata Rivolta spiega che un triumvirato, fino al prossimo consiglio, reggerà il partito: tra i tre, Maroni e Calderoli. Giuseppe Rolleri dalla redazione, racconta le prime reazioni alla notizia: Renzo Bossi, parlando di alcune indagini causa di una bufera pre-dimissioni, nega di aver occultato materiale compromettente. 



Chiudendo questa pagina politica, si passa alla rapina in gioielleria nella quale una donna autrice del tentato furto è stata uccisa dal proprietario con un colpo di pistola. In collegamento ci sono il sindaco di Monte Urano(FM) Francesco Giacini, Doris Lomoro del PD, Alessandra Mota(figlia di una donna violentata in una rapina domestica a Perugia). In studio c’è anche Paolo Liguori (direttore editoriale new media). Si parte con un’intervista a Francesco Cifola, che ha sparato e ucciso la rapinatrice. Lui, raccontando l’accaduto, dice di essere stato costretto al gesto: “Mi sono saltati addosso quasi soffocandomi, dicendomi che mi ammazzavano. Quando ho avuto la possibilità, non ci ho pensato due volte a sparare”. Il sindaco racconta di esserlo andato a trovare, e parla degli applausi rivolti al cadavere della donna, che tanta polemica hanno suscitato: “Secondo il mio parere, tali applausi erano di calore verso Francesco, persona stimata nella comunità, e non per la morte della donna”. Paolo liguori mostra un’intervista con telecamera occultata per carpire il parere della gente: tutti sono dalla parte del gioielliere, aggiungendo che dove non arriva lo Stato, debba arrivare il cittadino. Al telefono c’è poi Silvana Tinni, moglie di un orefice e malmenato a Roma durante una rapina: “Parlo solo per una denuncia. Lo stato se ne frega di noi, e allora è giusto farci giustizia da soli. Si sono presi tutto e ci hanno lasciato nello schifo, loro dello stato sono i primi furfanti”. Liguori tenta di intervenire, e incita al non uso di armi in risposta a questi malviventi. Ma la signora Tinni, con la voce rotta dal pianto, utilizza parole forti per rispondere: “Lo so perchè parlate cosi! A voi vi danno tutto, vi proteggono, a noi non ci danno niente! Io se avessi potuto gli avrei sparato per difendere la mia famiglia”. Liguori si oppone fermamente: “Non posso accettare che si inciti alla violenza, si farebbero solo molte più vittime, a questo punto facciamo come il far west”.
Doris Lomoro fa la chiusa di questa parte di programma: “Sono d’accordo con Liguori, incitare all’emotività è uno sbaglio. Bisogna fare qualcosa per tutelare, prima che succedano questi fatti”. 

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