Oggi è il 1° maggio, la festa del lavoro. E allora ci siamo chiesti: ma il 1° maggio, festa del lavoro, dobbiamo fare la festa al lavoro (e quindi non lavoriamo, cioè non scriviamo alcun pezzo) oppure festeggiamo il lavoro e dunque lavoriamo, cioè scriviamo come al solito? Completamente assorbiti, al fine di prendere un’opportuna decisione, da questo faticoso lavorìo, siamo stati fortunatamente disturbati da una telefonata. Dal prefisso abbiamo subito intuito che era una chiamata internazionale e, appena presa la linea, siamo stati investiti da una contagiosa ventata di simpatia. Era lei, suor Elvezia da Biasca! L’ultima volta l’avevamo sentita prima di Natale chiedendole una ricetta natalizia e lei non si era tirata indietro segnalandoci i crostini quaresimali.



Suor Elvezia: Zalve, miei amici sud-alpini! Che fatica trovare il vostro numero sul libro del Natel! (ricordate che la suora parla in ticinese stretto, vero?)

ComicAstri: Il libro del Natel? E che cos’è?

Suor Elvezia: Oh bella coppia di Mendrizio (a Mendrisio si trova un importante ospedale psichiatrico svizzero)! Zono come le vostre Pagine Gialle. Comunque, bando alle cinciallegre, e veniamo all’uovo sodo. Che cosa avete in programma per il 1° maggio?



ComicAstri: Ma come? È lei che fa le domande a noi???

Suor Elvezia: Ehi, campane di Balerna (campane stonate), cosa stavate bagatellizzando? Mica vorrete farvi prendere dalla sloia (pigrizia) e andare a sentire uno di quei concerti bruzzoni (dove si sta lì tutti sudati) del 1° maggio? Ze lo fate, vi zcomunico subito dal mio ricettario. Perché non venite su qui a Biasca, al “Pio collegio e Pio istituto per la Pia gioventù e i Pii anziani Pio XI e Pio XII”, conosciuto come “il Pio-Pio” da tutti i biaschesi e anca da tutt quei disgraziàa che stan nella val Leventina?

ComicAstri: Perché voi non festeggiate il 1° maggio?



Suor Elvezia: Altrochè! Noi qui facciamo la Festa ai nuovi lavoratori!

ComicAstri: Si dice festa dei lavoratori…

Suor Elvezia: Cari badini sud-alpini, non fate finta di cadere dal mirtillo (dalle nuvole)! Avete capito bene: qui a Biasca facciamo la Festa ai nuovi lavoratori, cioè a “quei” che sono riusciti a trovare un impiego grazie ai corsi avviati all’interno del “Pio collegio e Pio istituto per la Pia gioventù e i Pii anziani Pio XI e Pio XII”.

ComicAstri: A Biasca non avete il problema della disoccupazione?

Suor Elvezia: Qui a Biasca nessuno c’ha la schiena di violino (non ci sono lazzaroni), e poi abbiamo risposto alla crisi inventando nuove prufezziùn (professioni).

ComicAstri: Davvero? E come ci siete riusciti?

Suor Elvezia: Bon, mi sono fatta aiutare da uno che “al gha sü i barbiis” (ha i baffi all’insù, cioè si può tradurre: è un genio come pochi): si chiama Giucascasella Bernasconi. Un vero mago! È bravissimo a far sparire i disoccupati e a estrarre dal cilindro tanti posti di lavoro.

ComicAstri: La cosa ci incuriosisce molto. Può farci qualche esempio?

Suor Elvezia: Bon. Il nuovo lavoro più apprezzato nei nostri alpeggi intorno a Biasca è lo “sparpagliatore” di vacche pezzate: su due turni di lavoro – vègnem adrè, cioè zeguitemi nel mio ragionamento – lui deve sparpagliare 16 ore su 24 le mucche così che, nello sparpaglio, siano sempre in fermento; in questo modo, al momento della mungitura, producono direttamente uno yogurt ricco sfondato di fermenti lattici. Un prodotto molto apprezzato nei Migros di tutto il Canton Ticino, dove zanno che da noi la vacca pezzata l’è minga ‘na marèla (non è una mucca vecchia e denutrita).

ComicAstri: E il terzo turno di lavoro, chi lo copre?

Suor Elvezia: È la logica del lavoro stesso a dirlo. Damm a trà (ascoltatemi bene): per ogni due sparpagliatori assunti, su turni di otto ore, ci vuole un pastore, col suo cane, che riporti le vacche pezzate alla stalla. E tutto questo ha portato occupaziùn in tutto il comprenzorio attorno di Biasca!

ComicAstri: Avete intenzione di proporre al mercato la professione dello sparpagliatore di vacche su vasta scala?

Suor Elvezia: Ma voi avete mai visto una mucca pezzata su una scala al mercato, coppietta di pampaluga (poveri stolti) che non ziete altro?

ComicAstri: Grazie per il complimento… Ci faccia un altro esempio?

Suor Elvezia: Sempre nel campo dell’allevamento? Bon: abbiamo inventato dei dispositivi per ridurre l’effetto serra. In pratica, i nostri venditori fanno la cummercializzaziùn (commercializzano) degli straordinari sacchetti da mettere sul didietro delle mucche. È un’idea di Worwerk Bernasconi, un vero folletto, che ha brevettato i sacchetti, realizzati in materiali plastici termoresistenti (so mea, non so, cosa vuol dire, g’ho mea – non ho mica – la specializzaziùn…), con la tecnica del soffiaggio. E potrei anche parlarvi del coltivatore di funghi dissuasori.

ComicAstri: Cioè quei dispositivi stradali a forma di panettone, utilizzati per impedire il passaggio o la sosta ai veicoli?

Suor Elvezia: No, quei i ciàmumm (li chiamiamo) “pilomat”, i paracarri mobili a scomparsa. C’entran ‘nagota (non c’entrano niente). Questi funghi dissuasori sono funghi che vengono piantati apposta nelle zone dove è vietata la raccolta dei funghi. Come funzionano? Siccome sono a scomparsa, vengono su come i pilomat, ma hanno un cappello – brevettato a Sciaffusa da una biaschese emigrata lì – con sirena lampeggiante dal suono assordante: non appena un fungiàtt (cercatore di funghi) si china per cogliere il fungo che non può essere colto… Fruck!, vien zu come una molla il fungo dissuasore che fa scappare il fungiatt malandrino a passo di gatto con gli stivali. L’idea è venuta alla signora Amanita Bernasconi, chiamata “l’Amanita” per le sue origini spagnole, ma anche “la Manita” per le sberle che rifila a chi ride della sua invenzione.

ComicAstri: E nel campo della sanità? È vero che cercate soprattutto infermieri?

Suor Elvezia: Macché. La professione del futuro è: cantante da sala operatoria. L’idea è poter dare un certo tenore al paziente quando è sotto i ferri. Il corso è tenuto da Steto Bernasconi. Steto sta per stetoscopio: era un fallito, ma così gli ho dato uno scopio nella vita.

ComicAstri: La Svizzera è famosa per gli orologi…

Suor Elvezia: E infatti abbiamo inventato il lavoro di riparaziùn di tetti degli orologi a cucù. Bisogna vès bravi, eh (occorre una grande professionalità, eh), ma è molto utile: l’uccellino che vive nei cucù viene messo al riparo dai perturbaziùn, perché non si bagni quando piove e si prenda così la broncostroncopolmonite da batterio, il pericoloso staffilocucù. E per farlo stare meglio, l’uccellino intendo, abbiamo inventato un’altra occupaziùn: installatore di antenne zatellitari sui tetti degli orologi a cucù. Perché se l’uccellino non ha Sky Birdwatching da guardare, come passa il tempo tra un’ora e l’altra che deve fare cucù?

ComicAstri: Il problema maggiore sono però i giovani. Cosa avete pensato per loro?

Suor Elvezia: Bon, siamo intervenuti sulla flezzibilità in entrata. Abbiamo quindi inventato i CO.CO.DE’ (COntratti COordinati Decennali), per chi vuole investire a lungo termine, e trasformare il giovane in un… quasi vecchio, e i CO.CO.RI.CO (COntenti COme RIcci COmpiaciuti, che sarebbe il vostro contratto a tempo indeterminato). E poi, non mancano opportunità d’impiego giovanile interessanti, da ciapà (prendere) al volo, che noi abbiamo chiamato CIO.CO.RI. (CIOnonostante un Contratto l’hai RImediato): non sono il massimo, ma tanto per non battere la fiacca… E non è finita. I giovani di curpuraziùn (corporatura) magra possono fare, per esempio, le sorprese viventi nelle uovone di cioccolato (attenziùn: bisogna saper resistere alla fame e soprattutto non mangiare il cioccolato). Per i giovani amanti della fantascienza abbiamo invece inventato la prufessiùn di “mangiatore a ufo”: bisogna curare l’urganizzaziùn di cene per alieni; se però gli alieni non arrivano, alla fine si può sempre fare l’urganizzaziùn di cene per alienati, una categoria in forte incrementaziùn.

ComicAstri: E per chi esce dalle scuole professionali?

Suor Elvezia: Due mestieri che zecondo me viaggeranno zempre più forte. Vun (uno): i montatori di binari d’emergenza. Zono operai con forte specializzaziùn, perché in pochi minuti riezcono a fare l’installaziùn dei binari per far raggiungere al treno qualsiasi località. Non per niente il nuovo motto delle ferrovie biaschesi è: “Il treno a casa tua”. L’alter (l’altro): gli asfaltatori istantanei di piste per l’atterraggio degli aerei. In pratica zono operai che fanno piste in silicone, così le gomme dell’aereo si fermano subito, o almeno così è nelle nostre intenziùn. Non a caso il motto della Air Biasca è ancora: “L’aereo a casa tua”.

ComicAstri: Suora, lei è famosa per i suoi consigli pratici, per le sue perle di saggezza. In occasione del 1° maggio cosa si sente di dire per incoraggiare chi è in cerca di un lavoro?

Suor Elvezia: Ai miei ragazzi ripeto sempre: nelle difficoltà affidatevi a chi sta più in alto di voi. Perciò: “San Romedio e San Gottardo, che un lavoro io trovi senza ritardo!”. Oppure: “Sante Rita e Calimera, non mandatemi in miniera!”. O ancora: “San Ticino e Neuchatel, fem truvà un laurà bell (fatemi trovare un bel lavoro)”.

ComicAstri: Grazie, suora, faremo tesoro dei suoi consigli!

Suor Elvezia: Zalve a tutti, dalla vostra suor Elvezia Bernasconi che di mestieri ne inventa a vagoni!

ComicAstri: La cosa ci incuriosisce molto. Può farci qualche esempio?

Suor Elvezia: Bon. Il nuovo lavoro più apprezzato nei nostri alpeggi intorno a Biasca è lo “sparpagliatore” di vacche pezzate: su due turni di lavoro – vègnem adrè, cioè zeguitemi nel mio ragionamento – lui deve sparpagliare 16 ore su 24 le mucche così che, nello sparpaglio, siano sempre in fermento; in questo modo, al momento della mungitura, producono direttamente uno yogurt ricco sfondato di fermenti lattici. Un prodotto molto apprezzato nei Migros di tutto il Canton Ticino, dove zanno che da noi la vacca pezzata l’è minga ‘na marèla (non è una mucca vecchia e denutrita).

ComicAstri: E il terzo turno di lavoro, chi lo copre?

Suor Elvezia: È la logica del lavoro stesso a dirlo. Damm a trà (ascoltatemi bene): per ogni due sparpagliatori assunti, su turni di otto ore, ci vuole un pastore, col suo cane, che riporti le vacche pezzate alla stalla. E tutto questo ha portato occupaziùn in tutto il comprenzorio attorno di Biasca!

ComicAstri: Avete intenzione di proporre al mercato la professione dello sparpagliatore di vacche su vasta scala?

Suor Elvezia: Ma voi avete mai visto una mucca pezzata su una scala al mercato, coppietta di pampaluga (poveri stolti) che non ziete altro?

ComicAstri: Grazie per il complimento… Ci faccia un altro esempio?

Suor Elvezia: Sempre nel campo dell’allevamento? Bon: abbiamo inventato dei dispositivi per ridurre l’effetto serra. In pratica, i nostri venditori fanno la cummercializzaziùn (commercializzano) degli straordinari sacchetti da mettere sul didietro delle mucche. È un’idea di Worwerk Bernasconi, un vero folletto, che ha brevettato i sacchetti, realizzati in materiali plastici termoresistenti (so mea, non so, cosa vuol dire, g’ho mea – non ho mica – la specializzaziùn…), con la tecnica del soffiaggio. E potrei anche parlarvi del coltivatore di funghi dissuasori.

ComicAstri: Cioè quei dispositivi stradali a forma di panettone, utilizzati per impedire il passaggio o la sosta ai veicoli?

Suor Elvezia: No, quei i ciàmumm (li chiamiamo) “pilomat”, i paracarri mobili a scomparsa. C’entran ‘nagota (non c’entrano niente). Questi funghi dissuasori sono funghi che vengono piantati apposta nelle zone dove è vietata la raccolta dei funghi. Come funzionano? Siccome sono a scomparsa, vengono su come i pilomat, ma hanno un cappello – brevettato a Sciaffusa da una biaschese emigrata lì – con sirena lampeggiante dal suono assordante: non appena un fungiàtt (cercatore di funghi) si china per cogliere il fungo che non può essere colto… Fruck!, vien zu come una molla il fungo dissuasore che fa scappare il fungiatt malandrino a passo di gatto con gli stivali. L’idea è venuta alla signora Amanita Bernasconi, chiamata “l’Amanita” per le sue origini spagnole, ma anche “la Manita” per le sberle che rifila a chi ride della sua invenzione.

ComicAstri: E nel campo della sanità? È vero che cercate soprattutto infermieri?

Suor Elvezia: Macché. La professione del futuro è: cantante da sala operatoria. L’idea è poter dare un certo tenore al paziente quando è sotto i ferri. Il corso è tenuto da Steto Bernasconi. Steto sta per stetoscopio: era un fallito, ma così gli ho dato uno scopio nella vita.

ComicAstri: La Svizzera è famosa per gli orologi…

Suor Elvezia: E infatti abbiamo inventato il lavoro di riparaziùn di tetti degli orologi a cucù. Bisogna vès bravi, eh (occorre una grande professionalità, eh), ma è molto utile: l’uccellino che vive nei cucù viene messo al riparo dai perturbaziùn, perché non si bagni quando piove e si prenda così la broncostroncopolmonite da batterio, il pericoloso staffilocucù. E per farlo stare meglio, l’uccellino intendo, abbiamo inventato un’altra occupaziùn: installatore di antenne zatellitari sui tetti degli orologi a cucù. Perché se l’uccellino non ha Sky Birdwatching da guardare, come passa il tempo tra un’ora e l’altra che deve fare cucù?

ComicAstri: Il problema maggiore sono però i giovani. Cosa avete pensato per loro?

Suor Elvezia: Bon, siamo intervenuti sulla flezzibilità in entrata. Abbiamo quindi inventato i CO.CO.DE’ (COntratti COordinati Decennali), per chi vuole investire a lungo termine, e trasformare il giovane in un… quasi vecchio, e i CO.CO.RI.CO (COntenti COme RIcci COmpiaciuti, che sarebbe il vostro contratto a tempo indeterminato). E poi, non mancano opportunità d’impiego giovanile interessanti, da ciapà (prendere) al volo, che noi abbiamo chiamato CIO.CO.RI. (CIOnonostante un Contratto l’hai RImediato): non sono il massimo, ma tanto per non battere la fiacca… E non è finita. I giovani di curpuraziùn (corporatura) magra possono fare, per esempio, le sorprese viventi nelle uovone di cioccolato (attenziùn: bisogna saper resistere alla fame e soprattutto non mangiare il cioccolato). Per i giovani amanti della fantascienza abbiamo invece inventato la prufessiùn di “mangiatore a ufo”: bisogna curare l’urganizzaziùn di cene per alieni; se però gli alieni non arrivano, alla fine si può sempre fare l’urganizzaziùn di cene per alienati, una categoria in forte incrementaziùn.

ComicAstri: E per chi esce dalle scuole professionali?

Suor Elvezia: Due mestieri che zecondo me viaggeranno zempre più forte. Vun (uno): i montatori di binari d’emergenza. Zono operai con forte specializzaziùn, perché in pochi minuti riezcono a fare l’installaziùn dei binari per far raggiungere al treno qualsiasi località. Non per niente il nuovo motto delle ferrovie biaschesi è: “Il treno a casa tua”. L’alter (l’altro): gli asfaltatori istantanei di piste per l’atterraggio degli aerei. In pratica zono operai che fanno piste in silicone, così le gomme dell’aereo si fermano subito, o almeno così è nelle nostre intenziùn. Non a caso il motto della Air Biasca è ancora: “L’aereo a casa tua”.

ComicAstri: Suora, lei è famosa per i suoi consigli pratici, per le sue perle di saggezza. In occasione del 1° maggio cosa si sente di dire per incoraggiare chi è in cerca di un lavoro?

Suor Elvezia: Ai miei ragazzi ripeto sempre: nelle difficoltà affidatevi a chi sta più in alto di voi. Perciò: “San Romedio e San Gottardo, che un lavoro io trovi senza ritardo!”. Oppure: “Sante Rita e Calimera, non mandatemi in miniera!”. O ancora: “San Ticino e Neuchatel, fem truvà un laurà bell (fatemi trovare un bel lavoro)”.

ComicAstri: Grazie, suora, faremo tesoro dei suoi consigli!

Suor Elvezia: Zalve a tutti, dalla vostra suor Elvezia Bernasconi che di mestieri ne inventa a vagoni!