Divertente The Avengers, non cè che dire. Emoziona, rimbombando con i suoi super effetti speciali raccontati in 3D, e, soprattutto, riempie gli occhi. Per tutti i 140 in cui Joss Whedon racconta il modo incredibile in cui I Vendicatori spaccano la faccia al cattivone di turno e ristabiliscono la pace. Iron Man (Robert Doney Jr.), Hulk (Mark Ruffalo), Captain America (Chris Evans), Thor (Chris Hemsworth), la Vedova Nera (Scarlett Johansonn) e Occhio di Falco (Jeremy Renner) allappello. Alias, in ordine, lindustriale miliardario Tony Stark, il fisico nucleare Bruce Banner, il soldato Steven Rogers, Thor – ma lui è un dio, nessun alias – Natasha Romanoff e Clint Barton.
Il 3D, dicevamo. Utile, una volta ogni tanto, perché rende ancora più godibile e spassoso il salvataggio della Terra, facendoci sentire dentro il film. Anzi, vogliamo esagerare, addirittura uno dei supereroi targati Marvel. Scegliete voi quale. Se Iron Man, che a una provocazione di Cap America risponde con il solito e frizzante tono di superiorità Beh, vediamo, sono un genio, un milionario, un playboy e anche un filantropo!. O se lo stesso Cap America, figlio della Seconda guerra mondiale, soldato nellanimo e nel cuore e rimasto congelato per anni. Mentre il mondo che anche lui aveva contribuito a salvare andava avanti.
Hulk, laltro, come lo definisce lo stesso professor Banner. Alterego di quella parte cattiva e nascosta che non solo il povero Banner, ma in fondo ciascuno di noi, cova nel proprio animo. Pronta a esplodere in un mare di violenza. La Vedova Nera e Occhio di Falco, due killer micidiali. Oppure Thor, dio di Asgard. Che torna sulla Terra per impedire al fratellastro Loki (Tom Hiddleston) di assoggettare il mondo degli uomini al suo dominio. Tutto per mezzo – e forse causa – del tesseract, un cubo di origine asgardiana tramite cui creare un portale che colleghi la Terra con il resto dellUniverso. per questo che Nick Fury (Samuel Lee Jackson), a capo dello S.H.I.E.L.D, raduna I Vendicatori. Per proteggere il nostro mondo nella consapevolezza che non siamo soli.
La minaccia, dunque, impone il reclutamento dei supereroi che accorrono, alcuni titubanti, altri vagamente motivati, al quartier generale. questo il problema iniziale che li distanzia. Manca la motivazione, più che reale, sentita, partecipata. Tutti troppo presi dai propri super poteri per ragionare nei termini di una squadra. Dai propri ego, dalle proprie ragioni. Accade, così, che anziché unirsi contro il nemico, se le diano di santa ragione quasi per dimostrarsi lun laltro il proprio valore.
Tra equilibri instabili. Soprattutto nel tentativo, paradossalmente, di non far arrabbiare il professor Banner. Perché altrimenti sono guai. E Loki, che nella sua smania di potere vede lontano, sa che Banner/Hulk è una mina vagante all’interno di un gruppo disunito da troppe prime donne. La motivazione, però, quando non è ancora troppo tardi, arriva. “Se non salveremo la Terra, almeno la vendicheremo”. Parola di Stark/Iron Man, che, nel suo profondo ma salvifico egocentrismo, prende in mano la situazione. Pronunciando la parola giusta. Vendetta.
Questi supereroi si trasformano, così, in una squadra. Mantenendo ciascuno la propria peculiarità e, anzi, mettendola al servizio del bene comune. Che qui vuol dire impedire a Loki di diventare sovrano del nostro mondo, ma anche, e soprattutto, segnare un punto a favore della Terra. Per far capire agli altri mondi possibili che anche noi sappiamo difenderci e che la prossima volta che ci sarà un attacco saremo pronti a far fronte a qualsiasi minaccia.
Non è un inno alla guerra, questo. Ma, se facciamo caso al fatto che i personaggi dei supereroi sono nati in periodi di indulgenti conflitti (Captain America nel 1941, tutti gli altri tra il 1962 e il 1964, anni di Guerra fredda) e in cui bisognava sperare e convincersi del fatto che tutto sarebbe andato bene, allora si capirà che I Vendicatori, così come il fumetto originario, si ponga come un incitamento a credere che qualsiasi cosa accadrà, ci sarà sempre qualcuno pronto a salvarci. Costi quel che costi.
In fondo anche i supereroi erano uomini. Poi hanno indossato una maschera – che li protegge dal male – e lasciato da parte le fragilità umane.