Pomeriggio 5 Questa parte di Pomeriggio 5 continua a trattare il delicato tema della violenza sulle donne. Gli ospiti in studio sono Maria Elisa D’amico, membro del PD, Cristina Stancari, membro del PDL, Gertrude Mercedes Reyes e sua sorella, mentre in collegamento da Catania, Rosanna Sapienza e Viviana Savara. Il dibattito inizia con una lettera, definita dalla presentatrice scioccante, inviata al sito del Corriere della Sera, www.corriere.it, che porta il seguente titolo: “Mi sono maledetta di averlo denunciato”. A scrivere è una giovane donna, Seble Woldeghiorghis, in collegamento con la trasmissione in diretta per spiegare il perché di quest’affermazione così dura. Seble, vittima di stalking, si pente di aver denunciato il suo persecutore perché ritiene di non essere stata molto tutelata dalle istituzioni in seguito alla sua denuncia, ed auspica ad un miglioramento di queste procedure. Il suo non è un invito alla non denuncia da parte delle donne vittime di abusi,  bensì semplicemente quello di una maggiore tutela per chi decide di denunciare il proprio aguzzino. Viene mostrato un video nel quale della gente comune viene intervistata sull’argomento ed è riscontrabile nel pensiero della maggior parte degli intervistati, sia uomini che donne, l’idea che bisognerebbe denunciare sempre e comunque e di non avere paura. Segue la lettura di una seconda lettera, questa volta inviata alla redazione del programma, da Gertrude Mercedes Reyes madre di Julisse, giovane ragazza morta a Vicenza, uccisa dal suo ex-fidanzato, che lascia una bambina di soli due anni, ora sotto la tutela di sua nonna. L’uomo che la perseguitava era una persona molto pericolosa ed era già stato denunciato per ben sei volte, il suo agire violento aveva portato Gertrude e sua figlia a spostarsi da Vicenza a Montecchio Maggiore, ma ciò non aveva attenuato le continue minacce, fino a quando un giorno è riuscito a trovarsi solo con Julisse, e dopo averla drogata le ha tolto la vita. La mamma è in studio per chiedere aiuto e l’appoggio di un avvocato penalista che la possa aiutare e rendere giustizia alla sua povera figlia. Viene poi data la parola agli ospiti in collegamento da Catania, ovvero a Rosanna Sapienza e Viviana Savara, rispettivamente madre e figlia, testimoni di una vera e propria odissea.



 Rosanna Sapienza è stata per molti anni vittima di stalking da parte del suo ex-compagno, padre della figlia minore, ed è riuscita a prendere in mano la situazione grazie alla forza di sua figlia Viviana, che ancora sedicenne aiutò la mamma a divincolarsi dal suo aggressore, così l’ex-compagno è stato denunciato. Viviana, oggi una giovane donna di 30anni, invita le altre donne non solo a denunciare ma di avere una grande forza, quella forza che nelle donne è innata e che dovrebbero far valere su tutto e tutti. Queste due donne sono uscite dall’incubo che le attanagliava grazie alla loro forza. I due rappresentati politici, quest’oggi due donne, vengono interpellate sull’argomento ed entrambe, Maria Elisa D’amico del PD e Cristina Stancari sono d’accordo sul fatto che ci vorrebbe una forte presenza dello Stato, che le donne debbano essere tutelate e che ci sia la certezza della pena. 

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