Quello che (non) ho, riassunto prima puntata (video) E andata in onda ieri sera la prima delle tre puntate totali di Quello che (non) ho, programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano su La7. In loro compagnia ci sono anche limmancabile Luciana Littizzetto, Pierfrancesco Favino ed Elisa. Si parte alle ore 21 esatte con Fazio che recita una filastrocca di Gianni Rodari sulle parole. Il conduttore saluta poi Dori Ghezzi in studio, e ringrazia La 7 per lospitalità. Entra Roberto Saviano, che ricorda la parola interloquire e lo scandalo che scatenò a Vieni via con me quando laveva usata per dire che la ndrangheta (uno dei migliori moltiplicatori di introiti) interloquiva con i partiti, tra cui anche la Lega Nord. Maroni ne fu indignatissimo e, a distanza di un anno, quellindignazione sembra ora fuori luogo, alla luce delle recenti vicende. Prima ospite della puntata è la scrittrice iraniana Alila Azam Zanganeh, che racconta la parola bacio e la sua indecenza in un paese come lIran. Poi entra Cesare Moreno, un maestro di strada che ha scelto di impegnarsi nelle periferie di Napoli per i raccogliere i ragazzi che non vanno a scuola, e ci racconta la parola sputo, una parola da scugnizzi. Ecco poi il primo intervento di Pierfrancesco Favino, che legge una lettera alla figlia che sta per avere, in cui elenca tutte le belle parole che spera incontrerà durante la sua vita. Gli risponde Fazio, che elenca le parole che spera la bambina non dovrà mai incontrare (burlesque, apericena…). Primo stacco musicale, con Elisa che esegue la cover di Father and son di Cat Stevens. Dopo la cantante arriva il primo monologo di Roberto Saviano, su crisi economica e suicidi. Dopo la pubblicità arriva invece Luciana Littizzetto, con un intervento divertente sulla parola “Donne” che termina con una condanna alla violenza sulle donne e al femminicidio, mentre il secondo intervento musicale è firmato da Rafael Gualazzi con “Summertime”. Pupi Avati porta la parola “sempre”, una parola enorme, irragionevole e sacra, che restituisce allimmaginazione il ruolo che ha avuto nell’infanzia. Ricorre nelleloquio dei bambini dei vecchi e dei bugiardi. A seguire in collegamento video Carlo Petrini dal palazzo delle Nazioni Unite a New York: la parola è “terra”, una parola oggi tanto maltrattata. Nuovo intervento in studio di Favino, che interpreta Gargantuà. A seguire, Ermanno Rea con l entusiasmo dell’ “impossibile” e Massimo Gramellini che porta la parola “forza”, riferendosi ad Hannelore Kraft come il simbolo della nuova Germania e forse della nuova Europa. 



Dopo la pubblicità ecco il secondo monologo di Saviano sulla strage di Beslan del settembre 2004. Comincia poi un dibattito tra Gad Lerner e Marco Travaglio, uno dei momenti più intensi e vibranti della serata, sul tema “politica e antipolitica”. Dopo di loro interviene Yvan Sagnet, studente del politecnico che l’estate scorsa si è trovato nella rivolta contro il caporalato tra i raccoglitori di pomodori. Paolo Rossi racconta la parola “finanza”, e lo fa come al solito facendo divertire ma anche colpendo dove c’è da colpire. Rossi è seguito da Erri De Luca, che ha scelto “guerra”, e ci ricorda che i muri sono fatti per dividere, anche quelli dentro le nostre case. Ultimo intermezzo musicale con i Litfiba, che cantano “Quello che non ho” di Fabrizio De Andrè. Dopo l’ultima pubblicità, una vignetta di Altan sui “soldi” e un intervento molto intenso del Segretario della Fiom, Maurizio Landini, sulla parola “freddo”. Infine c’è Pierfrancesco Favino, che traduce un discorso di Robert Kennedy del 1968, a proposito del Pil. La trasmissione si conclude con i saluti finali. Arrivederci dunque alla seconda puntata. CLICCA QUI per vedere il video della puntata.



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