Quello che (non) ho, seconda puntata, intervento di Luciana Littizzetto (video) Anche nella seconda puntata di Quello che (non) ho molti personaggi hanno fatto il loro ingresso in studio per commentare e spiegare una particolare parola e il suo significato. Ecco quindi Luciana Littizzetto, che con la sua solita carica ironica si appresta a spiegare il significato del termine “str…”. Quando Fazio gli chiede come mai abbia scelto proprio questa parola tra tante, Luciana risponde: “A chi volevi far commentare questa parola, a Don Mazzi?”. Dopo aver invitato Elio Germano ad andare via per non mescolarsi con “questo grumo di ca…volate”, Luciana intrattiene una discussione con il suo compagno di viaggio. Visto che si trovano a Torino, Luciana promette a Fabio che lo porterà a vedere la fabbrica dei grissini, con Fassino, e anche la Mole Antonelliana. L’ospite fissa entra poi nel vivo del suo monologo, esortato da Fazio che gli chiede di fare qualcosa di diverso, almeno per stasera, da quanto solitamente accade a Che tempo che fa: ma la risposta, con tanto di pizzicotto sul sedere, sarà che la tentazione di prendersi gioco di lui è troppo alta. Ad ogni modo, è tempo di parlare della parola “str…”. Cominciando, la Littizzetto racconta quanto le faccia piacere disquisirne: “Sono un’estimatrice delle parolacce, una gourmet, non ce la faccio proprio a non dirle, perché le parolacce sono liberatorie. Io non sopporto quelli che dicono acciderboli, porca trota, mi stai rompendo i cosiddetti. Ma liberati, impara a dire vaf…!”, è il consiglio spassionato che Luciana offre a tutto il pubblico in ascolto. Poi continua: “Ci sono cose nella vita che si risolvono solo con un vaff…. Non riesci a uscire dal parcheggio? Spara due o tre vaff… belli tosti. Poi quando arrivi già rilassato parli con calma. Ma tornando a str…, provate a trovare dei sinonimi: non ve ne sono”. Ma la grande domanda che assilla Luciana è la seguente: str…i si nasce o si diventa? Per lei è arduo, visto che, come farà presente a Fazio, lui gli ha vietato di fare nomi di persone che vadano sotto il metro: “Crudelia de Mon lo posso dire almeno? O parte la denuncia come se dicessi Santanchè?”. E ancora, Luciana espone una teoria quasi scientifica sull’evoluzione dello str…: “E’ lo stadio successivo a cretino. Il futuro str… nasce come cretino semplice, poi a un certo punto della vita sente che c’è qualcosa che non va, come se debba raggiungere un punto superiore: o restare cretino, o tentare la porcata per giocarsela. Poi ci sarebbe anche lo scemo, che è un po’ più indietro del cretino, e che str… forse non lo diventerà mai. E neanche una laurea in Albania garantirà con certezza che lo diventi”. “Comunque”, prosegue la Littizzetto, “lo scemo è innocuo. Quando però diventa attivo ecco che nasce il cretino, e cioè uno scemo in movimento. E lo str… è uno scemo in movimento attivo. Per farvi un esempio, quando lo scemo si compra il Suv, e lo fa mimetico, diventa cretino. Quando poi parcheggia il Suv mimetico nel posteggio per gli handicappati, diventa str…”. Poi, per fare un altro esempio, Luciana racconta un caso tra i “tanti”: “Prendete per caso uno scemo che spara cavolate al bar con gli amici, e diventa cretino. Quando il cretino spara le stesse boiate in parlamento, ottiene l’upgrade e diventa str…. Lo str… è anche cattivo, fa male agli altri volontariamente. Anche le cose possono diventare str…, come la scatoletta della simmenthal che non si apre, e il posacenere del treno che è sempre pieno”. Continuando, non potrà fare a meno di essere esplicita: “Comunque il concetto di str… è relativo. Prendete Marchionne: per Obama è un genio perché ha salvato la Crysler. Per 2000 operai invece é str…. E lì tocca capire un attimo chi ha ragione. Cosi come Monti: per il PDL con la riforma era un figo, con l’IMU ora è il peggiore degli str… “. E da qui, l’incontenibile Littizzetto fa una carrellata di “str… DOC”, tra le quali figurano la gatta morta che finge di non fare le fusa ai fidanzati altrui, il medico che non cura i pazienti perché “tanto sono vecchi”o chi compra il cane e poi l’abbandona.