Tim Burton colpisce ancora, portando sul grande schermo la serie Tv Dark Shadows che, alla fine degli anni Sessanta, spopolò in America e si impose come una soap-opera gotica con elementi soprannaturali. Il film, interpretato dallistrionico Johnny Depp e dalle bellissime Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter ed Eva Green, è uno spettacolo godibilissimo, anche se non allaltezza dei capolavori del regista.

Cè una cosa che devi sapere della famiglia Collins duriamo a lungo. Chi sono i Collins? Per raccontare la loro storia bisogna risalire al 1750, quando una coppia inglese salpa dallInghilterra verso gli Stati Uniti con il figlioletto Barnabas, inseguendo il miraggio di una nuova vita. Sulle coste del Maine, la famiglia costruisce un impero nel campo della pesca e Barnabas diventa un dongiovanni con i fiocchi.

Quando si innamora della dolce Josette, però, infrange il cuore della fascinosa domestica Angelique, senza sapere che lei è una strega con il potere di architettare una tremenda vendetta. Josette precipita dalla scogliera e perde la vita, mentre linnamorato è trasformato in un vampiro e sepolto vivo in una bara. E così Barnabas resta nascosto per molto, molto tempo, finché non sarà liberato nel 1972 e andrà a cercare i suoi discendenti che, riuniti nella decadente dimora di Collinwood Manor, si riveleranno una famiglia alquanto singolare.

La matriarca Elizabeth, intelligente e severa, tiene docchio unadolescente ribelle, Carolyn, un ragazzino che vede i fantasmi, David, un fratello incapace e una tutrice/psichiatra sempre ubriaca, Julia. Stranito dai cambiamenti intervenuti nel mondo durante il suo lungo sonno, Barnabas rientra in famiglia e spinge Elizabeth a combattere contro la rivale in affari, Angie, seducente donna in carriera che amministra la Angel Bay e che si rivela nientemeno che la strega Angelique, eternamente bella e perfida. Quando Barnabas perde la testa per la giovane istitutrice Victoria, misteriosamente legata al suo grande amore di un tempo, il triangolo torna a dominare la scena, segnando il destino della famiglia Collins.

Con la sua caleidoscopica immaginazione, Burton dipinge un mondo surreale in cui la stranezza è la normalità, ma ogni personaggio ha un modo diverso di essere bizzarro. Barnabas è un vampiro riluttante, Victoria è misteriosa, Angelique è eccessiva, per non parlare di Julia, che non vuole invecchiare e cerca di rubare limmortalità. Elizabeth accetta queste stranezze con glaciale compostezza, mentre si combatte una guerra per difendere il valore al centro della storia: la famiglia. A dispetto degli omicidi necessari che Barnabas commette per sopravvivere, sono lamore e il senso di appartenenza a permettere al clan dei Collins di resistere agli attacchi esterni (la strega/rivale in affari) e interni (Julia). Laspetto sentimentale, tuttavia, lascia freddini e si perde nel miscuglio di generi, spunti, citazioni e invenzioni (fin troppe) che infarciscono il film.

Non mancano le trovate comiche e le battute divertenti, soprattutto in bocca a quel grande istrione che è Johnny Depp (“Mefistofele!” esclama Barnabas emergendo dall’ombra dei secoli passati su una strada moderna, dove spicca la M luminosa dell’insegna del Mc Donald’s. Come dargli torto?). Se Burton avesse scelto di potenziare lo humor nero, puntando sul fascino gotico della storia, avremmo applaudito un’opera brillante e carismatica. Invece, scegliendo di frullare assieme molteplici toni e ingredienti, dà vita a un film in cui si riconosce il suo spirito, ma offuscato da un’ombra di stanchezza.

È godibilissima la compresenza di citazioni che non sfuggiranno allo spettatore attento, dai quadri alle inquadrature, dai film vecchi e recenti alla letteratura vampiresca. I momenti migliori sono legati al contrasto tra l’antico e il moderno, tra il mondo da cui proviene Barnabas e l’epoca degli altri personaggi: il suo modo di corteggiare le donne, il linguaggio arcaico, la perplessità di fronte ai cartoni animati e l’esilarante scambio di opinioni con gli hippy sono occasioni per ridere (con un velo di amarezza) delle abitudini degli anni Settanta.