La prima puntata. Ha esordito su Rete 4 il nuovo programma Apocalypse il grande racconto della storia, in cui Giuseppe Cruciani presenta e commenta interessanti documentari. La prima puntata ha affrontato la Seconda Guerra Mondiale: l’ascesa di Mussolini e la sua morte, l’attaccamento dei suoi seguaci e il mistero riguardante la sepoltura del suo corpo e l’ascesa di Hitler in Germania fino la sua prima sconfitta per opera dell’esercito inglese durante “la conquista dei cieli”. Il primo argomento che viene trattato riguarda proprio le motivazioni che hanno portato Mussolini all’ascesa al potere: durante il servizio, viene spiegato che il Duce riuscì in tale imprese grazie al suo carisma comunicativo, tramite il quale riuscì appunto ad incantare le folle, riuscendo a conquistare anche i più scettici, e sopratutto grazie alla sua gestualità che adottava durante i suoi lunghi discorsi alla folla, come ad esempio, le posizioni delle sue braccia e altri gesti che portavano la folla ad ammirarlo tantissimo, tant’è che pure Hitler, seppur in minor parte, e con modi molto differenti, decise di adottare dei comportamenti simili durante la sua ascesa. Altra caratteristica del comportamento che Mussolini adottò per poter avere il consenso del popolo fu il contatto che ebbe con esso, e la grande cura che ebbe del suo corpo, tanto che, dopo che gli venivano scattate delle fotografie, prima che queste venissero utilizzate come mezzo di propaganda, le stesse dovevano essere poste al controllo del Duce stesso, il quale, nel caso in cui trovava un difetto in esse, come ad esempio la sua mascella ripresa in maniera troppo sporgente, decideva di non farle diffondere. Alcuni testimoni che hanno vissuto durante l’epoca dell’ascesa del Duce al potere, come ex combattenti appartenenti al partito fascista, avvalorano la tesi del fatto che il Duce, grazie alle sue doti carismatiche nell’esporsi alla folla, riuscì ad arrivare presto al potere. Successivamente, il conduttore Giuseppe Cruciani introduce il secondo video-documento, che parte dalla liberazione del Duce da parte di Hitler grazie all’operazione Quercia, sino alla morte e ai misteri da essa derivanti. Dopo il suo arresto, Mussolini, l’11 settembre del 1943 tentò il suicidio in carcere tagliandosi le vene, ma venne salvato da una guardia carceraria della prigione stessa: il giorno successivo, grazie appunto alla già menzionata operazione “Quercia”, studiata da Hitler, Mussolini venne liberato dalla prigione nella quale si trovava. Da questo momento in poi comunque, il Duce decise di apparire sempre meno alla folla, fino a sparire completamente, facendo comunque un ultimo discorso che si tenne al Lirico di Milano, e malgrado Mussolini fosse invecchiato, riuscì ugualmente ad entusiasmare la folla grazie alle già citate doti carismatiche che appunto possedeva.



Successivamente, prima della sua morte, avvenuta il 28 aprile 1945, su Mussolini si celano diversi misteri, tra cui spicca il contenuto della valigetta di pelle che portava sempre con sé, oppure il dubbio che consiste nel sapere se vestito da militare tedesco tentò la fuga o se più semplicemente venne fatto prigioniero dai tedeschi stessi.



Dopo la sua morte e quella della compagna Claretta Petacci, sulla quale non venne fatta l’autopsia per stabilire le cause del decesso, Mussolini, dopo essere stato esposto nella piazza più importante di Milano, assieme a Claretta ed ad alcuni suoi segretari del partito fascista e oggetto della rabbia degli italiani, i quali presero a calci il suo cadavere e qualcuno addirittura lo oltraggiò sputandoci sopra, venne inizialmente venne tumultato nel campo 16 del cimitero Musocco in uno stretto anonimato, cosa che comunque risultò inutile, in quanto alcuni ex membri del partito fascista depredarono la sua tomba, nascondendo i resti del suo corpo. Per ritrovare tali resti, la polizia di Milano, dopo vari arresti e confessioni da parte degli stessi membri dell’ex partito fascista, restituirono i resti, ormai in fase di putrefazione del corpo del Duce, i quali, nell’agosto dello stesso anno, vennero riposti nella cripta di famiglia, diventando oggetto di culto per i suoi seguaci, contando circa 50.000 visitatori che ancora oggi si recano a rendere omaggio al Duce nell’anniversario della sua morte e della caduta del fascismo.L l’ultimo video-documento, che tratta dell’ascesa al potere di Hitler, fino alla sua prima sconfitta. Nel documento viene spiegato il modo con il quale Hitler riesce a salire al potere, seguendo all’incirca i metodi di Mussolini, convincendo gli scettici con propagande e slogan.  Arrivato al potere, Hitler aveva quattro obbiettivi da perseguire, di cui il primo risulta essere quello di distruggere la Francia e di vendicare l’umiliazione che la Germania subì dopo la Prima Guerra Mondiale; il secondo fu quello di ampliare il territorio tedesco, il terzo quello di sterminare gli ebrei, causa secondo Hitler del primo conflitto mondiale e della crisi che ne susseguì, ed infine, voleva riunire sotto lo stesso territorio tutti coloro che parlavano la lingua tedesca. Come passi importanti come dittatore, Hitler, nel 1939, firma con l’URSS un accordo che prevede che le due nazioni non si sarebbero attaccate reciprocamente, mentre nel settembre dello stesso anno, Hitler attacca ed invade la Polonia, e successivamente, pochi giorni questo fatto, Francia ed Inghilterra dichiararono guerra alla Germania. Continua alla pagina seguente.



Hitler, sempre nel 1939, inizio anche a raggruppare gli ebrei, suo obbiettivo, marchiandoli con una stella gialla, e a spedirli nei campi di concentramento, dove questi morirono di fame e freddo, stessa sorte che toccò agli zingari, reputati non degni di appartenere al genere umano, tant’è che le donne venivano sterilizzate per evitare che potessero dare alla luce i loro figli. Successivamente, Hitler riesce a conquistare l’Olanda, radendo a suolo il porto di Rotterdam, e la Francia, grazie un’abile strategia, tendendo una trappola all’esercito francese, il quale, credendo che i tedeschi attaccassero passando dal Belgio, vennero colti alla sprovvista, in quanto questi vennero attaccati alle spalle e bloccati da alcune truppe tedesche che attaccarono proprio dal Belgio. Riuscito a conquistare la Francia, Hitler eliminò il trattato di Varsavia, che costituiva l’umiliazione della Germania dopo il primo conflitto mondiale, e successivamente distrusse tutti i vari simboli francesi che appunto simboleggiavano la loro vittoria. Hitler successivamente tentò di appropriarsi dei cieli inglesi, ma ricevette la sua prima sconfitta, cosa che non venne affatto gradita dal dittatore, il quale se la prese ancora una volta con gli ebrei, sterminandone cinquecentomila.