Quarto Grado, il settimanale di cronaca nera, ha proposto in esclusiva due fotogrammi di un uomo che potrebbe essere colui che ha ucciso Melissa Bassi nellattentato a Brindisi, facendo esplodere lordigno che ha colpito le ragazze di Mesagne che si stavano recando a scuola alla Morbillo Falcone. Sembra che la bomba possa aver contenuto del tritolo, perciò non è ancora esclusa la pista mafiosa. E ieri sera si è svolta una commovente e partecipatissima fiaccolata in memoria di Melissa. Le ragazze che hanno parlato ai microfoni di Quarto Grado dicendo che non hanno paura della vendetta. Adesso, dicono, andando a scuola porteranno un peso in più, che è il peso della legalità. In collegamento da Brindisi c’è l’inviato Remo Croci insieme a tanta gente che si è recata in piazza. Si tratta di una popolazione che non ha paura. Nuove immagini sono arrivate dalle telecamere del chiosco e mostrano l’attentatore in nuove posizioni. La mano destra resta sempre nella tasca del pantalone e questo fa pensare che abbia un handicap all’arto. Mentre si facevano le riprese, Remo Croci ha rinvenuto un frammento di cassonetto. Intanto molti gruppi si sono dissociati da questo attentato, ma c’è stato anche chi ha voluto annunciare nuovi obiettivi da colpire. Fa specie, è stato osservato nella diretta del programma di Rete 4, che quest’uomo si sia fatto riprendere. Un killer su commissione di solito non lascia immagini di sè. Forse voleva colpire una vittima in particolare? Paolo del Debbio, ospite di Quarto Grado spiega che terrorismo non è semplicemente ciò che fa terrore. Il terrorismo serve a dare un segnale a qualcuno di solito. Le ragazze erano di Mesagne, che si trova vicino a Cellino San Marco, il paese di Al Bano. Anche lui ha perso una figlia e quindi si è sentito di dire qualcosa al padre di Melissa. Al Bano conosce benissimo il dolore della perdita e dice che la vita appartiene a Dio e a se stessi e che non può un altro porre fine per sua decisione al tuo percorso umano. Barbara Palombelli afferma che tutti i ragazzi di tutta Italia aspettano di conoscere l’assassino di Melissa, ed è una prova alla quale non si può mancare. E’ importante dunque che queste immagini siano diffuse e che nessuno abbia paura di testimoniare. Atra i momenti più toccanti della puntata di Quarto Grado lappello dignitoso ma accorato dei genitori di Donatella Grosso, ragazza scomparsa, 16 anni fa. Dopo essere partita per un viaggio, non si sa con in compagnia di chi, Donatella non è più tornata a casa. La mamma e il papà, anziani, chiedono di conoscere la verità sul destino della figlia prima di morire. Secondo il racconto del padre di Donatella, le indagini sarebbero state affrontate per ben tre volte, ma poi immancabilmente archiviate. E un altro padre è stato ospite di Salvo Sottile: il papà di Fabrizio Pioli, i ragazzo di 38 anni sparito a causa di una vendetta da parte del padre e dei parenti di Simona Napoli, la donna sposata con cui Fabrizio aveva iniziato una relazione. Ora la donna vive sotto protezione con figlio piccolo per paura di eventuali vendette. Il padre di Fabrizio crede che il figlio sia morto e vorrebbe riaverlo. Un pigiama, un completino intimo ed un paio di scarpe sono state ritrovate in un bosco di Montaione a circa 45 km da Gello (PI). Inviata sul posto c’è Francesca Carollo. Si pensa che tali oggetti possano appartenere a Roberta Ragusa, così avrebbero detto le amiche di Roberta, ma secondo il marito i pantaloni del pigiama sarebbero di una taglia minore rispetto a quella della moglie. Mariella Cimò, scomparve invece misteriosamente a Catania e per lei è in corso una fiaccolata a San Gregorio di Catania. Ci sono i parenti che vogliono chiedere giustizia per Mariella. La fiaccolata che si è organizzata per lei serve a non dimenticare quanto è accaduto alla donna e intanto resta la domanda? Dove si trova Mariella? Barbara Palombelli fa notare che è strano che questa donna all’inizio non sia stata neanche cercata. Il marito ha dato dopo l’allarme e poi c’è il fatto che Mariella amava molto gli animali e se fosse partita di sua volontà avrebbe di sicuro affidato a qualcuno i suoi animali. Il marito è stato anche ospite in trasmissione ed ha raccontato che non è intenzionato a cercare sua moglie. I nipoti della donna invece sono convinti che sia accaduto qualcosa alla donna, perché non si sarebbe mai allontanata da sola. Se sparisce una moglie e una persona si dice tranquilla, dice Del Debbio, vuol dire che gli sta bene il fatto che quella persona non venga ritrovata. Anche il generale Garofano concorda. Comunque contro il marito non ci sono elementi e nella casa non è stata trovata alcuna traccia. Se paradossalmente fosse stato lui, fa notare Massimo Picozzi, avrebbe agito senza lasciare alcuna traccia. Continua alla pagina seguente.



Un giallo che dura da quasi trent’anni è invece quello relativo alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Il fratello Pietro si chiede che collegamento ci sia tra la scomparsa di sua sorella e la Basilica di S. Apollinare. E’ possibile che proprio lì Emanuela sia incappata in qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Pare che ci fosse qualcosa di anomalo, tanto che il rettore, Don Vergari, fu mandato via. La novità è che Don Vergari è indagato per concorso nel sequestro di Emanuela Orlandi e si presume che gli inquirenti siano dunque in possesso di elementi concreti in questo senso. E’ possibile forse che Emanuela non sia mai uscita da quella scuola. Don Vergari, da parte sua, ha scelto la linea del silenzio come sempre, è barricato in casa, ma ha detto di non essere preoccupato. In collegamento telefonico c’è Pietro Orlandi, che dice che è inquietante che siano state trovate ossa di 30/40 anni fa all’interno della basilica. Proprio su quelle ossa occorrerà ora fare delle indagini. Secondo Padre Gabriele Amorth, Emanuela sarebbe stata uccisa. Si è parlato anche di festini ai quali avrebbero preso parte ragazzine, ma la cosa non è stata accertata. Secondo Padre Amorth però difficilmente se ne verrà a capo perché è passato troppo tempo.



Ci sono novità anche su Yara Gambirasio, con una pista che porta ancora al cantiere di Mapello. Si riparte da un taglierino da piastrellista e da una nuova testimone, una prostituta, che lo ha rinvenuto nei giorni successivi alla scomparsa di Jara. Ora si cercano eventuali tracce, ma la risoluzione del caso sembra essere ancora lontana. Probabilmente la realizzazione di una banca dati nazionale del DNA potrebbe aiutare notevolmente nella risoluzione di casi come questo.

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