Eurovision song contest, andato in onda su Rai Due ieri sera, ha il suo vincitore: si chiama Loren ed è svedese. Non se la cava male lItalia, che con la carismatica e talentuosa Nina Zilli agguanta il nono posto. La Zilli pera stata scelta per la kermesse internazionale della musica durante il Festival di Sanremo 2012 Per l’edizione di quest’anno del Eurovision song contest è stato scelto lo sfondo della città di Baku, in Azerbaijan. Come sempre, la designazione non è casuale, in quanto l’Azerbaijan è campione in carica dal 2011. Per questa edizione, commentatori d’eccezione sono i Vj Filippo Solibello e Marco Ardemagni, che accompagnano gli spettatori nelle varie fasi della gara. I partecipanti sono di 26 nazioni, e per l’Italia sale sul palcoscenico Nina Zilli, che alla vigilia risulta tra le favorite, ottenendo però il nono posto. Il primo a esibirsi tra i 26 paesi partecipanti è Engelbert Humperdinck, che esegue un brano pop dal titolo “Love will set you free”. A seguire, si passa ai Compact Disco, provenienti dall’Ungheria: il gruppo inscena un brano dalle sonorità anni ’80 che si intitola “Sound of our hearts”. E dall’Ungheria si passa all’Albania: la potenza vocale di Rona Nishliu impressiona i commentatori, assieme all’eleganza della stessa. Donny Montell dalla Lituania, invece, canta “Love is blind”. La sua esibizione, intrisa di sonorità pop-disco, comincia da bendato. Esibizione convincente, a parere dei commentatori. Ma il ritmo è serrato, e subito dopo è già la volta di Maya Sar della Bosnia Erzegovina. Anche lei canta una canzone impegnativa: “Korake ti znam”, su una scenografia gotica. Per la Russia si è qualificata invece Buranovskiye Babushki, un singolare gruppo costituito da alcune energiche vecchiette vestite in abiti tradizionali della nazione che cantano “Party for everybody”, un misto di dance e folklore. L’Islanda ha invece per protagonisti un coppia: Greta Salòme & Jonsi. Ambedue Biondi e vestiti con eleganza, i cantanti portano una ballata rivisitata in chiave moderna: si tratta di “Never forget”, canzone scandita dal suono delle cornamuse e dei violini. Poi, come preannunciano i commentatori, è il momento della prima “bomba sexy” dell’edizione: lei viene da Cipro e si chiama Ivi Adamou. Quanto alla canzone, è di stampo tipicamente dance e si intitola “La la love”, con un corpo di ballo a scandire le coreografie assieme a lei. La cantante Francese Angunn porta “Echo(You and I)”. E la sua voce indiscutibilmente melodiosa stupisce per la scelta del tappeto musicale, anche in questo caso di stampo dance. L’atmosfera è brillante, e il suo abito sontuoso. A questo punto, l’Italia, rappresentata da Nina Zilli, scende in campo e lo fa con le sonorità soul che la contraddistinguono. S’intitola “l’amore è femmina” la sua canzone, ma è completamente in inglese, con inserti di un coro di quattro a quattro voci, due maschili e due femminili. Quanto alla scelta dell’abito, la Zilli si affida a un grigio impreziosito di lustrini e paillettes aderente che evidenziano la sua personalità completando tutto con delle extensions che rendono la sua chioma imponente. L’Estonia ha premiato Ott Lepland con il brano “Kuula”. Nonostante la lingua estone non sia famosa per la musicalità, il cantante esegue una buona esibizione su un brano di musica leggera ben studiato. La Norvegia ravviva l’atmosfera con Tooji, cantante electro-pop che, contornato dal suo balletto, eseguirà “Stay”. Buoni i risultati, sia dal punto di vista delle coreografie che dalle voci. E’ la volta del paese ospitante Continua alla pagina seguente.
L’Azerbaijan ha dato il suo palcoscenico a Sabina Babayeva, che in chiave Rithm and Blues canta “When the music dies”. Per la Romania è la volta di Mandinga, altra icona sexy della nazione, che quest’oggi mischia inglese e spagnolo in un brano dance. La Danimarca schiera invece Soluna Samay, che con “Should’ve known better” crea un’interessante atmosfera di pathos. La Svezia (una delle favorite assieme all’Italia), fa esibire Loren con la canzone “Euphoria”: si tratta di un brano dance molto ben studiato dal punto di vista canoro. E’ poi la volta di Can Bonomo con “Love me back”. La cantante, in gara per la Turchia, ha optato per un brano rock contaminato da melodie della sua terra. Dalla Spagna invece presenzia Pastora Soler, in una tecnicamente impegnativa interpretazione del suo “Quédate conmigo”. Roman Lob dalla Germania, invece, canta “Standing still”. Il brano è pop, e sorprende i cronisti per precisione. Kurt Calleja rappresenta invece Malta: anche in questo caso si tratta di pop, in una canzone intitolata “This is the night”. Lo scettro dell’originalità spetta ai Macedoni Kaliopi con “Crno i belo”, nel quale gli esecutori si presentano vestiti da robot sotto una doccia. Dall’Irlanda giungono invece i Jedward. Il “loro” Waterline, pur essendo orecchiabile, viene definito dai commentatori mediocre. Altra favorita della gara è la Serba eljko Joksimovi con la sua “Nije ljubav stvar”. La voce raggiunge tonalità difficilmente accessibili, confermando i pronostici. E si rifà al passato, invece, il brano di Gaitana “Be My Guest”, che ottiene parecchi consensi. Infine, chiude la gara canora la Moldava Pasha Parfeny con “Lutar”, canzone in salsa pop che strizza l’occhio alla musica leggera. Dopo una attesa di 15 minuti per i risultati (durante i quali un’artista locale si esibisce), giungono infine le votazioni: la nostra Nina Zilli è soltanto nona, mentre il trionfo è per la Svezia. Continua alla pagina seguente.