Wild Surviving riassunto puntata 6 maggio 2012 E andata in onda ieri sera la puntata speciale di Wild Oltrenatura, intitolata per loccasione Wild Surviving, condotto come sempre da Fiammetta Cicogna. Il particolare appuntamento si è occupato di grandi esperienze di sopravvivenza nelle quali il confine tra la vita e la morte è talmente sottile da essere legato solo ad alcune circostanze fortuite. Tra i servizi proposti la drammatica esperienza di Danelle, ritrovatasi intrappolata in un canyon in seguito ad una caduta in compagnia solo del suo cane. La sventurata cadendo si era gravemente fratturata una gamba e aveva problemi all’addome, nel quale era in corso un’emorragia interna che le provocava lancinanti dolori. Nella sua permanenza nel canyon, nel quale si era recata per allenarsi ad una maratona, Danelle ha dovuto affrontare il caldo torrido durante il giorno e il freddo gelido durante la notte, senza cibo nè acqua, se non quella presente in una piccola pozza vicina al punto dell’incidente con la quale si era dissetata, nonostante fosse molto sporca di terra. Preoccupati per la sua inspiegabile assenza, i suoi familiari iniziarono le ricerche e lo sceriffo del luogo, conoscendone le abitudini si recò nel canyon in cui l’atleta estrema era solita allenarsi. Danelle affidò quindi le sue ultime speranze di sopravvivenza al suo fedele cane Dazz, mandandolo alla ricerca di soccorsi e fortunatamente questo incontrò i soccorritori i quali capirono immediatamente la gravità della situazione, seguendolo lungo il percorso. Sfortunatamente proprio in quel momento iniziò una forte tormenta, alla quale Danelle non sarebbe mai riuscita a sopravvivere, ma nonostante questo il cane riuscì ugualmente a condurre i soccorritori al luogo in cui la sua padrona era rimasta intrappolata. Una volta trovata, venne caricata e portata in ospedale, dove venne operata d’urgenza al bacino e alle gambe per ridurre le fratture e per frenare l’emorragia, e ora dopo mesi di riabilitazione Danelle è tornata nuovamente ad allenarsi. Appassionante anche la storia di Josh e Troy, due ragazzi della Carolina del Sud usciti con la propria barchetta, senza nè vela nè motore, nel bel mezzo dell’oceano, senza nemmeno portarsi i telefoni cellulari per paura di essere disturbati dai propri genitori. Purtroppo i due nell’euforia del momento non si accorsero dei segnali di pericolo presenti sulla spiaggia, posti dalle autorità costiere perchè in quel giorno erano previste delle forti maree che in effetti spinsero la barca dei due per centinaia di metri a largo. I due facendosi forza l’uno con l’altro iniziarono a pescare come nulla fosse, ma una grande onda colpì la barca facendogli perdere le canne da pesca. Con l’arrivo della notte la loro situazione si fece sempre più drammatica, al freddo e in balia delle onde che li spinsero a diverse miglia dalla costa. 



I genitori dei ragazzi, preoccupati per l’assenza prolungata dei due, avvertirono allora la guardia costiera, senza avere però alcuna idea di dove i due si fossero recati a pescare. Dopo lunghe ricerche e dopo un’altra giornata in balia del mare i due ragazzi furono finalmente trovati dai soccorritori, quando ormai erano completamente disidratati e in serio pericolo di vita. Impressionante poi il servizio su un aereo turistico in volo sopra la giungla costaricana che, finito in un fitto banco di nubi, si è andato a schiantare contro una montagna, e alcuni degli occupanti,compresi i piloti, morirono sul colpo. Usciti dall’aereo i sopravvissuti Brandon, Brandy e Silk, si trovarono di fronte ad uno scenario drammatico, con l’aereo completamente distrutto, nel mezzo di una delle giungle più fitte del pianeta, e un altro passeggero gravemente ferito scagliato ad oltre 60 metri di distanza che appare subito in pericolo di vita. I protagonisti della vicenda, feriti ed esausti, dovettero affrontare anche il freddo ed una pioggia torrenziale,ma trovando riparo nei rottami dell’aereo riuscirono a superare la prima notte, terrorizzati dai predatori notturni richiamati dall’odore del sangue delle vittime. Con le luci dell’alba i superstiti in grado di camminare decisero di muoversi verso la cima della montagna, incontrando grandi difficoltà nel farsi largo nella giungla intricata e perdendo completamente l’orientamento, ma proprio quando tutto sembrava volgere al peggio, una squadra di soccorritori arrivò sul luogo del disastro salvandoli.

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