Dopo le prime tre tappe in Danimarca, oggi la carovana del Giro dItalia 2012 arriva nel nostro Paese e domani riprenderà da Verona la sua marcia di avvicinamento al traguardo finale di Milano. Intanto gli organizzatori della Gazzetta dello Sport, in vista delledizione 2013, hanno indetto un maxi-concorso per disegnare il prossimo Giro. In pochi minuti in redazione sono arrivate circa 20mila proposte, prontamente vagliate da una giuria di esperti di fama mondiale, composta da: Rosy Binda, nipote del mitico Alfredo e attuale presidente di un club cicloamatoriale esclusivamente femminile, il Pd (Pedale Donna); Eustacchio Bianchi Colnago, storico portalettere di via Solferino (è la sede della Gazzetta, dove Eustacchio consegnava la posta sin dal 1954, sempre e solo con il velocipede ereditato dal nonno Euclide, appassionato di cerchi e raggi); Ottavio Sella, pronipote di Quintino Sella e grande campione di mountain bike; Scimone Shimano (uno sciamano originario di Forcella, capace di leggere il futuro nei pedali, nei manubri, nelle catene e nelle moltipliche a 46 denti) e Guido Fermo De Toma (figlio del caratterista Enzo, che interpretava limbianchino protagonista della pubblicità dei pennelli Cinghiale, quello che pedalava nel traffico di Milano con un enorme pennello legato sulla schiena; fermato da un vigile che chiedeva spiegazioni, rispondeva: Devo dipingere una parete grande, ci vuole il pennello grande e il vigile replicava prontamente: Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello). Ecco dunque le proposte candidate a partecipare alla selezione finale.

Giro di Equitalia. Il premier Mario Monti ha subito telefonato alla Gazzetta dello Sport proponendo la sua idea: per contrastare levasione, un fenomeno sempre più nazionale, ha in mente nuove tappe e la prima sarà proprio nel 2013 attraverso il Giro di Equitalia. A tracciare il percorso delle ispezioni sarà lo stesso direttore generale dellAgenzia delle Entrate, Attilio Befera. Il Giro di Equitalia 2013 toccherà 86 province e 1.200 Comuni. Coloro i quali tenteranno la fuga allestero verranno fermati dalle ammiraglie della Guardia di Finanza. Al vincitore finale verrà consegnata una maglia erosa dalle tasse, un modello F24 prestampato per pagare lImu a tutti i partecipanti al Giro e un premio di 150.000 euro tassati con laliquota marginale del 44%, cui verranno applicate cumulativamente le addizionali di tutte le Regioni e di tutti i Comuni attraversati dalla corsa rosa. Novità anche per i tifosi: per poter sostare sul ciglio delle strade dovranno esibire il loro codice fiscale e le dichiarazioni dei redditi degli ultimi cinque anni.

Girino dItalia. Limprenditore Giovanni Rana, titolare dellomonimo pastificio famoso nel mondo per i tortellini, ha contattato la Gazzetta dello Sport – tramite lex premier Romano Prodi, appassionato di ciclismo e di tortellini, ma soprattutto di tortellini – per sponsorizzare il prossimo Giro dItalia, che si dovrebbe chiamare Girino dItalia. Si salterà da una tappa allaltra. La maglia rosa diventerà la maglia in salsa rosa (ottima con i raviolini al salmone) e al termine di ogni tappa le Miss del Giro potranno baciare i migliori ciclisti trasformandoli in rospi, così da accontentare le pretese dello sponsor.

Ghiro d’Italia. La Permaflex ha mandato una mail alla Gazzetta dello Sport avanzando la propria candidatura all’organizzazione del prossimo Giro, che si chiamerà Ghiro d’Italia e vedrà come madrina l’attrice Maria Grazia Cuscinotta. Saranno ammesse solo squadre materasso. Le prime tappe partiranno dalla Lettonia e a chi si sarà classificato primo, dopo una serie di 22 tappe soporifere, verrà fatto indossare il Pigiama rosa. Il vincitore del Gran premio della montagna verrà invece omaggiato dalla Bella Addormentata, appositamente svegliata per il bacio di rito (noi ComicAstri, che siamo un po’ all’antica, continuiamo però a preferire il bacio di Rita). Infine, le gare contro il tempo non si chiameranno “a cronometro”, ma “a sveglia”.

Giro di Taglia. Dolce & Gabbana hanno taggato la Gazzetta dello Sport, proponendosi di disegnare il Giro di Taglia, la nuova griffe ciclistica che i due stilisti vorrebbero modellare a loro gusto. Il percorso sarà a forma di abito da sera, con spacco vertiginoso sullo Stretto di Messina e vistosissimo decoltè sullo Stelvio. Chi vincerà, indosserà un fascinoso ensemble rosa shocking in faille, appositamente disegnato da D&G. Per il Gran premio della Montagna è prevista una waikiki ciclamino abbinata a leggings verde pisello (che, secondo D&G, “è un colore molto macho”).

Gerov’Italia. Un cablogrammaè giunto presso la redazione di via Solferino, firmato e “nicknominato” dagli autori: Umberto Veronesi (nickname: “La salute? Ve la do io!”), Margherita Huck (“E le stelle stanno a guardarmi”) e Rita Levi Montalcini (“51 anni per gamba”), subito soprannominati dalla giuria “i 300”, per via della somma dei loro anni. Il testo dichiarava chiaramente la loro volontà di organizzare il prossimo Giro d’Italia, che vorrebbero chiamare Gerov’Italia. Sarà una gara a tappe riservata agli over 65 che stanno per arrivare alla soglia della sospirata pensione. Al vincitore, che indosserà la “Pancera Rosa”, spetterà una pensione pari al 75% dell’ultimo stipendio in lire di un lavoratore in attività all’inizio della Prima guerra mondiale ma non rivalutato con i coefficienti dell’Istat. Al posto del Gran Premio della Montagna ci sarà il Gran Premio della Previdenza: per raggiungerlo occorrerà pedalare per almeno altri 7-8 anni, rigorosamente in salita, controvento, con le ruote sgonfie, il freno tirato, un rapporto da grimpeur vecchia maniera e costretti a non sollevare i glutei dal sellino appuntito in acciaio Inox foderato di cartavetrata. All’idea del Gran Premio della Previdenza, il ministro Fornero non ha potuto non trattenere una fugace lacrima (non si è capito bene se per la proposta in sé o se per le condizioni imposte ai corridori pensionandi).

Giuro d’Italia. Antonio Di Pietro ha mandato un mandato di comparizione alla Gazzetta e si è proposto di organizzare, con il supporto logistico dei supporter dell’Italia dei Valori e dell’Associazione nazionale magistrati, il prossimo Giro, che si chiamerà Giuro d’Italia. I corridori, prima della partenza di ogni tappa, dovranno infatti giurare su una copia dell’Almanacco del Ciclismo (considerato “la Bibbia del pedale”) di non aver mai rubato neanche una puleggia in vita loro: poi scatteranno le indagini e gli eventuali corridori mendaci verranno intercettati, inquisiti, indagati e rinviati a giudizio. Durante le tappe, i giudici avranno un occhio di riguardo per i corridori che sceglieranno il lato sinistro della strada; chi invece si terrà sul centro-destra potrebbe più facilmente ricevere degli avvisi di garanzia. Il piatto forte del Giuro d’Italia sarà “Il Processo mediatico-giudiziario alla tappa”, condotto dai pubblici ministeri Henry John Woodcock e Antonio Ingroia, con la partecipazione straordinaria di Ilda Boccassini, nelle vesti di valletta inquirente, e di una platea festante di fan del giustizialismo. Nonostante il massimo riserbo degli inquirenti sul tracciato, secondo indiscrezioni di stampa, sono previste 21 tappe, di cui 20 tra Arcore e Milano-Palazzo Lombardia. Ecco le principali: Arcore-San Vittore, Arcore-Regina Coeli, Arcore-Ucciardone, Palazzo Lombardia-Poggioreale e la cronometro Palazzo Lombardia-Palazzo di Giustizia.

Girello d’Italia. Filippo, il bambino stufo di vedere l’Inter perdere e di essere preso in giro dai suoi compagni, in occasione dell’ultimo derby ha alzato un cartello che è stato subito notato dai redattori della Gazzetta, in cui chiedeva che ora toccava a lui prendere in giro i suoi compagni. Sollecitato ad avanzare la sua proposta, Filippo si è deciso a organizzare il Girello d’Italia. I suoi compagni saranno costretti, come pena del contrappasso, a gareggiare, all’interno del parco tematico “Italia in Miniatura”, dentro girelli primi passi con gioco musicale, ruote piroettanti, richiudibili completamente, dotati di una base con dispositivo antiscivolo per il blocco dei girelli in prossimità di salite, regolabili in tre diverse altezze e scomoda seduta poco ergonomica retrattile e acuminata.

Giramento d’Italia. È la proposta piùgettonata tra quelle indirizzate alla Gazzetta dello Sport. Vorrebbero partecipare tutti gli italiani, ma è una gara a numero chiuso: vi si potrà accedere solo tramite un’apposita lotteria, denominata: “Hai voluto la bicicletta? Pedala!”: La CicLottomatica si è detta disponibile a sponsorizzare l’evento.

Raggiro d’Italia. Praticamente è il Giro d’Italia in nero, senza nemmeno la ritenuta d’acconto. La proposta è arrivata attraverso una telefonata anonima con richiesta di riscatto. È stato diffuso anche l’elenco delle squadre italiane iscritte – ‘Ndrangheta (Calabria), Camorra (Campania), Anonima Sarda (Sardegna), Mafia (Sicilia), Sacra Corona Unita (Puglia), Balabiùtt (Bassa Manovalanza Milanese) – e di quelle internazionali invitate a partecipare: Yakuza (Giappone), Cosa Nostra (Stati Uniti), Le Triadi (Cina), Obšcina (Cecenia), Narcos (Colombia, esperti nel doping), Organizatsya (Russia), Scafisti & Contrabbandieri (Albania), Feccia Vallone (Belgio), Saudade de Prisão (Brasile). Il vincitore indosserà una bella maglia a righe verticali rosa e fucsia, mentre i numeri dei corridori verranno incisi sul braccio, per evitare scambi di persona. Gli organizzatori prevedono molti tentativi di fuga, ma in corsa sarà categoricamente vietato l’uso del cellulare, inteso naturalmente come furgone della polizia. Lungo il percorso, ai bordi delle strade, sarà possibile ammirare e contattare le molte Miss che fanno parte del giro del Raggiro d’Italia. Al traguardo, poi, i sicari – pardon, i gregari – si spartiranno il bottino – pardon, il premio – di fine corsa. Infine, a chiusura di ogni giornata di gara, da un bunker verrà trasmesso sul canale Fox Crime il programma-clou della manifestazione: “Il Processo sommario alla tappa”.