Ballarò, riassunto puntata dell8 maggio 2012 – La puntata andata in onda ieri sera di Ballarò non poteva certamente non occuparsi dei risultati delle elezioni amministrative che si sono svolte in numerosi comuni italiani. La trasmissione inizia quindi mostrando un cartello sul forte calo dell’affluenza alle urne, sull’ascesa del Movimento 5 stelle e sul crollo di Pdl e la Lega, sconfitta in luoghi simbolo come la città natale di Umberto Bossi. Gli ospiti della puntata sono: Mario Catania, Ministro delle Politiche Agricole, Nichi Vendola, Presidente nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà e Presidente della Regione Puglia, Anna Maria Bernini, membro del PDL, il sindaco di Torino Piero Fassino PD, Mario Calabresi, direttore de La Stampa, Gian Antonio Stella, editorialista del Corriere della Sera e autore di libri come “La Casta”, Alberto Quadrio Curzio, economista in collegamento da Milano, e l’abituale collegamento con Nando Pagnoncelli ed i suoi sondaggi.
I temi affrontati sono in particolare gli esiti delle elezioni amministrative che si sono volte in questi ultimi giorni in Italia, il cambiamento dell’asseto dei partiti politici, l’elaborato dei tecnici del Governo Monti. Gian Antonio Stella, alla domanda del presentatore Giovanni Floris su cosa cambierà dopo il voto, risponde che sarebbe auspicabile che anche nei partiti tradizionali, come sta avvenendo nel Movimento 5 Stelle, i giovani e le donne si avvicinino alla politica, conferendo alla stessa una nuova vitalità e fantasia. Vendola ritiene che al tracollo del PDL non corrisponda un decollo del PD e che i “Grillini” abbiano drenato il consenso diffuso. Anna Maria Bernini ritiene che il Movimento capitanato da Grillo non abbia fatto quel vero boom che ci si aspettava, e che se il PDL ha ricevuto una battuta d’arresto è perché ha pagato in particolare il prezzo dell’astensionismo e della disaffezione alla politica. Vendola ritiene che sia una vera sciatteria snobbare il risultato ottenuto del Movimento, che al contrario andrebbe rispettato e studiato, per capire cosa può comunicare allintera politica. Fassino sposta invece l’attenzione sugli esiti delle elezioni avvenute nel resto dell’Europa, In Francia, Germania e Grecia, e sui nuovi radicalismi che stanno emergendo. Viene quindi mostrato il video del dibattito fra i due contendenti all’Eliseo, Hollande e Sarkozy, durante il quale il presidente uscente ha rinnegato la collaborazione politica con l’ex-premier italiano Silvio Berlusconi.
Segue un servizio sulla Germania e di come i tedeschi stiano affrontando la crisi che sta imperversando nell’Europa occidentale, e pare che la crisi qui non si avverta più di tanto. Viene poi mossa da Vendola una polemica verso il governo, il quale rappresenterebbe un problema e non una soluzione, un governo che sa essere forte con i deboli e debole con i forti. A questa provocazione risponde il Ministro Catania il quale sottolinea la forte linea di rigore del Governo e la forte pressione attuata contro l’evasione fiscale, la quale, secondo il ministro, avrebbe anche un senso sociale. L’economista Curzio fa poi una panoramica della situazione europea, affermando che Hollande non cambierà gli squilibri dell’Europa, che la situazione della Grecia è drammatica e che, nonostante tutto l’Italia rimane un paese molto forte. L’economista Daniel Cohen, del quale viene mostrata una breve intervista, afferma che in Italia la gente non vuole pagare le tasse e che è sempre più un Paese di anziani. L’ultimo interrogativo che viene posto è quello del “perché avercela con i politi” e le risposte sembrano essere essenzialmente due: la malapolitica e il fisco.



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