La vis polemica di Marco Travaglio nel suo monologo, un cult della puntata di Servizio Pubblico ha toccato principalmente tre temi di attualità: la Festa della Repubblica con la parata del 2 giugno 2012, la situazione di coloro che hanno subito il terremoto in Emilia Romagna e soprattutto l’affaire Formigoni-Daccò, con le sei versioni del Governatore della Lombardia in merito ai suoi rapporti con il faccendiere a seguito delle dichiarazioni che quest’ultimo ha reso ai magistrati. Travaglio esordisce con parata militare del 2 giugno 2012. Il popolo del web ma anche alcuni personaggi illustri del mondo della politica hanno chiesto al presidente Napolitano di annullare la parata e destinare i soldi di questo evento alle popolazioni terremotate. Napolitano ha rifiutato questa possibilità dicendo che quella di sabato sarà una parata sobria e all’insegna del risparmio. Travaglio allora si è chiesto come sarà questa paratina: non ci saranno i cavalli? I soldati che già di solito marciavano a piedi in questa occasione lo faranno sulle ginocchia su una cascata di ceci? Sono tanti gli interrogativi ai quali Travaglio vorrebbe delle risposte. E se la parata non si può annullare ( anche se negli anni ’70 si decise di farlo dopo un terremoto) perchè non cancellare almeno il ricevimento che ogni anno si fa dopo la sfilata? Travaglio ricorda tra l’altro che a questo evento in passato hanno partecipato gente come Fede, Letta e Scajola e poi pochi altri incensurati. Il presidente della Repubblica però la sua decisione l’ha presa e ancora una volta la volontà degli italiani è stata messa in secondo piano. Dopo questo intervento proprio nei primi minuti della puntata, Travaglio è poi tornato in scena per il suo monologo. “Il ritornello è sempre lo stesso: i soldi non ci sono. Ed allora qualcuno ha detto “Ridateci Bertolaso che lui i soldi li trovava sempre.” Ed infatti è stato condannato per i 40 milioni spesi per il G8 della Maddalena e rimasti inutilizzati. Intanto, emerge che la Lombardia di Formigoni è la regione più generosa in fatto di spese. Ma chi sono i protagonisti di questo sperpero?” inizia così il monologo di Marco Travaglio che va in onda prima del solito e quindi non sul finire della puntata ma quasi all’inizio. Del resto questa puntata dedicata al terremoto in Emilia è diversa dal solito e i cambiamenti sono ben accetti. Il monologo di Marco Travaglio come avrete capito dalle sue prime parole ha visto protagonista la vicendadi Roberto Formigoni il governatore della regione Lombardia. Travaglio ha parlato dei suoi viaggi in gruppo, delle sue camicie a fiori e delle sue varie versioni a chi gli ha chiesto quali fossero i suoi rapporti con Pierangelo Daccò che attualmente è in carcere. Travaglio nel suo intervento ha parlato dei rapporti tra Formigoni, Perego e Daccò. In questo intento è anche aiutato dalle diverse fotografie che, a detta del giornalista, sono servite a ricordare al governatore della Lombardia dove si trovasse nei vari momenti di festa dell’anno. Che dire ad esempio di quelle che lo mostravano sulla yacth di Daccò o delle tante foto nelle ville in Costa Smeralda, ai Caraibi? Formigoni., afferma Travaglio, sembra possa aver avuto un vuoto di memoria ma poi spiega le sue abitudini: si è trattato di viaggi in gruppo e ognuno pagava la sua parte, pare però che dal suo conto corrente non partiva mai nessun bonifico per rimborsare Daccò che a quanto pare anticipava sempre tutte le spese. E che dire poi del fatto che Formigoni dichiarasse di guadagnare 100mila euro all’anno ma poi improvvisamente poteva trovate 1,5 milioni di euro da dare ai suoi amici per quella che viene definita una casetta in Costa Smeralda? Ancora una volta tante domande e poche risposte, secondo quanto affermato da Marco Travaglio nel suo monologo, soprattutto da parte de protagonisti di questa vicenda. Continua alla pagina seguente.  



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