Ballarò, riassunto puntata del 12 giugno 2012 (video) – Con l’Europa che cerca di slvare le banche spagnole e l’Italia che si prepara a pagare lImu, Ballarò torna ad occuparsi del governo Monti. La trasmissione condotta da Giovanni Floris, andata in onda ieri sera, si è infatti posta una domanda: possiamo già parlare di “fallimento della manovra”? Si è poi ragionato di spread giunto alle stelle, di risistemazione di partiti, di vittoria dell’antipolitica e di altri argomenti assieme al vice ministro delleconomia Vittorio Grilli, a Pier Camillo Davigo (magistrato), a Luigi Roth (Presidente di Terna Spa), a Roberto Cota (Presidente della Regione Piemonte), a Stefano Fassina del PD, a Pier Luigi Battista (vicedirettore del Corriere della Sera) e a Magda Maurelli (segretario generale della UIL Templi). In collegamento dalla redazione de “Il Tempo”, il direttore Mauro Sechi. Immancabile la copertina satirica di Maurizio Crozza. Completano la trasmissione anche i sondaggi di Nando Pagnoncelli (Presidente dellIpsos). Nell’introduzione, Floris mostra un cartello che vede lo spread aver raggiunto i 486 punti di picco, proprio come durante la caduta del governo Berlusconi. Vengono poi mostrati i paesi deboli dell’UE, tra cui figurano Spagna, Grecia e Irlanda, i costi della corruzione e il peso delle tasse come IMU e altre imposte comunali. Tutto per giungere a una conclusione: l’Italia guadagna di meno, spende di meno e non cresce più. E’ il momento, dopo aver presentato gli ospiti, della copertina di Crozza, che prende simpaticamente in Giro gli Europei 2012. Successivamente ecco un servizio che mostra le impressioni di diversi cittadini su Monti: la sfiducia è completa, e la maggior parte di loro parla di un “pessimo conducente” che tassando non ha fatto altro che aggravare la situazione. Ad esprimersi è poi Davigo che, rivolgendosi al ministro Grilli, offre la sua opinione sul perché si sia arrivati a questa situazione: “Monti aveva deciso di prende le redini di una situazione che lo ha sovrastato. Da guidare il paese si è lasciato dominare dall’appetibilità sui mercati. Questa è una cosa impopolare”. Ma Grilli lo interrompe: “Non siamo gli unici a sottostare a queste leggi. Tutta l’Europa vi si deve attenere. Certo, le colpe non sono tutte nostre, in quanto l’UE non ha ancora una risposta completa a queste situazioni. Il fiscal compact è solo una parte delle misure per i paesi della nostra unione”. Roth porta la discussione a una questione interna: “Bisogna cominciare da noi, l’UE non può avere risposte a tutto. Bisogna ridare fiducia nella politica”. Fassina parla appunto di politica economica interna: “Se continuiamo su questa strada di austerità autodistruttiva l’euro è condannato. Dobbiamo cambiare rotta, e il problema non sta a Roma ma risiede a Bruxelles, inteso non come paese ma come area Euro”. Cota si riallaccia a quanto detto da Fassina: “Ha ragione nel suo discorso, ma non si può esimere Roma dalle sue responsabilità. Sono state fatte poche riforme e si è tassata la crescita”. Davigo poi aggiunge: “A questi problemi si unisce la corruzione della politica”. Un servizio va a dare un’occhiata al servizio sanitario Greco, che ormai non paga più i farmaci vittima del “collasso” del sistema: anche quelli salvavita, come gli anticancro, non vengono più rimborsati. E non solo: le isole della nazione vengono messe tutte all’asta, comprese alcune fette della spiaggia Rodi. Entrando nel vivo del dibattito, Sechi spiega cosa non stia andando bene nell’attuale governo italiano: “Non si è ancora ottenuto nessun obiettivo. Qualora ciò avvenisse, parlerebbero bene di noi all’estero e investirebbero su noi”. Battista parla di crescita: “Si tratta di priorità. Tutti vorrebbero una crescita, ma ora bisogna capire cosa è indispensabile. E se questa è il pareggio di bilancio, ben venga. Ma occorre tener presente che il pareggio non è possibile con le tasse”. Grilli però interviene: “Il pareggio è già parte della nostra manovra, e la crescita non è incompatibile con esso. Il livello delle imposizioni in Italia è molto alto, ma non più di paesi come la Germania, che tuttora crescono”. Nella restante parte della trasmissione, il dibattito si sposta poi su “calcio e resto del mondo”, due realtà con cui l’Italia si misura da sempre. Floris manda in onda un servizio che mostra scene provenienti dalla partita contro la Spagna, per poi andare a sondare l’ambiente del calcio scommesse. Alcuni bookmaker spiegano come si muovono le quote su cui scommettere durante la partita della nazionale, e in studio si parla molto brevemente del business legato alle puntate, anch’esso sintomo di un paese che soffre per via anche della corruzione. Ma l’argomento su cui si vuole andare a disquisire è un altro: gli ospiti, dopo aver visionato alcuni sondaggi di Nando Pagnoncelli, si esprimono infatti su quanto di buono ne derivi dall’aiutare il resto dell’Europa, facendo i propri “compiti” con Spagna, Grecia e Portogallo. Tra gli altri pareri, emerge quello di Magda Maurelli, finora non interpellata. Il segretario è dell’idea che sia tutta una catena i cui anelli sono inscindibili tra loro: “Siamo tutti tasselli fondamentali”. La chiusura è di Fassina: “Se si andrà alle elezioni la prossima primavera, bisognerà costruire un’agenda di speranza per questo paese”.



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