Ballarò, riassunto ultima puntata 26 giugno 2012 (video) – Con lultima puntata andata in onda ieri sera, anche Ballarò chiude i battenti in attesa della nuova stagione che prenderà il via dopo la pausa estiva. Tante le sorprese preparate per lappuntamento conclusivo del programma condotto da Giovanni Floris, dallintervento di Fabrizio Bosso, noto trombettista che ha eseguito dal vivo la sigla iniziale, fino allarrivo dellospite d’eccezione, Roberto Benigni. Come ultimo tema da trattare in questa stagione, Ballarò pone al centro dell’attenzione un’analisi generale di quanto fatto dal governo Monti e di quanto ancora resta da fare, quasi come una “chiacchierata finale” per ringraziare il pubblico dell’affetto dimostrato prolungando le puntate fino a fine giugno. Tutti i temi sono discussi alla presenza di vari ospiti, come Matteo Renzi del PD, Michel Martone (viceministro del lavoro), Aurelio Regina (vicepresidente di Confindustria), Maurizio Belpietro di “Libero”, Massimo Giannini de “Il sole 24 ore” e Beatrice Lorenzin del PDL. Ad aprire le “danze” è come sempre Maurizio Crozza, che ironizza su vacanze, euro, Europa ed Europei. Il video successivo mostra cosa pensa Camilla Valleyo, studentessa simbolo degli indignados spagnoli, dell’Italia: la ragazza spiega chiaramente di vederla come un effetto della caduta dei miti del primo mondo. Infatti, spiega, le ingiustizie a cui è attualmente sottoposta, che comprendono un governo non eletto dal suo popolo, misure impopolari, corruzione e diritti calpestati sono proprio il sintomo della decadenza. E di diritti del lavoro, di esodati e di alcuni temi cardine, si occupa di parlare Aurelio Regina: il trend che vede l’industria calare è da lui confermato come naturale evoluzione dell’impossibilità di creare sviluppo. A fare da deterrenti le imposte alle stelle che non permettono assunzioni, e la scarsa flessibilità del mercato del lavoro. E per gli imprenditori l’accesso alla liquidità da parte delle banche. Giannini conferma la difficile situazione finanziaria legata all’economia e, invitato a intervenire, si chiede che fine abbiano fatto le grosse cifre stanziate dall’UE proprio per permettere maggiore raggio d’azione agli istituti bancari. A questo punto interviene Martone, che tra lo scetticismo generale annuncia i cambiamenti a breve termine che le riforme effettuate sul lavoro riusciranno a sortire: ma più che un intervento chiarificatore ha l’aria di una “giustifica” che invita a guardare più in là, come a rimarcare che si è solo cercato di rimediare alla situazione creata in passato da decenni di malgoverno. Nella trasmissione poi, come promesso, interviene Benigni, il quale si toglie alcuni “sfizi”, collocando prima di tutto la Fornero nel girone dantesco dei contabili, per rilevare quante persone sono sprofondate nell’inferno dell’INPS. Nella parte finale del programma si discute, prendendo spunto da un servizio, della “caduta libera” dell’Italia. Le immagini mostrano l’opinione dei cittadini sul premier: molti lo vedono oramai in una fase discendente. Nella seconda parte del servizio, Berlusconi racconta di essere pronto a tornare in politica solo con il 51 per cento dei voti. Tutto il Pdl si esprime su Monti, compresa la Santanchè, Brunetta e Gasparri: l’opinione comune è che riuscirà a durare solo se si riporterà sulla retta via, che comprende un’inversione di tendenza rispetto all’estero, e un guardare i fatti pubblici che accadono in Italia. Ad esprimersi sulle parole del Cavaliere viene invitata Beatrice Lorenzin, che tuttavia non ravvede fattibilità in quanto detto da quest’ultimo, anche alla luce delle vicende occorse con la Lega. Ma ci tiene a precisare che non vi sia fiducia anche in altri fronti, primo fra tutti quello del PD. Inevitabile la risposta di Renzi, che comincia a decantare la riforma strutturale interna al partito di cui fa parte che sarà in grado, a suo dire, di portare ancora maggiore credibilità entro il 2013. A chiudere la puntata ci pensano i sondaggi Ipsos di Pagnoncelli, che mostrano una prevalenza della fiducia politica verso il PD qualora si andasse alle elezioni e una percentuale vicina al 70% di persone soddisfatte dall’operato di Monti. Quindi, per questa edizione, Floris saluta e ringrazia tutti, dando appuntamento a settembre.



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