Con l’introduzione e le spiegazioni di Giuseppe Cruciani è andata in onda ieri sera, alle ore 21 su Rete 4, lultima puntata di Apocalypse, la trasmissione che racconta la storia attraverso riprese crude e inediti rifacimenti, presentando importanti eventi del passato sotto nuovi punti di vista. Cruciani, giornalista conosciuto come voce del programma radiofonico La Zanzara, in Apocalypse, assume il ruolo di commentatore di eventi storici rilevanti e discussi. Dopo ‘Il corpo del Duce, la trasmissione in cui è stato mandato in onda il documentario su ciò che ha rappresentato simbolicamente e politicamente il corpo di Mussolini, il tema dellultimo appuntamento a cui abbiamo potuto assistere ieri sera è sempre relativo al secondo conflitto mondiale. Giuseppe Cruciani espone e spiega i filmati che testimoniano la sconfitta delle milizie tedesche avvenuta a Stalingrado (nel ’43), l’arrivo delle truppe alleate in Normandia e lo scontro avvenuto a Montecassino (nel ’44). Inoltre, in questa puntata, vengono presentate immagini inedite sia di Benito di Mussolini che di Adolf Hitler e viene raccontata la storia della Guerra dal ’39 al ’44: tutto questo è mostrato nella serie di documentari in cui uno degli autori, Daniele Costelle, descrive lo svolgersi di una guerra atroce e sconvolgente. Al centro dell’ultima serata assistiamo a due importanti momenti che riguardano la tragica guerra.



Il termine di un grande incubo – Siamo al termine del 1942, le truppe russe seguitano a resistere a Stalingrado e il fronte, che si trova ad Est, inizia a rallentare. Nell’Oceano Atlantico, a Nord, le truppe alleate sono in grado di ridimensionare il pericolo dei sottomarini tedeschi e ad El Alamein, nelle terre desertiche egiziane, il dominio britannico riesce a impedire il pericoloso avanzare dei soldati di Erwin Rommel in direzione del Canale di Suez. Milizie inglesi e americane riescono ad aprire una postazione di resistenza nel Maghreb e per porre in sicurezza la costa del Mediterraneo francese, Hitler a questo punto decide di organizzare l’invasione della Zona Libera, aumentando, in Europa, le persecuzioni nei confronti degli Ebrei, ma non può agire in nessun modo al contrassalto del generale Jukov a Stalingrado e non è in grado di tener lontano il nemico dai propri militari. Egli cerca di tentare un ultimo disperato assalto nei confronti dell’Armata Rossa a Kursk, ma questo non serve a nulla. Intanto le milizie alleate iniziano a sbarcare in Sicilia. Vediamo l’Italia cambiare campo e in Europa la morsa va a stringersi attorno alle potenze appartenenti all’Asse, ma adesso più che mai Hitler è disposto a lottare senza tregua fino all’ultimo.



“L’inferno” – Si arriva al 1944: le Forze alleate avanzano e sbarcano in Italia ma vengono fermate dalle Forze di Difesa tedesche, ben barricate dietro la linea di fortificazione Gustav, a Montecassino: essa separa in due parti il nostro Paese, in quanto a nord vi si trovano i tedeschi, mentre a sud ci sono le truppe Alleate. In Normandia tanto come nell’isola oceanica Saipan (situata nel Pacifico), gli Alleati, sorretti dalla fenomenale potenza industriale degli Stati Uniti, sono in grado di dare origine ai maggiori sbarchi di tutta quanta la storia. Il 20 luglio ’44, il Fuhrer sfugge per miracolo a un attentato: la repressione è durissima e le SS riescono ad assumere il potere in Germania. Nei territori delle Ardenne, l’ultimo tentativo di Hitler di resistere al nemico gli viene impedito dai soldati americani. Le milizie inviate dalla Russia tendono ad avanzare in maniera inesorabile e arrivano a Berlino. Ormai non c’è più niente che adesso possa riuscire a mettere in salvo la Germania, neppure le armi segrete di rappresaglia denominate V1 e V2 possono essere d’aiuto ad Adolf Hitler, il quale sceglie di darsi la morte . Nell’Oceano Pacifico, oltre 2500 kamikaze si buttano sulle navi americane e l’esercito giapponese combatte fino all’ultimo soldato. Per annientare l’Impero del Sole e per scongiurare un cruento sbarco in Giappone, le milizie americane decidono di lanciare le bombe atomiche. 

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