Il ritorno di Berlusconi, la violenza sulle donne, gli esodati. Non ha convinto il pubblico di Canale 5 Quinta colonna, di cui ieri sera su Canale 5, è andata in onda la terza puntata. Il mix di politica, economia e cronaca non ha trovato il consenso di molti amici telespettatori di Salvo Sottile. Dopo la puntata di esordio con oltre un milione e 800mila telespettatori, scesi a un milione e 700mila della seconda, ieri sera il programma di attualità in onda su Canale 5 ha fatto registrare un ulteriore flessione, con 1.293.000 spettatori e il 7.47% di share. Ma ripercorriamo gli argomenti affrontati, con la presenza di ospiti in studio e servizi in esclusiva, nella terza puntata, in onda ieri sera, 17 luglio 2012. Il primi casi affrontati dal programma condotto da Salvo Sottile sono il ritorno di Berlusconi al Partito delle Libertà e l’eventuale ritiro di Nicole Minetti: ospite del programma condotto da Salvo Sottile è il segretario del Pdl Angelino Alfano, il quale afferma che probabilmente Berlusconi tornerà alla leadership del partito e che lo scopo del loro programma è quello di rimanere uniti, in modo da vincere le elezioni nel 2013. Alfano prosegue dicendo che anche i sostenitori del partito sono favorevoli al ritorno di Berlusconi alla guida del PDL, sostegno mostrato nel dibattito appena terminato con Giorgia Meloni, al quale le persone non si sono affatto risparmiati per quanto riguarda applausi per l’ex Presidente del Consiglio. Alfano aggiunge che le primarie in questo caso non sarebbero necessarie, in quanto a candidarsi è il fondatore del partito, e non un membro che vi è entrato successivamente. Il segretario del Pdl conclude sostenendo che è arrivato il momento di smettere di chiedere sacrifici alla popolazione: paesi come Germania e Francia chiedono aiuto all’Unione Europea per i loro interessi; anche gli italiani, visti i sacrifici che stanno facendo, dovrebbero comportarsi nello stesso ed identico modo. Si passo poi a parlare del caso Minetti: il servizio mostra come il consigliere regionale sia riuscita a mantenere la calma, evitando di rispondere a qualsiasi domanda, anche a quelle poste dall’inviato di Quinta Colonna, dicendo soltanto che non darà le dimissioni. In studio, la parola viene data la parola a Vittorio Sgarbi, il quale sostiene subito che chiedere alla Minetti di dare le dimissioni risulta essere un grosso autogol, in quanto essendo stata nominata, anche chi la ha sostenuta e tutti gli altri nominati dovrebbero avere il coraggio di dare le dimissioni: prosegue poi sostenendo che sarebbe corretto che gli esponenti del Pdl che vogliono le sue dimissioni le parlassero privatamente, spiegandole le motivazioni per la quale sarebbe meglio se lasciasse l’incarico. Risponde Paolo Del Debbio, il quale sostiene che se si optasse per questa scelta, la Minetti stessa potrebbe rispondere che anche coloro che vanno in televisione e dimostrano di essere incompetenti in materia di politica economica dovrebbero dare le dimissioni: queste affermazioni risultano essere in linea col pensiero di Sgarbi, il quale conclude il suo discorso ripetendo che molti altri politici nominati dovrebbero dare le dimissioni… Nella scaletta di Quinta colonna gli esodati: coloro che prossimi al pensionamento sono stati licenziati e che si trovano quindi senza lavoro e senza pensione: un servizio mostra l’indignazione di diverse persone, sopratutto nei confronti del ministro Fornero, la quale ha mandato in fumo tutti gli sforzi di queste persone, troppo giovani per essere pensionati, troppo anziani per trovare un nuovo lavoro. Dopo le varie testimonianze raccolte dalla giornalista Monica Giandotti, in studio Cesare Damiano spiega che la riforma può considerarsi errata e che bisognerà trovare un provvedimento affinché la situazione possa migliorare. Viene quindi mostrato un nuovo servizio, che ha protagonista la signora Gianna, la quale spiega che ha un bambino di due anni da mantenere, e che purtroppo, grazie alla riforma, invece che andare in pensione tra pochi mesi, la donna sarà costretta a dover lavorare per altri tre anni. Un secondo servizio mandato in onda ha invece come protagonista il giornalista Passerini, il quale sostiene che la riforma è stata fatta in maniera frettolosa e ostinata da parte del ministro Fornero, aggiungendo che è stata un errore, in quanto chi tocca le pensioni muore dal punto di vista politico. La parola passa ad alcuni esodati in collegamento da Milano: Michele sostiene che la colpa sia dei politici, in quanto l’Inps sa chi sono i lavoratori, quanti anni di contributo hanno versato, e sopratutto, quanto gli mancava per essere mandati in pensione, la parola passa a Del Debbio, il quale sostiene che questa riforma non ha fatto altro che mettere in difficoltà queste persone, aggiungendo che l’angoscia che ne deriva non dovrebbe essere presente in un paese civilizzato come l’Italia. Continua alla pagina seguente.



Terzo argomento affrontato a Quinta colonna, la violenza sulle donne: viene spiegato che la violenza sulle donne è un crimine particolare, in quanto le vittime possono appunto essere soltanto le donne, mentre coloro che assumono l’identità dei carnefici possono essere soltanto i maschi. Viene subito mandato un servizio dedicato a Rosa, ragazza che è stata violentata selvaggiamente fuori da una discoteca: Rosa, originaria di Roma, è una giovane ragazza di vent’anni circa che si è trasferita all’Aquila per poter proseguire gli studi, e una sera, con una sua amica si reca in discoteca, dove incontra Francesco Tuccia, un militare di ventuno anni, il quale, dopo averla sedotta, la porta fuori e la violenta, lasciandola in una pozza di sangue distesa sulla neve. Per sua fortuna, un’addetto della sicurezza, uscito fuori per svolgere alcune mansioni, la nota e chiama un’ambulanza, per poi bloccare Francesco, in quanto lo ha visto sporco di sangue: il ragazzo inizialmente, dopo aver negato il tutto, è stato arrestato, ma poco tempo dopo, gli vengono dati gli arresti domiciliari. In collegamento, Remo Croci spiega innanzitutto che il ragazzo si trova a casa sua, mentre Rosa si trova negli Stati Uniti, per poter appunto evitare di ricordare quello che ha subito: Croci aggiunge che ci sarà un’incontro tra i due per poter appunto stabilire appunto i fatti che sono accaduti quella sera. In studio, gli ospiti esprimono a turno il loro parere: Sveva Casati Modignani sostiene che gli arresti domiciliari non adegutati, mentre Marianna Aprile e Paolo Del Dubbio sostengono che occorre la certezza della pena, in quanto in questo modo si eviterà che queste persone siano libere e in grado di compiere nuovamente codesti atti di violenza. Un nuovo servizio mandato in onda mostra alcune donne vittima di violenza che si trovano nel centro di accoglienza UDI: la prima a testimoniare è una donna proveniente dalla Colombia di nome Isabell, la quale spiega che era costantemente vittima di violenza carnale da parte del compagno, mentre Francesca, donna italiana, racconta che oltre le botte, il marito abusava ripetutamente di lei di fronte al figlio. La donna ricorda che per evitare di essere uccisa o di uccidere il marito, ha deciso di recarsi col figlio in questo centro, mentre Isabell racconta che è scappata di casa dopo le mille minacce ricevute dal marito. La dottoressa Bruzzone commenta il tutto sostenendo non può essere amore, in quanto gli atti di violenza non fanno parte del rapporto d’amore tra due persone e che le vittime hanno paura di denunciare gli atti di violenza poiché hanno paura di peggiorare la situazione. La parola viene poi data alla giornalista Roberta Fiorentini, la quale è stata vittima di violenza: la donna racconta che una volta che il suo aggressore si è introdotto a casa sua, subito ha chiamato la polizia senza farsene accorgere, e che una volta che sono arrivati, è riuscita a fuggire, facendolo arrestare. Prosegue dicendo che la sua paura era quella di non essere creduta, in quanto per limitare i danni, aveva offerto da bere, in maniera tale che potesse attendere l’arrivo delle forze dell’ordine: la donna prosegue dicendo che anche se sono passati otto anni, la paura di rivedere l’aggressore, ormai in libertà, è tantissima. Ultimo argomento trattato risulta essere quello dell’inseminazione con donatore, seguendo il viaggio di Cristian e Rossella, coppia di quarant’anni che non riuscendo ad avere figli, si è recata a Praga per poter appunto utilizzare questo metodo per avere figli, vietato in Italia, ma parecchio costoso, circa tre mila euro: la coppia si trova in studio, con Rossella che sostiene di non essere una criminale o fuori legge, ma di essere felice di poter divenire madre, mentre Cristian esprime lo stesso concetto. In collegamento vi sono Carlo Giovanardi e Paola Concia, protagonisti di un vivace dibattito. Clicca qui per guardare il video Mediaset con la terza puntata di Quinta Colonna.  



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