Eccoci così arrivati al giro di boa delle nostre vacanze: domani è Ferragosto. Che è una festa stravagante, con tradizioni e consuetudini proprie, una sorta di Natale in maglietta e bermuda: si mettono gli amici al posto dei parenti, ed il gioco è fatto. Però – perché anche in vacanza cè sempre un però – che siate sulla spiaggia più esclusiva o sullalpe più isolata, lontanissimi dallItalia o ancora in città, indaffarati nellimbiancatura di casa o affaticati dal continuo scartabellare di guide turistiche e depliants in lingue sconosciute, a Ferragosto non ci si può esentare dal classico e cordiale rito collettivo di mezza estate: la grigliata. Del resto, lo dice anche il proverbio: «Natale con chi vuoi, Ferragosto con i buoi. Grigliate di manzo, ma anche di suino, e lultima moda sono le grigliate vegetariane.
Certo è che grigliare non è impresa facile: è unarte da affinare ferragosto dopo ferragosto. Zigzagando incuriositi nella rete, ci siamo imbattuti in una community multilingue, dinamicamente work in progress e – permetteteci! – un po maiala. Si chiama Vakkapedia, ed è sicuramente il sito più cliccato dai pasdaran della grigliata, gli ultras della salsiccia alla brace, gli aficionados della bruschetta al lardo cotta sul fuoco vivo. Vakkapedia è organizzata come una vera e propria enciclopedia, ed i grillini (tranquilli, sono soliti chiamarsi così tra loro i fans della carbonella) la aggiornano (di giorno) con continue annottazioni (naturalmente, di notte). Vi segnaliamo, perciò, una serie di voci che potrebbero tornarvi utili nellorganizzazione del pranzo allaperto di domani (ma se fate cena è uguale, sebbene al buio sia più difficile distinguere una puntina da una zanzara: questultima sfugge alla nostra vista, al contrario della puntina, soprattutto se di maiale; ma mentre la puntina non punge, la zanzara sì!).
Barbecue. Annuale grigliata organizzata dopo il Gay Pride.
Beppe Grill. il più grande esperto di grigliate in Italia. Ha fondato il Movimento 5 Carbonelle, di cui è il leader indiscusso. Il suo motto è: «Vaffan. tutto! sto governo è cotto! Bruciamolo, ma salviamo le braciole!.
Bicarbonato. Il digestivo, di colore nero come il carbone, due volte effervescente: è il più amato da chi fa le grigliate.

Brace a voi. È il tipico saluto in codice che si scambiano gli appassionati di grigliate durante le cerimonie all’aperto.
Braciola. Fetta di carne bovina o suina che gode nell’essere cotta sulla brace. Deriva, infatti, da “brace” e “fare la ola”.
Carboidrati. Sono i pezzi di carbonella (carbo) che restano nella griglia dopo essere stati spenti con piccoli getti d’acqua (idrati). Nonostante il nome, non sono commestibili.
Carbonaro. Oscuro e ignoto addetto al rifornimento della carbonella per la buona riuscita della grigliata. Sua moglie, la famosa carbonara, non disdegna anche la pasta.
Copia carbone. È la carbonella “Made in China”: uguale in tutto all’originale, ma taroccata, visto che non prende fuoco neanche se usate gas, benzina e propellenti vari.
Cost to cost. Voce gergale che indica l’atto di riuscire a mangiare una dopo l’altra, senza interruzione, tutte le costine cotte in fila sulla griglia da destra a sinistra o viceversa (se si è mancini).
Costì. La costina che non sta qui né lì.
Costipato. Ingordo di costine: ne mangia a sazietà e oltre fino a riempirsi come un otre.
Costituzione. È la Carta che riporta i princìpi fondamentali per la cottura ottimale delle costine. Chi viola queste regole, può essere rinviato davanti alla Corte Costituzionale, cui spetta la decisione di comminare una multa salata, chiamata “Carbon tax”.
Grigli di campo. Piante erbacee bulbose ornamentali per la grigliata.
Grill parlante. Megafono che viene utilizzato per chiamare intorno alla griglia amici e conoscenti, sparsi per il giardino, quando è l’ora di mangiare.
Lautogrill. Azienda che produce grill da tavolo dotati di piastre, piastrelle e piastrine anticoagulanti. Ha fatto lauti profitti vendendo questi modelli a peso d’oro.
Lombo. È la parte da cuocere al fuoco preferita dai nostri cugini di Shanghai, i ComicAstli. Nella loro lingua, il cinese mandarino (da non confondere con il cinese limone, un linguaggio un po’ più aspro, né il cinese bergamotto, più simile al dialetto che si parla in val Brembana), la parola ha due significati: A) è uno dei tagli più classici, gustosi e plegiati; quando il lombo (figùla geometlica della palte posteliole della vacca) è intelo sull’osso a “T” lovesciato e incontla il filetto contlapposto, si ha la classica “bistecca fiolentina”; se il lombo è disossato, si può cuocele in tutte le salse (vino, funghi, cipolle, elbe alomatiche); è il classico “loast-beef” che noi cinesi divoliamo cotto al vapole, mentle voi italiani lo plefelite condito con olio, sale e scaglie di glana; B) pescato sui fondali meditellanei, semple secondo noi cinesi, è più buono cotto al folno che abblustolito sulla gliglia. (Ci scusiamo pel il linguaggio dei nostli cugini di oligini olientali, ndl).

Lombudsman. Parte posteriore della vacca utilizzata nelle grigliate tra bancari. Come dice il nome, “funge da tramite”, cioè è una carne con un gusto e un sapore – un po’ di fungo e un po’ di tramite – che mette tutti d’accordo.
Magatel. Hotel a tre carbonelle che ogni anno organizza un raduno per “grillini”, con pranzo a base di magatello, filetto, roastbeef, sottofesa, scamone, fesone di spalla, fusello, copertina di spalla, polpa di spalla o brione, biancostato, punta, punta di petto, collo, geretti e coda. Alla fine brindisi generale con salamelle e bottiglie di champagne. Ovviamente quelle da nove litri, cioè formato Salmanazar, che ben si abbinano alle salamelle.
Noce. Taglio di prima categoria, molto pregiato, di forma ovoidale, situato all’inizio dell’anca. L’unico difetto è che è la parte più dura di carne bovina: per poterla mangiare prima bisogna togliere il guscio. La specialità “Massello” viene utilizzata per costruire i tavoli da grigliata.
Noce moscata. È il taglio di cui sopra che, una volta avanzato e lasciato sulla tavolata, diventa preda di insetti, volatili e voraci.
Nocino. Tipica bevanda superalcolica tratta dal liquido lasciato dalla carne durante la fase di scongelamento. Proprio per questo va bevuto ghiacciato. Enchantè!
Salamandre. Genere di anfibi urodeli dal corpo allungato provvisto di coda e con quattro corte zampe. Anticamente si credeva che potessero sopravvivere nel fuoco. In realtà, secondo recenti studi condotti da biologi ed etologi sui loro comportamenti e sui loro gusti alimentari, le salamandre – essendo ghiotte di salamelle (il nome deriva appunto dall’espressione “mangiare salamelle a mandrie”) – sono disposte a qualsiasi sacrificio pur di poterle divorare. Le salamandre più resistenti al fuoco sono la specie “Muzio Scevola”.
Salamelecco. Salamella con missoltini, che viene da quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno (o comunque in ore pasti).
Salaparuta. Salamella di color giallo paglierino con retrogusto di mandorla che arriva dai suini che razzolano nei vigneti dell’omonimo Duca di Sicilia.
Tuborg. È la classica birra che possono bere durante le grigliate persino gli astemi, che si intendono di acqua, ma sulla birra sono completamente incompetenti. Tipica l’espressione rivolta dal birraio all’astemio: «Tu, di birra non capisci un Tuborg!».