la protagonista del doodle di Google di Ferragosto. Non una scelta di tipo religioso, per la festa dell’Assunta, ma una ricorrenza biografica – di nuovo – incentrata sugli Stati Uniti. Julia Child, cuoca, scrittrice e noto personaggio televisivo americano della cui nascita ricorre oggi il centesimo anniversario. Nata appunto nel 1912, la Child fu tra i primi a introdurre e a presentare, in modo decisamente eccentrico, un programma di cucina nella tv statunitense. Nel 1962, quando apparve sulla National Educational Television per presentare un suo libro di cucina, Julia Child ottenne un tale successo che ben presto cominciò a presentare il celebre The French Chef, programma di cucina che introdusse negli Usa la tradizione enogastronomica francese. Il format, che andò in onda per ben undici anni, diventò la trasmissione di cucina più apprezzata e seguita dellepoca, aggiudicandosi anche un Peabody Award e un Emmy Award nella sezione educational. E’ necessario però sottolineare che, fin dalla sua nascita, anche la televisione italiana ha sempre cercato di trasmettere ed esplorare a fondo ogni peculiarità e caratteristica della classica tradizione enogastronomica mediterranea che contraddistingue il nostro Belpaese. Soprattutto dal punto di vista della cucina, visto che l’Italia è piena di “Julia Child”: massaie che fanno della cucina casalinga l’arma in più e lo “sfogo” della propria fantasia. Dal tubo catodico analogico fino al digitale terrestre su schermo al plasma e LCD, il telespettatore italiano è da sempre accompagnato dalla conduzione di numerosi personaggi che hanno fatto la storia di questo genere attraverso luoghi, materie prime, odori, sapori e ricette che ancora oggi vengono proposte e rielaborate in programmi che anno dopo anno si ripetono e si rinnovano. Andando indietro nel tempo, addirittura fino al 1956, vale a dire a due soli anni dalla nascita della televisione italiana, troviamo Mario Soldati, il vero inventore del cosiddetto reportage enogastronomico. Proprio lui, infatti, è l’ideatore, regista e conduttore dell’inchiesta televisiva Viaggio lungo la Valle del Po alla ricerca dei cibi genuini, trasmissione a suo tempo estremamente innovativa che ha portato alla creazione di una figura prima sconosciuta, quella del giornalista enogastronomico. Ma se Mario Soldati è stato il precursore del genere, la prima donna ad aver condotto un programma di cucina è senza alcun dubbio Ave Ninchi. Il suo programma, Colazione allo Studio 7, va in onda a partire dal 1973 e in poco tempo diventa un classico della Rai. Dopo una sigla accattivante, lo spettatore viene catapultato in uno studio televisivo apparecchiato come una vera e propria trattoria dove due concorrenti si sfidano a colpi di ricette. Il programma può essere considerato come una sorta di antenato dellattuale La prova del Cuoco, guidato da Antonella Clerici: il format, infatti, oltre alla gara vera e propria, prevedeva consigli e rubriche culinarie dedicati alle diverse materie prime e alle tradizioni delle regioni italiane. Una volta sdoganato il genere culinario in tv, è un susseguirsi di programmi dedicati a questo mondo prima poco considerato: come non parlare dellintramontabile Suor Germana che, nonostante non abbia mai condotto un programma in tv, ha comunque pubblicato numerosi libri di cucina ed è apparsa come ospite in molte trasmissioni. Unaltra personalità che ha contribuito alla creazione di questo genere televisivo è senza dubbio Wilma De Angelis che, alla fine degli anni Settanta, inizia una nuova esperienza nella conduzione televisiva con Telemenù, programma che ben presto otterrà un enorme successo grazie alle rubriche culinarie. Trasmesso quotidianamente e seguito da un numero altissimo di italiani, il format prosegue per ben diciotto anni consecutivi, cambiando solamente il titolo: da “Sale, pepe e fantasia” a “La spesa di Wilma”, da “Complimenti allo chef” a “A pranzo con Wilma”. Come non ricordare poi il simpatico Davide Mengacci, da anni impegnato e applaudito in centinaia di piazze italiane dove, aiutato dal personaggio di turno, propone al suo pubblico diverse ricette in base alla stagione o alla tradizione del luogo. E poi la volta di Antonella Clerici e de La Prova del Cuoco, vero e proprio game show a colpi di ricette tra i diversi concorrenti della squadra del Peperone e quella del Pomodoro, ma anche tanti consigli e ricette anche grazie agli interventi della simpatica Anna Moroni. Prima su Italia Uno e ora invece su La7, è arrivata Benedetta Parodi, giornalista che già da qualche anno ha deciso di dedicarsi interamente alla conduzione di programmi culinari, presentando di volta in volta ricette che spaziano dallantipasto al secondo, fino allaperitivo e ai cocktail. 



Infine, a dimostrazione del fatto che la televisione non si ferma davanti a niente, ecco arrivare come ultima frontiera del genere i reality show: concorrenti in gara, spesso umiliati e maltrattati da “perfidi” superchef di livello internazionale, costretti a doversi fare in quattro per non essere eliminati e non perdere così la possibilità di mettere le mani sul ricco montepremi finale. Insomma, il genere culinario ha ormai fatto breccia nel nostro modo tradizionale di concepire la televisione, incentivando e mettendo in risalto i grandi aspetti della tradizione italiana e mediterranea ma anche sfruttando la bellezza e il fascino di questo mondo per crudeli sfide a puntate. Quando ci stancheremo? Forse nel momento in cui la cucina perderà il proprio reale valore e resterà solamente un pretesto per veder piangere qualcuno in diretta. 

Leggi anche

Chiamamifaro, chi è Angelica Gori/ L'allieva di Amici 2024 è la figlia di Benedetta ParodiBallando con le stelle 2024, 3a puntata/ Diretta: Sonia Bruganelli e Alan Friedman a rischio eliminazione