La notizia circola ormai con insistenza ma continua a non convincere. Mediaset ha espresso un doppio interesse per l’acquisto degli asset di La7, controllata da Telecom Italia Media, che punta sia all’emittente vera e propria che all’intera infrastruttura per le frequenze e la diffusione del segnale. I dubbi riguardo una eventuale acquisizione appaiono lampanti: nel caso in cui Mediaset dovesse realmente ottenere la proprietà di La7, infatti, il gruppo controllato dalla Fininvest (di proprietà della famiglia Berlusconi) entrerebbe in possesso di quasi tutto il telecomando che normalmente utilizziamo per cambiare canale: oltre ai tasti 4,5 e 6, infatti, Mediaset metterebbe le mani anche sul 7 e l’8 (anche Mtv è infatti controllata al 51% da Telecom Italia Media). Un po’ troppo? Forse, come ha anche detto Enrico Mentana nel corso dell’editoriale del TgLa7 del 15 settembre: “Se per caso Mediaset comprasse La7 – ha sottolineato – non ne faremmo uno scandalo, ma per coerenza e dignità mi dimetterei dalla guida di questo telegiornale”. IlSussidiario.net ha chiesto un commento a Edoardo Segantini, inviato del Corriere della Sera dove si occupa di nuove tecnologie, economia e innovazione.



Segantini, come giudica l’interessamento espresso da Mediaset nei confronti di La7?

Credo che lo stupore proveniente da tale interessamento sia destinato a spegnersi rapidamente. Ovviamente non conosciamo tutti i dettagli, ma i vari aspetti che attualmente si possono valutare mostrano chiaramente che un progetto del genere non ha futuro.



Come mai?

Innanzitutto perché un’operazione del genere violerebbe clamorosamente la normativa antitrust, sia italiana che europea. Unendo Mediaset e La7 si andrebbe a creare una forza con un numero di Multiplex (o Mux, sistema di diffusione digitale del segnale televisivo usato nel digitale terrestre ndr) largamente superiore a quello fissato dall’Unione europea. Però mi chiedo una cosa: visto che tale ragionamento sarà certamente stato fatto anche da Mediaset, come mai il gruppo ha espresso questo particolare interesse?

Un vero mistero…

Sì, è davvero difficile spiegarne i motivi. Devo però ammettere che non mi convince l’ipotesi espressa da più parti secondo cui tale interesse sia stato espresso solo per poter avere accesso a delle carte del soggetto in vendita che altrimenti sarebbero inaccessibili.



Come mai questa ipotesi non la convince?

Perché da alcune fonti che ho potuto consultare in queste ore mi risulta che tale operazione non sia possibile per le stesse regole Antitrust di cui parlavamo in precedenza.

Secondo Gad Lerner una eventuale acquisizione rappresenterebbe “una lesione clamorosa del già scarso pluralismo dell’offerta televisiva generalista in Italia”. E’ d’accordo?

Assolutamente sì. All’interno della tv commerciale gratuita si creerebbe di fatto un monopolio: rimarrebbero solamente la Rai, che non è una tv commerciale, Sky che non è terrestre, e Mediaset che invece occuperebbe tutti gli altri spazi. E questo credo che non sia proprio possibile.

Come giudica invece l’interessamento espresso da altri grandi soggetti, come il gruppo Cairo e Discovery Channel?

Probabilmente è questo l’elemento più interessante dell’intera vicenda: molti soggetti che hanno espresso il proprio interesse non hanno nulla a che fare con i giri di potere italiani, sono in molti casi gruppi esterni che hanno come business quello televisivo e che evidentemente credono che nel nostro Paese ci sia ancora lo spazio di mercato per una televisione indipendente.

Come giudica attualmente La7?

E’ una televisione certamente interessante, l’unica che ha visto aumentare i propri ricavi pubblicitari facendo segnare un +11% contro il calo medio del mercato e delle altre emittenti, oltre ad essere in ascesa anche in termini di reputazione. Malgrado gli sforzi compiuti permangono però dei problemi economico-finanziari che potrebbero però essere risolti da un grande gruppo internazionale. L’interessamento mostrato da più parti evidenzia dunque che questa televisione possiede un potenziale inespresso molto alto e anche che oggi in Italia esiste un’aria politicamente diversa per poter realizzare un’operazione di questo tipo.

Secondo lei come reagirebbe il pubblico di fronte a un’eventuale acquisizione di La7 da parte di Mediaset?

Ribadendo che considero quest’ipotesi al limite dell’impossibile, credo proprio che qualora avvenisse una acquisizione La7 perderebbe quell’attrattività che attualmente possiede nei confronti del suo pubblico. Probabilmente perderebbe quella credibilità che contraddistingue un’emittente indipendente, sia sull’informazione che sugli altri programmi.

Come giudica la reazione di Mentana?

E’ una reazione giusta che non mi ha stupito poi così tanto. Mentana ha probabilmente il merito maggiore nel rilancio di La7, tutto è cominciato proprio da lui: immaginando un’acquisizione da parte di Mediaset e vedendo andare via Mentana, sicuramente l’emittente perderebbe ancora di più. 

 

(Claudio Perlini)