Fazio e Saviano tornano su Rai Tre. Ad annunciarlo è Antonio Di Bella, direttore della rete, nel corso di una conferenza stampa al Prix Italia: Sono reduce da Milano dove abbiamo definito i dettagli. Lo studio è pronto, è stato spostato da Corso Sempione a via Mecenate. I contratti sono stati firmati. Si può partire. Dopo lesperienza dellanno scorso su La7 con Quello che (non) ho, Fabio Fazio e Roberto Saviano tornano sul terzo canale con il programma intitolato “Che tempo che fa del lunedì” che seguirà la consueta puntata di “Che tempo che fa”, in onda non più il sabato ma la domenica a partire dal 30 settembre. Il programma andrà in onda per tutto lanno, fatta eccezione per una breve pausa per lasciare spazio al Festival di Sanremo, e comincerà alle 21.05 per poi finre alle 22.35. Abbiamo voluto sperimentare una prima serata più breve, vicina ai modelli della tv europea – ha aggiunto Antonio Di Bella in conferenza stampa – Il lunedì ci sarà uno studio diverso da quello del classico Che tempo che fa. stato anche scavato un buco per far scomparire la scrivania quando serve. Lo stesso Di Bella dice di aspettarsi un programma che farà discutere. Useremo il meglio di Vieni via con me, Quello che (non) ho e Che tempo che fa. Le polemiche non mi spaventano. Non sarà una versione light o decaffeinata. Lo scrittore di Gomorra torna in tv con Fazio in maniera non episodica – ha aggiunto il direttore di Rai Tre -. Sulla scansione della sua partecipazione cè riserbo per motivi di sicurezza. Di Bella ha poi spiegato che Saviano potrebbe anche tornare in tv in solitaria per parlare non solo di legalità, ma anche di altri argomenti, come la cultura. Infine i ringraziamenti: Ringrazio il dg Luigi Gubitosi e la nuova dirigenza per avermi aiutato a superare i problemi per riportare Saviano in Rai, ha detto Di Bella, ammettendo quanto sia stato faticoso, molto faticoso, sanare la vecchia ferita. Considero questo ritorno anche un po una mia vittoria personale perché fui io ad avviare il progetto Fazio-Saviano nella prima edizione. 



Ai cronisti che gli chiedono se la nuova trasmissione rischia di gravare troppo sulle già semivuote casse della Rai, il direttore di Rai Tre spiega: “Tutto è troppo costoso per noi per le condizioni in cui siamo. Adesso torno a Roma e mi rimboccherò le maniche per tagliare i costi”.

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