I Cesaroni 5 sono stati accolti con ampio consenso dai telespettatori: stasera la seconda puntata, in onda su Canale 5, confermerà l’affettuoso gradimento del pubblico per i divertenti protagonisti della serie ambientata alla Garbatella? Ne abbiamo parlato con Antonello Fassari, il simpaticissimo Cesare Cesaroni, che in una pausa tra una prova e l’altra in teatro a Roma, dove sarà in scena il 28, il 29 e il 30 settembre con Marcello come cado?, ha concesso questa approfondita intervista a ilsussidiario,net. Vulcanico come il suo personaggio nella fiction, Antonello Fassari ci svela le novità della quinta stagione de I Cesaroni, racconta in quali guai si cacceranno Giulio, Cesare ed Ezio e invita le fan di Marco, in apprensione per il giovane Cesaroni, a stare tranquille…
I Cesaroni 5 sono arrivati e sono stati accolti con entusiasmo: la prima puntata è stata un successo e il pubblico è ancora affezionato a questa fiction. Come sarà questa quinta stagione?
Per I Cesaroni 5 gli autori hanno deciso di puntare in misura maggiore rispetto alle precedenti stagioni sull’ironia e la comicità e sul trio Amendola-Tortora-Fassari. La scrittura si è allontanata dal genere melò, forte nella quarta serie, restando appannaggio dei ragazzi, con le loro storie adolescenziali; ma per quanto riguarda noi adulti è stato deciso di puntare sul comico. Si tratta di un ritorno alle prime due stagioni. Nel rapporto tra noi tre – Giulio, Ezio e Cesare – vedrete che saremo davvero sconsiderati. Ci saranno situazioni davvero esilaranti: nella puntata di stasera ci sarà l’arrivo degli alieni e non solo… Non sono in grado di svelare il segreto del successo dei Cesaroni perchè c’è qualcosa che va oltre la finzione, la fiction tout court… I telespettatori ci considerano parenti, amici, figli e ci vogliono bene.
Dalla tv al teatro… Lei sarà presto in scena con Marcello come cado?, pièce di cui è interprete e autore, un lavoro atteso: ce ne parla?
Si tratta un testo teatrale che ho scritto insieme al regista Gianfranco Giagni: racconta la storia di un attore della mia generazione, che io interpreto e che si chiama proprio come me il signor Fassari, ma non si tratta di un lavoro autobiografico. Con il suo autista, interpretato da Giulio Forges Davanzati, si reca a Cinecittà per impegni lavorativi. Durante il tragitto emergono i contrasti tra due persone che hanno origini differenti e un punto di vista diverso sul mondo dello spettacolo, sulle sorti dell’arte della recitazione. L’autista venticinquenne è il figlio della cultura di oggi, il signor Fassari invece è ancorato alle radici del passato.
E cosa succede?
Il signor Fassari sogna morti “illustri” in un cimitero di celebrità, tra cui Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Antonio Gassman e altri, a cui io mi rivolgerò e che mi risponderanno. In questo tragitto accadrà qualcosa… il vero plot di questo testo teatrale, e alla fine il ragazzo mi ammazzerà. Ucciderà il Signor Fassari. D’altronde i “vecchi attori” non hanno più senso di esistere, non servono più… Ma non è un testo drammatico.
Il testo non è autobiografico, ma come è nata l’idea di portare in scena il contrasto tra “vecchio” e “nuovo” nel mondo dello spettacolo, della recitazione?
Ormai ho quarant’anni di “contributi”, di lavoro e in tutti questi anni sono sempre stato tra i giovani, sia in produzioni del passato, come I ragazzi della 3^C e Avanzi, che attuali, come I Cesaroni (produzioni che mi sono valse tre Telegatti condivisi con il resto della “squadra”). Ho attraversato quasi tre generazioni e i ragazzi mi hanno sempre seguito: pur crescendo in età, ho mantenuto un pubblico giovane, anzi con I Cesaroni sempre più piccolo. Nel corso della mia carriera mi sono sempre occupato di recitazione, ho anche insegnato e negli ultimi anni mi sono accorto che l’approccio dei giovani al mondo dello spettacolo è profondamente cambiato, ed è mutato l’ambiente della recitazione dagli anni Settanta, quando ho iniziato io.
In che modo?
Il teatro e altre forme d’arte vivevano dell’idea di poter “cambiare il mondo”, anche attraverso la commedia e altri generi, ma questo modello ha avuto la sua prima crisi con l’avvento della televisione. Il secondo momento di crisi è oggi, con Internet. Insomma, il punto di vista è davvero cambiato. Pensate, per fare un esempio, che il mondo della produzione italiana è composto da una serie di personaggi, anche importanti, che provengono dal mondo degli autisti: erano tutti runner sui set… questa cosa mi ha sempre un po’ incuriosito… Insomma, ho sentito il desiderio, con questo lavoro, di raccontare a che punto siamo.
E a che punto siamo?
Forse dovremmo essere tutti felici di fare le nostre fiction, riconoscenti di essere riconosciuti per strada e considerare il nostro valore di attori in base allo share delle nostre fiction. Io la mia strada l’ho fatta e continuo a non farmi condizionare da questi aspetti, anche se in realtà si tratta di valori che il mercato impone e che di conseguenza diventano importanti. In Marcello come cado? si racconta questo contrasto. Il signor Fassari rivelerà di avere problemi (non io…) e l’opera si tinge di noir… con il delitto. Però non è una pièce così pesante!
Torniamo a parlare dei Cesaroni 5. Le anticipazioni annunciano degli interessanti “viaggi”…
Ci sarà un salto temporale: un viaggio nella Roma antica, ma tenetevi pronti perchè Giulio, Cesare ed Ezio andranno alla Borsa di Milano e ve li potete immaginare i Cesaroni che giocano in Borsa… Ma non finisce qui, perchè il “trio” andrà in Sicilia per cercare un’automobile di cui ha bisogno Ezio, ma il viaggio sarà rocambolesco perchè finiranno in mezzo ai mafiosi. Tutto questo in modo “leggero”. Cesare e Giulio, inoltre, saranno costretti a cedere la bottiglieria ai cinesi, ma i Cesaroni la riprenderanno. Credo che un altro punto di forza della quinta stagione sia il realismo, la matrice stessa della commedia, il fatto che il punto di partenza delle storie sono situazioni reali, che possono capitare a tutti, ma trattate con ironia e leggerezza in modo da sdrammatizzare e far divertire.
Dopo la quinta serie la fiction andrà avanti?
Adesso non sono in grado di dirlo, ma se quest’anno riuscissimo ad avere buoni risultati, come li abbiamo sempre avuti, non vedo ragioni per smettere. Sono ottimista, perchè in questa quinta stagione ci sarà una leggerezza e una comicità che al pubblico non potrà non piacere.
Il pubblico segue con grande affetto e un pizzico di apprensione la storia di Marco Cesaroni. Ritroverà l’amore?
Assolutamente sì, anche se l’amore è sempre presente, anche quando è infelice… Il personaggio di Marco è descritto molto bene: non è più un ragazzino, ma un uomo di circa trent’anni con i problemi, anche legati al lavoro, tipici della sua generazione. In questo momento Marco soffre, ma troverà una via d’uscita….
(Camilla Schiantarelli)