Ballarò, riassunto puntata 25 settembre 2012 (video) – Anche la puntata di Ballarò andata in onda ieri, martedì 25 settembre 2012, si è ovviamente incentrata sullo scandalo Laziogate che come noto ha portato alle dimissioni della ormai ex governatrice Renata Polverini. Il conduttore Giovanni Floris, insieme agli ospiti presenti in studio, tenta di fare il punto della situazione e capire come sia stato possibile arrivare a questa situazione senza che nessuno si accorgesse di nulla. I diversi argomenti della serata vengono discussi in studio dalla stessa Renata Polverini del Pdl, il segretario nazionale dellItalia dei Valori Antonio Di Pietro, il giornalista Gian Antonio Stella del Corriere della Sera, lesponente del Partito Democratico Alessandra Moretti, il giornalista de La Repubblica Massimo Giannini, il segretario nazionale della Fiom-Cgil Giorgio Airaudo e la tributarista Livia Salvini. Inoltre, in collegamento da alcuni sedi, intervengono durante il corso del programma il Presidente del Senato Renato Schifani e il direttore di Panorama Giorgio Mulè. Si parte ovviamente dalla ricostruzione delle varie tappe che hanno portato alle dimissioni della Polverini: a spiegare alcuni passaggi fondamentali della vicenda è proprio la stessa ex governatrice che racconta come lo scorso 21 settembre, al termine dellultimo consiglio regionale, sembravano esserci i presupposti per poter continuare con lattuale giunta al fine di mettere un deciso freno alle spese politiche effettivamente eccessive. Tale situazione è poi andata via via precipitando nei giorni successivi, portandola ad una decisione presa già nella giornata di sabato e che lei stessa ha comunicato sia al segretario del Popolo delle Libertà Angelino Alfano che al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La Polverini sottolinea con fermezza che il suo è stato un gesto di grande responsabilità politica ma che tutto sommato avrebbe potuto anche evitare, dato che nei propri confronti non esiste nessun procedimento penale e che i fatti emersi mettono in luce come lei non abbia mai eseguito delle pratiche illegali. Il dibattito si alza di tono quando viene mostrato un cartello in cui secondo alcuni dati resi noti dal Corriere della Sera, la Regione Lazio al tempo del presidente Marrazzo aveva spese di gestione per la sfera politica di 1 milione di euro mentre invece con questa giunta la cifra è salita a 14 milioni di euro. La Polverini si difende mostrando dei dati ufficiali in cui si evidenzia come circa 28 mesi fa, ed ossia dopo aver vinto le elezioni regionali, abbia trovato una situazione devastata da un punto di vista finanziario della casse regionali e come la cifra spesa durante la giunta Marrazzo fosse di 4 milioni di euro mentre la loro è di 5 milioni e 500 mila euro. Il focus del discorso si sposta poi sul come sia possibile che il Presidente di una Regione non si accorga che propri consiglieri stiano adoperando soldi pubblici per scopi personali come lacquisto di una macchina, una vacanza in Sardegna dal costo complessivo di 39 mila euro, varie cene costosissime per un ammontare di circa 60 mila euro e così via dicendo. Anche in questo caso la Polverini cerca una stregua difesa spiegando come il Consiglio Regionale sia un organo amministrativo completamente indipendente rispetto alla Giunta, con questultima che non esercita nessun azione di controllo sul bilancio dello stesso. In pratica è la stessa corrispondenza che esiste tra il Consiglio dei Ministri ed il Parlamento. Di Pietro, seccato, con forza sottolinea come sia impossibile per una carica così importante come quella del Governatore non avere sotto controllo il bilancio del Consiglio Regionale. In collegamento viene sentito anche il parere del Presidente del Senato Schifani, il quale evidenzia come il problema del Lazio sia purtroppo sia ascrivibile anche ad altre regioni come ad esempio alla sua Sicilia nel quale il quadro è molto simile a quello del Lazio, se non peggiore. Inoltre, un commento viene speso per il caso del direttore dellufficio postale del Senato arrestato per spaccio di droga proprio nel corso della mattinata. Schifani ammette di essere rimasto esterrefatto dalla notizia, ribadendo comunque come il funzionario non sia un dipendente del Senato. Altro punto toccato è quello dellimportanza di prevedere quanto prima una legge anticorruzione che renda impossibile il verificarsi nuovamente di queste situazioni con sanzioni molto severe sia da un punto di vista civile che penale. Tra laltro emerge come quanto fatto da Franco Fiorito ai sensi di legge rischi di rimanere impunito, in quanto la legge che regola lutilizzo dei fondi pubblici risulta essere molto fumosa sotto questo aspetto. Cè la convinzione che non si possa trovare nessuna valida soluzione finché non si arrivi a delle leggi che fissino dei paletti ben precisi. Ultima parte della trasmissione viene dedicata al nuovo strumento che lAgenzia delle Entrate sta mettendo a punto per un controllo complessivo dei contribuenti. In pratica in base alle spese che una persona effettua si riesce a capire se quanto dichiarato in termini di entrate corrisponda al vero oppure si sta evadendo le tasse. In pratica, qualora le spese dovessero superare il 120% delle entrare dichiarate, allora scatterebbe un controllo dettagliato e approfondito da parte della Guardia di Finanza.



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