Giuliano Ferrara chiude il suo programma e accusa la Rai di Mobbing. L’annuncio era nell’aria dopo la decisione qualche giorno fa di sospendere una puntata del suo programma Qui Radio Londra, in onda tutti i giorni subito dopo il Tg1 della sera. La puntata in questione, registrata come sempre nel tardo pomeriggio per essere mandata in onda verso le 20 e 30, trattava il caso dello scandalo Lazio. Con gli avvenimenti ancora in corso, Ferrara chiedeva a Renata Polverini di dare le dimissioni come scelta migliore da farsi in quel momento. Il problema è stato che circa un’ora dopo la registrazione del programma, la Polverini diede effettivamente le dimissioni. Il direttivo di Rai Uno preferì non mandare in onda il programma perché considerato ormai superato dagli eventi, una decisione venne spiegata puramente tecnica e di rispetto dei tempi della cronaca e non certo per far torto a Giuliano Ferrara. Il direttore del Foglio si era immediatamente adirato e aveva minacciato di dare le dimissioni non prima di un incontro con i dirigenti Rai. E adesso arriva la decisione finale. Ferrara la dà rispondendo a una lettera di un lettore sul suo giornale: sono vittima di mobbing a parte di un dirigente Rai, dice. “Sono oggetto di un grottesco e prolungato mobbing da parte di un funzionario Rai. Tutti lo sanno” scrive. E aggiunge: “Non voglio lavorare per un editore che non è dalla parte del mio lavoro. Ho molte altre cose da fare che mi interessano. Non recrimino e non ho nulla da pretendere. Ringrazio i collaboratori e saluto cortesemente il pubblico. Non chiedo che di essere lasciato in pace. Mi infastidisce anche solo l’idea di essere trascinato in una rissa a sfondo televisivo. Fine delle trasmissioni. Punto”. Giovedì scorso Ferrara era intervenuto sul caso durante una intervista a radio24 a proposito del caso Sallusti. Si era lasciato andare a qualche commento pesante, spiegando che non andava in onda perché erano c suoi. E’ intervenuto il direttore di rete Mauro Mazza dicendo che non ha idea conci ce l’abbia Ferrara: io non sono un funzionario, dice.



 “Lunedì di fronte a una registrazione superata dagli eventi ho preso, nella irreperibilità di Ferrara, la sola decisione possibile. L’avrebbe presa anche il direttore del Foglio” ha spiegato. Il contratto di Giuliano Ferrara scadeva nel 2013. 

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